California, eletto il cane più brutto al mondo

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Linda Elmquist e il suo cane Scooter, un crestato cinese di sette anni, vincono il concorso per cani più brutto del mondo 2023 alla fiera Sonoma-Marin di Petaluma, California, USA. Il concorso per cani più brutto del mondo va forte da oltre 30 anni ed è una testimonianza che il pedigree non definisce l'animale domestico. Questo evento annuale celebra le imperfezioni che rendono tutti i cani speciali e unici. Scooter è nato con due zampe posteriori deformate, il suo handicap non lo ha fermato da una vita basata sulle due zampe anteriori, oscillando da un lato all'altro attraverso gli ostacoli. (ANSA).



Gallerie

Genova canta e balla con 'Rumore', omaggio a Raffaella Carrà

(ANSA) - ROMA, 29 GIU - E' finito con tutti i numerosissimi interpreti sul palcoscenico a danzare il "Tuca Tuca" lo spettacolo "Rumore - Raffaella Carrà Dance tribute" che ieri sera è stato proposto ai Parchi di Nervi quale anteprima del Festival il cui avvio ufficiale è fissato per domenica prossima. Raffaella, che nei giorni scorsi avrebbe compiuto 80 anni, è ancora nei cuori del pubblico italiano e lo spettacolo di ieri sera, ideato da Antonella Riboldi Brunamonti, vicepresidente della Fondazione Formazione Danza e Spettacolo e firmato per la direzione artistica da Sergio Iapino lo ha dimostrato: platea folta e tanti a cantare e ballare le celebri canzoni dell'artista. "Rumore" ha offerto una carrellata di coreografie costruite sui principali successi della Carrà, riproposti in registrazione dalla voce della stessa Raffaella. Sul palcoscenico si sono avvicendati molti i giovani Bravissimi gli azzurri di pattinaggio (Linda Siciliano, Vittorio Gastaldi, Silvia Lambruschi, Greta Piccardo e Giada Romiti) che hanno dato vita a due esecuzioni brillanti su "Ma che musica maestro" e "I thank you life". Da citare la danza di Chiara Bruzzese, ballerina tetraplegica che ha proposto un pas de deux con Carlo Foi sulle note di "Io che non vivo senza di te": un momento reso ancor più suggestivo dalla violista Giulia Ermirio che ha dialogato con il suo strumento con la voce di Raffaella Carrà. Siparietto comico con alcuni componenti della Compagnia Baistrocchi (una inguardabile Raffaella bionda circondata da improbabili ballerini) e poi il citato "Tuca tuca" con tutti in scena, compreso i due ospiti principali, Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi che nel 1971 fu il primo ballerino a interpretare lo storico e "scandaloso" brano con la Carrà. (ANSA).

Spacey a processo a Londra per accusa su abusi sessuali

(ANSA) - LONDRA, 28 GIU - Arrivo in questi minuti sotto i riflettori, in tribunale a Londra, per Kevin Spacey, celebre attore americano da qualche anno in disgrazia a Hollywood, accusato di una serie di presunte molestie e abusi sessuali gay risalenti al periodo fra il 2001 e il 2013: vicende rispetto alle quali egli si dichiara innocente. Il processo di merito di fronte a un giudice della Southwark Crown Court inizia oggi, dopo le udienze preliminari dei mesi scorsi; e si prevede sia destinato ad andare avanti per un mese circa. (ANSA).

Film di Ficarra e Picone 'Santocielo', fine riprese a luglio

(ANSA) - ROMA, 27 GIU - 'Santocielo' è il titolo del nuovo film di Ficarra e Picone, diretto da Francesco Amato in uscita per Medusa Film a Natale. Le riprese sono in corso a Catania e si protrarranno fino a metà luglio. Nel cast insieme a Salvo Ficarra e Valentino Picone, le attrici Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Salvo Ficarra, Valentino Picone, Francesco Amato, Davide Lantieri e Fabrizio Testini. La produzione del nuovo lungometraggio è di Attilio De Razza per Tramp Limited con la collaborazione di Medusa Film. (ANSA).

Elena Di Cioccio, lo stigma e la verità

(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Ora è concentrata sul dopo Elena Di Cioccio. Prima di tutto ''un testo che sto scrivendo per il teatro, uno stand up sullo stigma che voglio portare in scena in autunno dove posso raccontare la mia vita finalmente in totale libertà''. È questo che le ha dato prima di tutto l'esperienza di questo volume, quasi trecento pagine in cui racconta i tanti passaggi drammatici della sua pur breve vita. A 48 anni l'attrice ha infatti deciso di raccontare di essere sieropositiva da 21 anni, lo ha fatto in un monologo lo scorso marzo a Le Iene che anticipava l'uscita del volume ai primi di aprile: ''Dopo il suicidio di mia madre - Anita Ferrari che si è tolta la vita il 16 maggio del 2016 - ho capito che volevo dare una svolta in senso positivo alla mia esistenza se non volevo finire come lei. La prima cosa era liberarmi di quel peso della malattia, che oramai grazie alle scoperte fatte dalla scienza, mi permette di fare una vita normalissima. Non sono più infetta, sto bene, ero stanca di dovermi sedere ogni volta davanti a qualcuno, a cena, davanti ad un caffè e trovare il coraggio di rivelarmi il mio segreto. Volevo dirlo a tutti insieme, una volta per tutti''. Quindi una grande liberazione ma anche un modo di fare qualcosa per gli altri. ''Dopo la narrazione distorta degli anni Ottanta e Novanta, con quelle persone avvolte in un alone viola, dell'Aids non si è veramente più parlato. La medicina ha fatto passi avanti, ora si possono anche avere rapporti sessuali e fare figli senza mettere in pericolo nessuno, eppure nell'immaginario collettivo quell'alone viola maledetto non è mai scomparso del tutto. Questo è stato un grande peso per me''. E scrive nel libro - presentato a Passaggi Festival a Fano - ''Oggi farei coming out immediatamente e chiederei aiuto a tutti, riservandomi il diritto di non fare sconti e mandare subitaneamente a fanculo chi volta le spalle''. Quindi fare una campagna di comunicazione, coì come Elena Di Cioccio fa nel libro anche nel caso della violenza sulle donne. Lei che è stata vittima di un rapporto patologico con un ragazzo, ed è riuscita anche qui ad uscirne con le sue gambe. Senza l'appoggio del padre, il leader della Pfm Franz Di Cioccio che recentemente ha avuto parole dure per lei. ''Non voglio parlarne, non voglio commentare sono anni che non ci parliamo, cosa voglia dire lui lo sa soltanto lui'', chiosa. Sullo sfondo il lavoro, una carriera travolgente che attraversa radio, tv, cinema e ora anche il libro - non nega - potrebbe diventare un film. ''Però io no ecco non voglio proprio interpretarlo perché voglio andare oltre, ora voglio viaggiare verso il sorriso''. (ANSA).

California, eletto il cane più brutto al mondo

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Linda Elmquist e il suo cane Scooter, un crestato cinese di sette anni, vincono il concorso per cani più brutto del mondo 2023 alla fiera Sonoma-Marin di Petaluma, California, USA. Il concorso per cani più brutto del mondo va forte da oltre 30 anni ed è una testimonianza che il pedigree non definisce l'animale domestico. Questo evento annuale celebra le imperfezioni che rendono tutti i cani speciali e unici. Scooter è nato con due zampe posteriori deformate, il suo handicap non lo ha fermato da una vita basata sulle due zampe anteriori, oscillando da un lato all'altro attraverso gli ostacoli. (ANSA).

Ornella Muti, oggi è cambiato tutto, mi offrono l'Isola

(di Francesco Gallo) (ANSA) - CAGLIARI, 23 GIU - Ironia e poco ottimismo con la consapevolezza che questo non è certo un grande momento per il cinema italiano. Così la grande Ornella Muti, premio alla carriera in questa sesta edizione del Filming Sardegna Festival di Tiziana Rocca, si racconta alla stampa, ma sempre con uno sguardo al passato e al grido: "Non mi date mai del Lei, è istituzionale". "Ho amato Monicelli, ho amato Ferreri, ho amato Citto Maselli, Ettore Scola, Verdone e Muti. Anzi se penso al passato dovrei nominare i pochi che non ho amato" dice l'attrice all'anagrafe Francesca Romana Rivelli. E facendo riferimento all'oggi dice: "Mi offrono cose orribili come L'isola dei famosi. E io mi interrogo: perché me lo chiedono? Perché se vai poi sull'isola alla fine vieni distrutto. Si è vero ci sono soldi di mezzo, ma non amo fare scelte che non siano nella mia linea di pensiero e io non sono fatta per queste cose e preferisco così stare a casa". Diventare una star oggi? "Diventare icone attualmente è molto più difficile. È cambiato il cinema, è cambiato il mistero, è cambiata l'atmosfera. Tutto è già cotto e mangiato. Questo lo si vede anche nella qualità dei film. Non vado molto al cinema, ma scopro che ci sono molti film stranieri, in genere francesi e spagnoli, meravigliosi. Film che spesso vengono riproposti, pari pari, in italiano. Ma noi insomma non abbiamo la Casa di carta, noi non facciamo cose così e mi dispiace dirlo" sottolinea l'attrice notata da Damiano Damiani che la rese protagonista della sua pellicola La moglie più bella (1970) . Bellezza? "Quella ero e questa sono - dice ironica-. È difficile dire quanto la bellezza mi abbia aiutato. Ho sempre solo cercato di fare le cose che mi piacevano di più e insieme alle persone che mi piacevano di più. Vai a capire che sarebbe successo se fossi nata diversa?". Secondo Ornella Muti c'è insomma oggi "molta confusione, almeno per me che vengo da un tipo di cinema con signori registi e signori produttori che venivano sul set e controllavano tutto, così, alla fine, preferisco fare teatro". Progetti per il futuro? "Ho appena finito di fare una piccola parte nel film di Giorgio Amato, Lo sposo indeciso, in cui faccio la madre di Ilenia Pastorelli. Mi piace partecipare a dei piccoli film in cui c'è qualcuno che ancora ci crede e ci prova". Perché non misurarsi con la regia? "Quanti sono gli attori che ci hanno provato e hanno fatto un buco nell'acqua? Quasi tutti. Ognuno deve avere l'umiltà di capire quello che può fare o meno". E cosa pensa della politica oggi? "Io sono una che si è sempre tenuta fuori dalla politica, perché sono un'ingenua, una credulona e la politica è tutto meno che questo. Ho solo un po' di paure per il mondo arcobaleno, per noi donne. Ho conosciuto la Meloni prima che diventasse premier e l'ho trovata una persona molto gradevole, ma le idee sono le idee e ognuno ha le sue. Così per quanto riguarda il mondo gay è un mondo che c'è e va protetto come vanno regolamentate le adozioni senza esasperare troppo le cose. L'amore andrebbe protetto sempre se no di che parliamo? Di foto su Instagram?". (ANSA).

Napoli abbraccia i Coldplay, magica notte al Maradona

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Prendersi Napoli e il Maradona per due sere, trasformare l'amore per il palco in un enorme coro di musica di alta qualità, pensata per coinvolgere i fan di tutto il mondo. E' l'obiettivo pienamente riuscito dei Coldplay che ieri sera hanno invaso con i loro successi brit la città partenopea, scelta come prima tappa dell'arrivo in Italia del tour "Music Of The Spheres", partito un anno fa da Francoforte con replica stasera al Maradona prima delle quattro date a Milano del 25, 26, 28 e 29 giugno. Una serata scelta da 47.000 fan che hanno invaso il terreno di gioco e gli spalti, uniti dai braccialetti collegati al sistema di luci della band che hanno creato effetti visivi di completo coinvolgimento del pubblico. Ma l'unità era in quello che ama il leader Chris Martin, cantare tutti insieme, dall'avvio con "Music of the Spheres", il brano dell'ultimo album, fino alla parte centrale con i grandi successi "Paradise", "Viva la Vida", "Himn for the weekend". Un grande show, con due enormi maxischermi ovali per i primi piani di Martin, gli assoli alla chitarra di Jonny Bucklan e Will Champion alla batteria, di Gurry Berryman al basso, ma anche con i primi piani del pubblico sul campo che cantava i pezzi dei Coldplay, sentendosi parte della band. E' quello che vogliono gli artisti inglesi, con Martin che fa anche salire un fan sul palco, facendolo cantare con lui. Il ragazzo è emozionato ma ha la consapevolezza che quando si avvicina al microfono la prima volta deve urlare solo due parole allo stadio "Forza Napoli", facendo impazzire il pubblico e prendendosi l'abbraccio del musicista che sale sul palco con una maglietta di Maradona attaccata al jeans e si mette al collo una sciarpa del Napoli. "Voglio fare i miei complimenti al Napoli campione d'Italia, quindi vi regalo questa canzone e perdonate il mio italiano", dirà poi il musicista prima di cantare perfettamente un brano della tradizione del Golfo, "Napul'è" che Pino Daniele cantò nello stesso stadio nel 1998, davanti a 80.000 spettatori. Ma la serata è una grande festa, che i Coldplay animano con gli effetti della realtà virtuale, con enormi sfere gonfiabili che rappresentano meteore e pianeti, per portare tutto il pubblico a viaggiare nello spazio oltre che nel tempo, cantando "Something just like this" sul palco con maschere di alieni, prima che cominci una grande e lunga coreografia proiettata nei due enormi maxischermi in cui Chris Martin sembra nel virtuale correre in un lungo corridoio spazio-temporale. E lancia messaggi anche sulle sue t-shirt, da quella con la scritta "Everyone is an alien somewhere" e poi quella finale "We are all one in the universe". Uno sguardo al cielo che al Maradona viene illuminato dai fuochi d'artificio, mentre sul palco si accendono grandi fiammate e il pubblico balla "Sky of full stars" nella calda serata napoletana. Il concerto funziona, i Coldplay per i brani finali attraversano il terreno di gioco e vanno su un piccolo palco sotto la curva affollatissima, per tre pezzi acustici aperti dal violino di Davide Rossi. Poi si torna sul palco centrale per chiudere alla fine il concerto sulle note di "Biutyful", per il congedo da una città che la band ha visitato nei giorni scorsi, godendosi Castel dell'Ovo e la pizza sul lungomare, ma anche l'antichità ancora viva di Pompei. "Grazie per farci sentire così sul palco, siamo in questa città incredibile e ora posate le videocamere e sentite i vostri sentimenti", dice Martin, in una serata in cui anche il sindaco di Napoli Manfredi, il presidente del Napoli De Laurentiis e il tecnico campione d'Italia Luciano Spalletti si godono la nuova magia dello stadio. Raccolta differenziata e rispetto per l'ambiente i messaggi lanciati nel corso della splendida serata che si ripete stasera per altri 45.000 che hanno acquistato i biglietti un anno fa. (ANSA).

Debutto di Pharrell da Vuitton, torna il motivo Damier

(di Beatrice Campani) (ANSA) - FIRENZE, 21 GIU - Ci sono molte cose che non verranno dimenticate facilmente riguardo lo show di debutto di Pharrell Williams alla guida della direzione creativa della linea uomo di Louis Vuitton, avvenuto ieri sera con una sfilata-evento allestita sul Pont Neuf, a Parigi, quel ponte proprio di fronte all'heaquarter della maison e al nuovissimo hotel di lusso Cheval Blanc, sempre del gruppo Lvmh. Pharrell ha scelto questo ponte poichè è un simbolo che collega - metaforicamente - Parigi alla Virginia, suo stato natale, ricordandogli la Princess Anne High School dove ha studiato. Ma veniamo allo show. In primis c'è la componente 'entertainment', con una produzione da mille e una notte: ad assistere allo show, insieme al nuovo Ceo Pietro Beccari, ci sono star del calibro di Rihanna con Asap Rocky, Zendaya, Anitta, Lenny Kravitz, Naomi Campbell, Kim Kardashian, Beyoncè con Jay-Z, che è stato protagonista di una performance con Pharrell al party post evento. C'è poi la colonna sonora della sfilata, arricchita da una esibizione dal vivo: il produttore e interprete musicale ha deciso di puntare su tracce da lui stesso prodotte, tra cui il brano Joy (Unspeakable), realizzato assieme al coro gospel della Virginia Voices of fire. C'è poi il contenuto moda, che non è da meno: tra rimandi all'heritage del brand e focus su concetti come amore e inclusività la collezione primavera-estate 2024 è davvero un nuovo capitolo per la griffe francese. In primis c'è il nuovissimo motivo Damoflage, rilettura in chiave camouflage-contemporaneo dell'iconico motivo a scacchi della maison creato nel 1888, il Damier, ora pixelato e stampato su shorts, bomber e pantaloni. (ANSA).

Tom Cruise, 'con i miei film combatto per le sale'

(ANSA) - ROMA, 19 GIU - "Io faccio film per il grande schermo, amo il senso di comunità che si vive in sala. Persone di culture ed esperienze diverse si uniscono al cinema per viverla insieme. È qualcosa con cui sono cresciuto, che mi ha ispirato nel sognare e mi ha spinto a viaggiare". Lo dice Tom Cruise, a Trinità dei Monti, su uno dei due red carpet romani (l'altro è all'Auditorium Conciliazione) per l'anteprima mondiale di uno dei film più attesi della stagione, Mission Impossible - Dead Reckoning Parte 1 di Christopher McQuarrie, settima avventura (in arrivo nelle sale italiane il 12 luglio con Eagle Pictures) per l'agente segreto Ethan Hunt. Nel cast con lui fra ritorni e new entry Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Henry Czerny, Esai Morales, Frederick Schmidt, Shea Whigham, Pom Klementieff, Greg Tarzan Davis, Mariela Garriga e Cary Elwes, molti dei quali presenti nella capitale, in una giornata che si conclude con un after party serale sulla Terrazza Caffarelli. "Da piccolo il mio sogno era fare i film e viaggiare per il mondo, non come turista, ma per immergermi e conoscere profondamente le differenti culture. E vedendo i miei film penso di esserci riuscito. Ho realizzato il sogno e il privilegio di intrattenere, qualcosa che non ho mai dato per scontato. La mia passione per i film riflette la mia passione per nel creare intrattenimento. Combatto per le sale, perché portano a tutti queste esperienze". L'aver scelto il nostro Paese per la premiere di Mission Impossible è dovuto anche al sostanzioso capitolo italiano nel film, con parti della storia ambientate a Venezia e Roma, dove Hunt /Cruise ammanettato a uno dei personaggi chiavi di Dead Reckoning, l'enigmatica Grace (Atwell), è protagonista di un rocambolesco inseguimento a bordo di una 500 gialla, per le strade della Capitale, dal Colosseo a Piazza Venezia, da Via Nazionale a Trinità dei Monti appunto. "Girare in quella 500 è stato molto divertente, ma non è stato per niente facile - dice sorridendo - anche perché a Christopher McQuarrie è venuta l'idea di realizzarla ammanettandomi a Hayley, così ho guidato con una sola mano. E' straordinario però girare in luoghi come questo, non lo dimenticherò mai". In Dead Reckoning, Ethan Hunt con la sua squadra deve ritrovare una pericolosissima arma, prima che cada nelle mani sbagliate. Tra alleati e nemici ci sono Grace (Atwell), la collega Ilsa (Ferguson, già presente in altri due film della saga), la 'Vedova bianca' (Kirby) e Paris (Klementieff). Le riprese di Dead Reckoning - Parte 1, costato 290 milioni di dollari (i sei film precedenti hanno incassato nel mondo circa 3 miliardi e 600 milioni di dollari) sono state più volte interrotte a causa del Covid, che ha portato la lavorazione ad allungarsi su tre anni. "Questi film sono grosse sfide produttive - dice Tom Cruise all'ANSA - e ancora di più nel periodo che abbiamo attraversato. Non saremmo riusciti a realizzare questo capitolo senza il sostegno che abbiamo ricevuto dalle persone e le istituzioni in tutti i posti nei quali abbiamo girato, come Roma e Venezia". Per l'attore e produttore "la sfida principale è sempre la creare la migliore storia possibile, dare a ogni ogni personaggio lo spessore che merita, creare un cinema che coinvolga". Anche per Hayley Atwell "ogni giorno ha rappresentato una nuova sfida, un nuovo sapore. Ci sono stati di supporto una straordinaria squadra di stuntman, per garantire allo stesso tempo la spettacolarità, la nostra sicurezza, e la gioia per noi di vivere quest'esperienza". Un'avventura che insieme alla seconda parte di Dead Reckoning si pensava potesse essere la chiusura del ciclo per Tom Cruise (che come di consueto ha limitato l'uso degli stuntmen nelle sue spettacolari scene d'azione), contemplando un possibile proseguimento della saga con altri protagonisti. Un'idea però da poco smentita proprio da Chris McQuarrie che già starebbe pensando insieme a Cruise a nuovi capitoli. Le riprese di Dead Reckoning parte 2 sono già partite: "Tutto quello che si vede in questa prima parte nasce da tutto ciò che abbiamo imparato nei precedenti film insieme - spiega il premio Oscar McQuarrie - e non parlo solo di Mission Impossible, ma anche di film come Edge of tomorrow o Maverick. Allo stesso modo arricchiremo la seconda parte di Dead Reckoning con le esperienze della prima. Sarà un film ancora più senza limiti". (ANSA).

Amadeus, 'Fiorello mi ha promesso che a Sanremo ci sarà'

(ANSA) - ROMA, 19 GIU - Fiorello ha annunciato che sarà a Sanremo 2024 nella serata finale, per portar via l'amico Amadeus dopo cinque festival: "Sicuramente me lo ha promesso. Poi, come dico sempre, con lui non c'è mai certezza sul nulla, ma il fatto che possa essere sul suolo ligure mi rende già felice, non può mancare", sorride il direttore artistico e conduttore, ospite del Tg1 Mattina Estate, rispondendo alle domande di Giorgia Cardinaletti. Per Amadeus è un anno speciale, festeggia 20 anni di amore con la moglie, Giovanna Civitillo: "Un bel traguardo importante, è amore come 20 anni fa: Giovanna è fondamentale in tutto, nella vita, nel lavoro, mi dà sempre consigli preziosi, io sono piuttosto istintivo, lei è riflessiva e mi aiuta a ragionare. Averla al mio fianco è motivo di felicità da 20 anni". Con l'amico Ciuri il rapporto dura invece da 35 anni: "Festeggio 20 anni d'amore con Giovanna, 35 con lui", scherza Amadeus. "È veramente geniale, sono felice di essergli amico da 35 anni". Lavorare con Fiorello "è sempre un imprevisto piacevole, mi affido completamente a lui". Il primo incontro a metà degli anni '80: "Lui veniva dai villaggi, io dalla provincia, eravamo e siamo molto diversi, ma forse per questo ci compensiamo. Ho trovato subito che era fantastico, geniale, ricordo tutto con gioia. Venendo dai villaggi, non aveva un rapporto con la realtà: quando guadagnammo i primi soldi e li mettemmo nella banca di fronte alla Rai, pensava di poter utilizzare il mio libretto di assegni, come se avessimo un unico conto". Fiorello è l'amico su cui si può contare sempre: "Ricordo che una volta eravamo a Ibiza, per Deejay Television: erano le 2 del pomeriggio - racconta Amadeus - e io ero in difficoltà nel fare un annuncio, e lui venne in soccorso. E poi la mia prima trasmissione in Rai, Festa di classe, su Rai2: la prima puntata era andata benino ma non benissimo, allora gli chiesi di venirmi a dare una mano. Lui venne e la puntata fece record di ascolti e poi il programma andò bene, insomma diede il via. So che lui c'è sempre, anche per Sanremo c'è sempre stato, come nell'anno del covid. Un'amicizia importante si vede in questi casi, quando uno è in difficoltà l'altro è il primo a correre. Se abbiamo avuto mai un battibecco? Mai, sa darmi sempre i consigli giusti. E poi sono 35 anni che mi fa ridere". Ora li aspetta, come da tradizione, la vacanza insieme: "Prendo una casetta vicino alla sua, nel sud della Sardegna, e stiamo insieme una quindicina di giorni. Anche d'estate si sveglia prestissimo, mi telefona alle sette per fare colazione". (ANSA).









Scuola & Ricerca



In primo piano