Papa in Kazakistan: Francesco al Congresso delle religioni

(ANSA) - NUR-SULTAN, 14 SET - Nella sua seconda giornata in Kazakistan, papa Francesco è arrivato stamane in auto dalla Nunziatura apostolica, dove alloggia, al Palazzo dell'Indipendenza, nella piazza centrale della capitale Nur-Sultan, dove si apre il 7/o Congresso dei Leader delle Religioni mondiali e tradizionali, al quale è stato invitato dal presidente della Repubblica Kassym-Jomart Tokayev. Questa mattina, dopo la preghiera in silenzio dei leader religiosi nella Sala delle Conferenze - dove il Papa è entrato in sedia a rotelle, subito salutato dallo scicco Ahmad Al-Tayyeb, grande imam di Al-Azhar -, sono previste l'apertura del Congresso e la sessione plenaria, con il discorso del presidente Tokayev e quelli del Pontefice e di altri leader religiosi. Quindi la foto di gruppo dei partecipanti e gli incontri in forma privata del Papa con alcuni leader religiosi. Il Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali, che quest'anno (14-15 settembre), è dedicato al ruolo dei leader delle varie confessioni nello sviluppo spirituale e sociale dell'umanità nel periodo post pandemico, si è svolto per la prima volta a Nur-Sultan, allora Astana, dal 23 al 24 settembre 2003, su iniziativa del primo presidente della Repubblica del Kazakistan, Nursultan Abishevich Nazarbayev. È stato un evento unico, perché, per la prima volta, ha visto i rappresentanti dell'intero mondo religioso riunirsi attorno a un unico tavolo, allo scopo di trovare punti di riferimento comuni per creare un'istituzione internazionale permanente, garantire il dialogo interreligioso e un processo decisionale coordinato. Da allora, tutti i Congressi che si sono susseguiti, ogni tre anni, - nel 2006, 2009, 2012, 2015 e 2018 - ad eccezione di quest'ultimo, che è stato posticipato di un anno a causa della pandemia, hanno visto la partecipazione di leader e rappresentanti di spicco islamici, cristiani, ebrei, buddisti, shintoisti, taoisti e di altre religioni tradizionali, e, alla fine di ogni incontro, la pubblicazione di un documento conclusivo congiunto, contenente dichiarazioni e appelli rivolti ai cittadini, ai popoli e ai governi del Paesi del mondo. Sempre al centro delle discussioni, la promozione del dialogo interreligioso per il bene della pace e dello sviluppo e l'importante ruolo dei leader religiosi nel rafforzamento della sicurezza internazionale. La sala circolare, dove si sono riuniti triennalmente, dopo il 2003, i delegati delle principali religioni e fedi del mondo, si trova all'interno del Palazzo della pace e della riconciliazione, conosciuto anche come "Piramide della pace e della riconciliazione", progettato dallo studio Norman Foster & Partners, costruito appositamente per questo evento nel 2004, e completato nel 2006, su iniziativa del presidente Nazarbayev. La struttura è stata concepita come sede permanente del Congresso e centro globale per la comprensione religiosa, la rinuncia alla violenza e la promozione della fede e dell'uguaglianza umana. Per ragioni di capienza, però, quest'anno l'evento si svolge nel Palazzo dell'Indipendenza. (ANSA).





Gallerie

milano

Bimbo abbandonato, all'esame le immagini delle telecamere

I carabinieri di Milano stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del palazzo di via degli Apuli nel quartiere milanese del Giambellino, a Milano, dove sul pianerottolo al pian terreno è stato abbandonato ieri, in un passeggino, un bimbo di un mese. Accanto al piccolo vi era un messaggio scritto in arabo: "La mamma è morta, non posso occuparmi di lui". Per questo, a ora senza esito, sono in corso ricerche in tuti gli ospedali milanesi in cui, però, non risultano donne morte di recente dopo aver partorito. "Abito qui vicino ma non mi conoscete" era scritto sul biglietto e i militari stanno sentendo più persone possibili che abitano nei caseggiati popolari di cui è composta la zona. Il neonato, che sta bene, è stato portato all'ospedale Policlinico mentre della vicenda è stata informata sia la Procura dei minori sia quella ordinaria. Dovrebbe esser stato lascito sul pianerottolo intorno alle 16. Era stato un abitante del palazzo a dare l'allarme: quando ha aperto la porta di casa per uscire ha trovato il bambino (foto Ansa)

immagini

Sinner a Mattarella: orgoglio per una vittoria di squadra

"L'orgoglio di essere qui è per una vittoria che e' frutto del sacrificio e del gioco di squadra". Cosi' Jannik Sinner, nel suo intervento al Quirinale dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceva gli azzurri vincitori della Davis 2023. "E' un successo per tutti gli italiani. La cosa piu' importante non e' stato vincere, ma esserci capiti tra compagni, di essere felici in campo e sorridere anche quando le cose non vanno per il meglio" (foto Ansa)

immagini

Sinner a Mattarella: orgoglio per una vittoria di squadra

"L'orgoglio di essere qui è per una vittoria che e' frutto del sacrificio e del gioco di squadra". Cosi' Jannik Sinner, nel suo intervento al Quirinale dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceva gli azzurri vincitori della Davis 2023. "E' un successo per tutti gli italiani. La cosa piu' importante non e' stato vincere, ma esserci capiti tra compagni, di essere felici in campo e sorridere anche quando le cose non vanno per il meglio" (foto Ansa)

il giallo

Scomparsi a Olbia due ragazzi di 15 e 17 anni, ricerche a tappeto

Due adolescenti di 15 e 17 anni, Karol Canu e Giuseppe Contini, entrambi di Olbia, sono scomparsi da giovedì 25 gennaio. A dare l'allarme sui social e avviare le ricerche, sono stati i genitori dopo il mancato rientro a casa dei due ragazzi. La denuncia di scomparsa è stata presentata al commissariato di Olbia che ha subito diramato le ricerche coinvolgendo anche i Carabinieri e alle altre forze dell'ordine sul territorio. L'ultima volta che Giuseppe Contini e Karol Canu sono stati visti si trovavano in un bar di via Roma a Olbia. Giuseppe è alto un metro e 80, pesa 75 chili e ha una cicatrice sul sopracciglio destro; quando è uscito di casa giovedì 25 gennaio indossava dei jeans neri con strappi, una felpa nera e rossa con cappuccio, un piumino nero, stivaletti tipo Timberland di colore nero. Karol è alto un metro e 72 e pesa 70 chili; al momento della scomparsa indossava un cappello nero, una felpa nera, un pantalone di tuta nero, scarpe Nike nere. Porta un orecchino al lobo sinistro e indossa una collana. I loro cellulari risultano irraggiungibili da giovedì. Nel pomeriggio di ieri i parenti e gli amici hanno organizzato una mobilitazione: alle 15 si sono dati appuntamento in via Barcellona per perlustrare alcune zone della città. Si è trattato di un gesto simbolico con il quale le famiglie sperano di convincere i ragazzi a fare ritorno a casa. Questa mattina i genitori di Giuseppe e Karol si sono recati nella caserma dei Carabinieri per fare il punto. Le ricerche sono coordinate dalla Prefettura di Sassari e affidate agli agenti della Polizia e agli uomini dell'Arma: al setaccio anche i paesi limitrofi e le campagne, dove si stanno controllando i casolari abbandonati. Finora tutto senza alcun esito (Ansa)









Scuola & Ricerca



In primo piano