Addio a Giscard d'Estaing, fu il più giovane e moderno

(ANSA) - PARIGI, 03 DIC - Il più giovane, il più moderno, ilpiù europeista: Valéry Giscard d'Estaing, presidente dellaRepubblica francese dal 1974 al 1981, scomparso all'età di 94anni per complicazioni legate al Covid, ha lasciato un segnoindelebile nella storia della Quinta Repubblica e dellacostruzione europea. Per due volte, dalla sua proprietà nella regione della Loira,era stato trasportato negli ultimi mesi in ospedale per problemidi cuore. A Tours, il 17 novembre scorso, era stato ricoveratoper un'insufficienza cardiaca, dopo essere stato curatoall'ospedale parigino "Georges Pompidou" a più riprese negliultimi anni per l'impianto di stent cardiaci.Nel 1974, a 48 anni, fu il più giovane presidente della Quintarepubblica. Scelse come primo ministro quel Jacques Chirac chediventerà presidente nel 1995 e ai cui funerali lo stessoGiscard fece una delle sue ultime apparizioni in pubblico, il 30settembre 2019.Arrivò all'Eliseo battendo al fotofinish FrancoisMitterrand, che 7 anni dopo si prenderà la rivincita. Era laFrancia appena uscita dai 30 anni del boom (lesTrente-Glorieuses dal dopoguerra), ancora sotto shock per unSessantotto che aveva segnato un passaggio d'epoca ma avevalasciato molte lacerazioni. Il quarantottenne rampante ValéryGiscard d'Estaing, nato a Coblenza in Germania dove suo padreera in missione per la sua banca (era la Germania di Weimar)arriva al potere come primo presidente non gollista eincarnazione di una modernità vincente. Grande famigliaborghese, scuole prestigiose alle spalle (Politecnico e scuoladi amministrazione ENA), aveva come radici politiche ilcentrodestra liberale e cristiano-democratico che furonopilastri dell'Europa del dopoguerra. Diceva di ammirare dueuomini, il generale de Gaulle e Jean Monnet, padre dell'Europa.Al governo era approdato già nel 1959, cominciando acollezionare posti e cariche di prestigio soprattutto alministero dell'Economia e Finanze, per tutti gli anni Sessanta.Il suo avvento all'Eliseo fa soffiare - dopo gli anni di deGaulle e Pompidou - un vento di libertà e di grande novità. Fucon lui che videro la luce in Francia riforme progressiste comel'abbassamento della maggiore età a 18 anni e ladepenalizzazione dell'aborto. Ma ad innovare fu anche il suostile, sempre elegante ma sportivo e senza fronzoli, primopresidente al quale piaceva esibirsi come amante e praticantedello sport - sci o calcio - o che non esitò a far comparire lafiglia sui manifesti di campagna elettorale o la moglieAnne-Aymone per i tradizionali auguri di fine anno ai francesiin tv.Alto, slanciato, sembrava voler cambiare la Francia dalle radicifino ai colori della bandiera tricolore e al ritmo dellaMarsigliese (i primi li amava più chiari, la seconda con ritmopiù lento). Immediato e spontaneo il suo rapporto con ifrancesi, ai quali aprì per primo l'Eliseo per visite ericevimenti. In campo internazionale fu l'iniziatore del G7, ilgruppo dei paesi più ricchi del mondo, e diede un impulsodecisivo all'asse franco-tedesco insieme al cancelliere tedescoHelmut Schmidt. Il suo mandato scricchiolò nella seconda parte,con la crisi economica dovuta allo shock petrolifero e i casisospetti che videro coinvolto il suo nome: il suicidio del suoministro Robert Boulin, mai completamente chiarito, e loscandalo dei diamanti in regalo dal presidente centrafricanoBokassa. Il 10 maggio 1981, la sconfitta con la quale la Francia voltòdi nuovo pagina e scelse come presidente il socialista FrançoisMitterrand.Europeo convinto fin dagli anni della sua formazione, Giscardprese nel 2001 la guida della Convenzione per l'Europa,incaricata di redigere la Costituzione europea, che sarà peròpoi bocciata dal referendum. Nel 2003, brillante economista eautore di diversi libri e trattati, fu eletto all'Accademia diFrancia. Nello scorso mese di maggio, era stato chiamato incausa e messo sotto inchiesta per la denuncia di una giornalistatedesca, che lo ha denunciato per "violenza sessuale": leavrebbe toccato, un anno prima, il fondoschiena duranteun'intervista. (ANSA).





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