Più lingue, “tecnologia creativa”, persino il public speaking: la scuola La Vela di Rovereto guarda al futuro
Presentate le novità dell’offerta formativa dell’istituto. Gerosa: “Ci sia attenzione alle materie Stem anche per le bambine: promuoviamo pari opportunità nella scuola” (foto Pat)
TRENTO. “La scuola paritaria La Vela mette al centro i talenti, le competenze didattiche, pedagogiche e scientifiche, all’interno del sistema scolastico trentino che sappiamo essere un’eccellenza. Da parte nostra, come sistema pubblico, dobbiamo essere vicini a realtà come queste, ai progetti innovativi e nelle visioni che propongono. Dobbiamo essere vicini alle famiglie e agli insegnanti che sono centrali nel sistema formativo”. Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti partecipando assieme alla vicepresidente e assessore all’istruzione Francesca Gerosa all’evento di presentazione, questo pomeriggio nella sede di via Saibanti a Rovereto, delle novità dell’offerta formativa per la scuola paritaria primaria e secondaria di primo grado La Vela.
Una realtà affermata nel panorama dell’istruzione nella Città della Quercia che ha da poco aperto due nuove sezioni di primaria e secondaria anche introducendo, con la collaborazione di tutti gli insegnanti, alcune nuove opportunità come il potenziamento delle lingue, l’introduzione della tecnologia creativa alla luce delle linee guida Stem (competenze matematiche-scientifiche-tecnologiche) e il public speaking. E che punta sul nuovo polo scolastico in corso di costruzione a fianco dell’edificio storico. Una volta completato ospiterà primaria, secondaria e il City centre, ovvero la parte dei laboratori per tecnologia, musica e scienze che saranno aperti alla cittadinanza, come prevede l’accordo sottoscritto con il Comune di Rovereto.
Presenti fra gli altri ad una giornata che è stata una vera e propria festa con la presenza di circa 300 persone fra bambini, genitori, operatori scolastici la sindaca reggente di Rovereto Giulia Robol, il presidente della Fondazione Famiglia Materna (l’ente che gestisce la scuola) Antonio Planchenstainer, il direttore generale della Fondazione Walter Viola la dirigente della scuola Stefania Nicolli, il responsabile dell’area istruzione Alessandro Laghi. Un momento di ritrovo per la scuola attiva dal 1986, dal 2020 gestita direttamente da fondazione Famiglia Materna.
“Questa scuola - le parole di Gerosa - mette in primo piano le singole caratteristiche e attitudini degli studenti, per dare risposte specifiche lavorando sui singoli talenti perché abbiano valore come singoli individui all’interno della comunità. È importantissimo poi il lavoro sulle materie Stem, alle quali avvicinare anche le bambine fin dalla scuola primaria, per superare i limiti culturali che immaginano solo i ragazzi portati per queste materie, sapendo inoltre quanto nel mondo del lavoro queste conoscenze e competenze siano sempre più richieste. Lavorare sulle pari opportunità anche nelle competenze tecnologiche e scientifiche è una direzione sulla quale vogliamo lavorare fortemente come Provincia e sistema scolastico trentino. Per far sì che alle ragazze nulla sia precluso”.
“Questa è davvero una Cittadella dell’educazione e accoglienza - afferma la sindaca Robol - È un grande orgoglio vedere qui tante bambine e bambini, in una scuola che accoglie, dove si cercano conoscenza attraversi le relazioni con gli altri e si cresce insieme. Un messaggio di fratellanza che è l’essenza della nostra città”.
Nel corso della visita i ragazzi hanno illustrato l’attività dei laboratori di tecnologia creativa, mentre con i rappresentanti delle istituzioni è stato effettuato un sopralluogo nel cantiere in corso. La scuola paritaria La Vela ha attualmente quasi 250 alunni, divisi in sette sezioni della primaria e sei sella secondaria. Nata nel 1986 dall’iniziativa di un gruppo di genitori, che ha dato vita ad una cooperativa sociale per garantire ai propri figli un insegnamento di qualità dentro una continuità educativa tra famiglia e scuola, La Vela punta, tra i diversi elementi, sulle relazioni forti con il territorio e su un’offerta formativa che prevede l’avvio della lingua straniera, tedesco e inglese, dalla prima elementare, nonchè sul metodo Steam, quindi l’aspetto delle tecnologie creative da esercitare negli ateliers e laboratori.
“L’immagine che vogliamo esprimere con forza - le parole del presidente Planchenstainer - sono il forte connubio tra educazione e accoglienza, con una realtà come Fondazione Materna che ha più di 100 anni e scuola che ne ha quasi 40. Questo è un luogo di speranza, un concetto centrale a maggior ragione nel periodo storico complesso che stiamo attraversando. Il compito che ci siamo prefissati è costruire la ‘città dell’educazione e dell’accoglienza’, per sostenere le persone. Altro aspetto educazione soprattutto sviluppo talenti, un’impostazione didattica pensata per far emergere le attitudini dei singoli ragazzi e ragazze, non solo studio ma anche manualità”.