Mara Venier, 'Domenica In c'è e ci sarà'

Mara Venier, 'Domenica In c'è e ci sarà' Il 4 luglio su Rai1 con Alberto Matano per il Premio Agnes ROMA (ANSA) - ROMA, 02 LUG - "Domenica In c'è. Ci sarà. Ora comincerò a lavorare con il mio gruppo: sempre quello, perché squadra che vince non si cambia. Ci sarà il mio nuovo direttore (dell'intrattenimento daytime Rai ndr) Angelo Mellone, con il quale ho già avuto degli incontri molto belli, calorosi. Dobbiamo cominciare. Ammetto che ancora non c'ho messo la testa sopra. Ho appena finito". A dirlo all'ANSA è Mara Venier, la signora della domenica per antonomasia, che a settembre dello storico programma di Rai1 condurrà la sua personale quindicesima edizione. Quindici, come anche le edizioni del Premio Biagio Agnes, il riconoscimento internazionale di giornalismo e informazione intitolato allo storico direttore generale della Rai, che torna su Rai1, il 4 luglio in seconda serata, per celebrare grandi professionisti e con ospiti come Al Bano, Fausto Leali e Arisa. A condurre accanto a Venier, sul palcoscenico allestito in Piazza del Campidoglio a Roma, nuovamente Alberto Matano. Tra i premiati di quest'anno, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola (Premio per le istituzioni europee); Stefania Battistini del Tg1 e Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera, per la loro testimonianza lucida e dolorosa del conflitto tra Ucraina a e Russia (Premio reporter di guerra); Francesca Paci, cronista de La Stampa, per il racconto sulle donne iraniane (Premio carta stampata). Ma anche quel mattatore di Viva Rai2! che è Fiorello (Premio per la Tv); il fenomeno cult di Mare Fuori (Premio generazione streaming); Il nostro generale, la serie interpretata da Sergio Castellitto su Dalla Chiesa (Premio fiction); o Dante, il film sul Sommo poeta diretto da Pupi Avati (Premio cinema). "Ogni volta essere richiamata a presentare il Premio Agnes -dice Venier - per me è quasi una medaglia, come se mi dicessero: 'brava, anche questa stagione hai fatto bene il tuo lavoro'". (ANSA).





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Mara Venier, 'Domenica In c'è e ci sarà'

Mara Venier, 'Domenica In c'è e ci sarà' Il 4 luglio su Rai1 con Alberto Matano per il Premio Agnes ROMA (ANSA) - ROMA, 02 LUG - "Domenica In c'è. Ci sarà. Ora comincerò a lavorare con il mio gruppo: sempre quello, perché squadra che vince non si cambia. Ci sarà il mio nuovo direttore (dell'intrattenimento daytime Rai ndr) Angelo Mellone, con il quale ho già avuto degli incontri molto belli, calorosi. Dobbiamo cominciare. Ammetto che ancora non c'ho messo la testa sopra. Ho appena finito". A dirlo all'ANSA è Mara Venier, la signora della domenica per antonomasia, che a settembre dello storico programma di Rai1 condurrà la sua personale quindicesima edizione. Quindici, come anche le edizioni del Premio Biagio Agnes, il riconoscimento internazionale di giornalismo e informazione intitolato allo storico direttore generale della Rai, che torna su Rai1, il 4 luglio in seconda serata, per celebrare grandi professionisti e con ospiti come Al Bano, Fausto Leali e Arisa. A condurre accanto a Venier, sul palcoscenico allestito in Piazza del Campidoglio a Roma, nuovamente Alberto Matano. Tra i premiati di quest'anno, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola (Premio per le istituzioni europee); Stefania Battistini del Tg1 e Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera, per la loro testimonianza lucida e dolorosa del conflitto tra Ucraina a e Russia (Premio reporter di guerra); Francesca Paci, cronista de La Stampa, per il racconto sulle donne iraniane (Premio carta stampata). Ma anche quel mattatore di Viva Rai2! che è Fiorello (Premio per la Tv); il fenomeno cult di Mare Fuori (Premio generazione streaming); Il nostro generale, la serie interpretata da Sergio Castellitto su Dalla Chiesa (Premio fiction); o Dante, il film sul Sommo poeta diretto da Pupi Avati (Premio cinema). "Ogni volta essere richiamata a presentare il Premio Agnes -dice Venier - per me è quasi una medaglia, come se mi dicessero: 'brava, anche questa stagione hai fatto bene il tuo lavoro'". (ANSA).

Hackett: tour in Italia per i 50 anni dell'album Foxtrot

(ANSA) - ROMA, 01 LUG - Dopo il successo del 2022 World Tour, che lo ha visto protagonista di una serie di concerti sold out nel nostro paese, il leggendario chitarrista dei Genesis Steve Hackett torna con Genesis Revisited - Foxtrot at Fifty + Hackett Highlights, tour che segna il 50esimo anniversario di Foxtrot, album che mise i Genesis al centro della scena rock britannica. Hackett sarà in Italia per sei date: il 6 luglio Brescia (Arena Campo Marte); il 7 luglio Pistoia (Piazza Duomo); l'8 luglio Ostia Antica, Roma (Teatro Romano); il 10 luglio Caserta (Belvedere di San Leucio); il 12 luglio Ferrara (Piazza Trento Trieste); il 13 luglio Palmanova, Udine (Piazza Grande). Steve Hackett si unì ai Genesis nel 1971 e fece il suo debutto in Nursery Cryme. L'album ebbe più successo in Europa che in Gran Bretagna. Dopo molti tour, sostenuti dai riscontri del pubblico, i Genesis furono incoraggiati a sperimentare composizioni sempre più lunghe e svilupparono la loro capacità di introdurre racconti forti. Questo diede a Peter Gabriel una maggior opportunità di assecondare la teatralità. "Credo che Foxtrot sia stato allora una magnifica conquista per i Genesis. Credo che non ci sia nemmeno una traccia debole nell'album, hanno tutte i loro punti di forza e sono impaziente di poter suonare dal vivo l'intero disco" ha dichiarato Hackett. Steve Hackett è accompagnato sul palco da musicisti d'eccezione: alle tastiere Roger King (Gary Moore, The Mute Gods); alla batteria, percussioni e voce Craig Blundell (Steven Wilson); al sax, flauto e percussioni Rob Townsend (Bill Bruford); al basso e chitarra Jonas Reingold (The Flower Kings); alla voce Nad Sylvan (Agents of Mercy). I biglietti sono in prevendita sul circuito Ticketone. Tutti gli show sono organizzati e prodotti da Musical Box 2.0 Promotion, Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci e Solo Agency Limited. (ANSA).

Shakira lancia l'ennesima canzone contro il suo ex, Piqué

(ANSA) - MADRID, 30 GIU - La vendetta continua. E' appena uscita Copa vacia, l'ennesima canzone che Shakira dedica, si fa per dire, al suo ex, l'uomo d'affari ed ex calciatore Gerard Piqué. Ed è subito un successo: in appena sei ore ha ottenuto già 2,4 milioni di visualizzazioni in rete. Si tratta - informa la stampa spagnola - di una collaborazione con il suo connazionale, il colombiano Manuel Turizo. Uno slow reggaeton, in cui la cantante si lamenta dell'indifferenza fisica che rovina una coppia, in cui il lui, ovvero Piquè, dedica più energie al lavoro che a tenere accesa la fiamma della passione. "Sempre così preso da tanti affari - è uno dei versi della canzone - sarebbe bello, amore mio, un po' di svago. Ho sete di te da un po', non so perché. Mi resta la voglia di più e la voglia di bere in un bicchiere vuoto". (ANSA).

Genova canta e balla con 'Rumore', omaggio a Raffaella Carrà

(ANSA) - ROMA, 29 GIU - E' finito con tutti i numerosissimi interpreti sul palcoscenico a danzare il "Tuca Tuca" lo spettacolo "Rumore - Raffaella Carrà Dance tribute" che ieri sera è stato proposto ai Parchi di Nervi quale anteprima del Festival il cui avvio ufficiale è fissato per domenica prossima. Raffaella, che nei giorni scorsi avrebbe compiuto 80 anni, è ancora nei cuori del pubblico italiano e lo spettacolo di ieri sera, ideato da Antonella Riboldi Brunamonti, vicepresidente della Fondazione Formazione Danza e Spettacolo e firmato per la direzione artistica da Sergio Iapino lo ha dimostrato: platea folta e tanti a cantare e ballare le celebri canzoni dell'artista. "Rumore" ha offerto una carrellata di coreografie costruite sui principali successi della Carrà, riproposti in registrazione dalla voce della stessa Raffaella. Sul palcoscenico si sono avvicendati molti i giovani Bravissimi gli azzurri di pattinaggio (Linda Siciliano, Vittorio Gastaldi, Silvia Lambruschi, Greta Piccardo e Giada Romiti) che hanno dato vita a due esecuzioni brillanti su "Ma che musica maestro" e "I thank you life". Da citare la danza di Chiara Bruzzese, ballerina tetraplegica che ha proposto un pas de deux con Carlo Foi sulle note di "Io che non vivo senza di te": un momento reso ancor più suggestivo dalla violista Giulia Ermirio che ha dialogato con il suo strumento con la voce di Raffaella Carrà. Siparietto comico con alcuni componenti della Compagnia Baistrocchi (una inguardabile Raffaella bionda circondata da improbabili ballerini) e poi il citato "Tuca tuca" con tutti in scena, compreso i due ospiti principali, Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi che nel 1971 fu il primo ballerino a interpretare lo storico e "scandaloso" brano con la Carrà. (ANSA).

Spacey a processo a Londra per accusa su abusi sessuali

(ANSA) - LONDRA, 28 GIU - Arrivo in questi minuti sotto i riflettori, in tribunale a Londra, per Kevin Spacey, celebre attore americano da qualche anno in disgrazia a Hollywood, accusato di una serie di presunte molestie e abusi sessuali gay risalenti al periodo fra il 2001 e il 2013: vicende rispetto alle quali egli si dichiara innocente. Il processo di merito di fronte a un giudice della Southwark Crown Court inizia oggi, dopo le udienze preliminari dei mesi scorsi; e si prevede sia destinato ad andare avanti per un mese circa. (ANSA).

Film di Ficarra e Picone 'Santocielo', fine riprese a luglio

(ANSA) - ROMA, 27 GIU - 'Santocielo' è il titolo del nuovo film di Ficarra e Picone, diretto da Francesco Amato in uscita per Medusa Film a Natale. Le riprese sono in corso a Catania e si protrarranno fino a metà luglio. Nel cast insieme a Salvo Ficarra e Valentino Picone, le attrici Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Salvo Ficarra, Valentino Picone, Francesco Amato, Davide Lantieri e Fabrizio Testini. La produzione del nuovo lungometraggio è di Attilio De Razza per Tramp Limited con la collaborazione di Medusa Film. (ANSA).

Elena Di Cioccio, lo stigma e la verità

(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Ora è concentrata sul dopo Elena Di Cioccio. Prima di tutto ''un testo che sto scrivendo per il teatro, uno stand up sullo stigma che voglio portare in scena in autunno dove posso raccontare la mia vita finalmente in totale libertà''. È questo che le ha dato prima di tutto l'esperienza di questo volume, quasi trecento pagine in cui racconta i tanti passaggi drammatici della sua pur breve vita. A 48 anni l'attrice ha infatti deciso di raccontare di essere sieropositiva da 21 anni, lo ha fatto in un monologo lo scorso marzo a Le Iene che anticipava l'uscita del volume ai primi di aprile: ''Dopo il suicidio di mia madre - Anita Ferrari che si è tolta la vita il 16 maggio del 2016 - ho capito che volevo dare una svolta in senso positivo alla mia esistenza se non volevo finire come lei. La prima cosa era liberarmi di quel peso della malattia, che oramai grazie alle scoperte fatte dalla scienza, mi permette di fare una vita normalissima. Non sono più infetta, sto bene, ero stanca di dovermi sedere ogni volta davanti a qualcuno, a cena, davanti ad un caffè e trovare il coraggio di rivelarmi il mio segreto. Volevo dirlo a tutti insieme, una volta per tutti''. Quindi una grande liberazione ma anche un modo di fare qualcosa per gli altri. ''Dopo la narrazione distorta degli anni Ottanta e Novanta, con quelle persone avvolte in un alone viola, dell'Aids non si è veramente più parlato. La medicina ha fatto passi avanti, ora si possono anche avere rapporti sessuali e fare figli senza mettere in pericolo nessuno, eppure nell'immaginario collettivo quell'alone viola maledetto non è mai scomparso del tutto. Questo è stato un grande peso per me''. E scrive nel libro - presentato a Passaggi Festival a Fano - ''Oggi farei coming out immediatamente e chiederei aiuto a tutti, riservandomi il diritto di non fare sconti e mandare subitaneamente a fanculo chi volta le spalle''. Quindi fare una campagna di comunicazione, coì come Elena Di Cioccio fa nel libro anche nel caso della violenza sulle donne. Lei che è stata vittima di un rapporto patologico con un ragazzo, ed è riuscita anche qui ad uscirne con le sue gambe. Senza l'appoggio del padre, il leader della Pfm Franz Di Cioccio che recentemente ha avuto parole dure per lei. ''Non voglio parlarne, non voglio commentare sono anni che non ci parliamo, cosa voglia dire lui lo sa soltanto lui'', chiosa. Sullo sfondo il lavoro, una carriera travolgente che attraversa radio, tv, cinema e ora anche il libro - non nega - potrebbe diventare un film. ''Però io no ecco non voglio proprio interpretarlo perché voglio andare oltre, ora voglio viaggiare verso il sorriso''. (ANSA).

California, eletto il cane più brutto al mondo

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Linda Elmquist e il suo cane Scooter, un crestato cinese di sette anni, vincono il concorso per cani più brutto del mondo 2023 alla fiera Sonoma-Marin di Petaluma, California, USA. Il concorso per cani più brutto del mondo va forte da oltre 30 anni ed è una testimonianza che il pedigree non definisce l'animale domestico. Questo evento annuale celebra le imperfezioni che rendono tutti i cani speciali e unici. Scooter è nato con due zampe posteriori deformate, il suo handicap non lo ha fermato da una vita basata sulle due zampe anteriori, oscillando da un lato all'altro attraverso gli ostacoli. (ANSA).

Ornella Muti, oggi è cambiato tutto, mi offrono l'Isola

(di Francesco Gallo) (ANSA) - CAGLIARI, 23 GIU - Ironia e poco ottimismo con la consapevolezza che questo non è certo un grande momento per il cinema italiano. Così la grande Ornella Muti, premio alla carriera in questa sesta edizione del Filming Sardegna Festival di Tiziana Rocca, si racconta alla stampa, ma sempre con uno sguardo al passato e al grido: "Non mi date mai del Lei, è istituzionale". "Ho amato Monicelli, ho amato Ferreri, ho amato Citto Maselli, Ettore Scola, Verdone e Muti. Anzi se penso al passato dovrei nominare i pochi che non ho amato" dice l'attrice all'anagrafe Francesca Romana Rivelli. E facendo riferimento all'oggi dice: "Mi offrono cose orribili come L'isola dei famosi. E io mi interrogo: perché me lo chiedono? Perché se vai poi sull'isola alla fine vieni distrutto. Si è vero ci sono soldi di mezzo, ma non amo fare scelte che non siano nella mia linea di pensiero e io non sono fatta per queste cose e preferisco così stare a casa". Diventare una star oggi? "Diventare icone attualmente è molto più difficile. È cambiato il cinema, è cambiato il mistero, è cambiata l'atmosfera. Tutto è già cotto e mangiato. Questo lo si vede anche nella qualità dei film. Non vado molto al cinema, ma scopro che ci sono molti film stranieri, in genere francesi e spagnoli, meravigliosi. Film che spesso vengono riproposti, pari pari, in italiano. Ma noi insomma non abbiamo la Casa di carta, noi non facciamo cose così e mi dispiace dirlo" sottolinea l'attrice notata da Damiano Damiani che la rese protagonista della sua pellicola La moglie più bella (1970) . Bellezza? "Quella ero e questa sono - dice ironica-. È difficile dire quanto la bellezza mi abbia aiutato. Ho sempre solo cercato di fare le cose che mi piacevano di più e insieme alle persone che mi piacevano di più. Vai a capire che sarebbe successo se fossi nata diversa?". Secondo Ornella Muti c'è insomma oggi "molta confusione, almeno per me che vengo da un tipo di cinema con signori registi e signori produttori che venivano sul set e controllavano tutto, così, alla fine, preferisco fare teatro". Progetti per il futuro? "Ho appena finito di fare una piccola parte nel film di Giorgio Amato, Lo sposo indeciso, in cui faccio la madre di Ilenia Pastorelli. Mi piace partecipare a dei piccoli film in cui c'è qualcuno che ancora ci crede e ci prova". Perché non misurarsi con la regia? "Quanti sono gli attori che ci hanno provato e hanno fatto un buco nell'acqua? Quasi tutti. Ognuno deve avere l'umiltà di capire quello che può fare o meno". E cosa pensa della politica oggi? "Io sono una che si è sempre tenuta fuori dalla politica, perché sono un'ingenua, una credulona e la politica è tutto meno che questo. Ho solo un po' di paure per il mondo arcobaleno, per noi donne. Ho conosciuto la Meloni prima che diventasse premier e l'ho trovata una persona molto gradevole, ma le idee sono le idee e ognuno ha le sue. Così per quanto riguarda il mondo gay è un mondo che c'è e va protetto come vanno regolamentate le adozioni senza esasperare troppo le cose. L'amore andrebbe protetto sempre se no di che parliamo? Di foto su Instagram?". (ANSA).

Napoli abbraccia i Coldplay, magica notte al Maradona

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Prendersi Napoli e il Maradona per due sere, trasformare l'amore per il palco in un enorme coro di musica di alta qualità, pensata per coinvolgere i fan di tutto il mondo. E' l'obiettivo pienamente riuscito dei Coldplay che ieri sera hanno invaso con i loro successi brit la città partenopea, scelta come prima tappa dell'arrivo in Italia del tour "Music Of The Spheres", partito un anno fa da Francoforte con replica stasera al Maradona prima delle quattro date a Milano del 25, 26, 28 e 29 giugno. Una serata scelta da 47.000 fan che hanno invaso il terreno di gioco e gli spalti, uniti dai braccialetti collegati al sistema di luci della band che hanno creato effetti visivi di completo coinvolgimento del pubblico. Ma l'unità era in quello che ama il leader Chris Martin, cantare tutti insieme, dall'avvio con "Music of the Spheres", il brano dell'ultimo album, fino alla parte centrale con i grandi successi "Paradise", "Viva la Vida", "Himn for the weekend". Un grande show, con due enormi maxischermi ovali per i primi piani di Martin, gli assoli alla chitarra di Jonny Bucklan e Will Champion alla batteria, di Gurry Berryman al basso, ma anche con i primi piani del pubblico sul campo che cantava i pezzi dei Coldplay, sentendosi parte della band. E' quello che vogliono gli artisti inglesi, con Martin che fa anche salire un fan sul palco, facendolo cantare con lui. Il ragazzo è emozionato ma ha la consapevolezza che quando si avvicina al microfono la prima volta deve urlare solo due parole allo stadio "Forza Napoli", facendo impazzire il pubblico e prendendosi l'abbraccio del musicista che sale sul palco con una maglietta di Maradona attaccata al jeans e si mette al collo una sciarpa del Napoli. "Voglio fare i miei complimenti al Napoli campione d'Italia, quindi vi regalo questa canzone e perdonate il mio italiano", dirà poi il musicista prima di cantare perfettamente un brano della tradizione del Golfo, "Napul'è" che Pino Daniele cantò nello stesso stadio nel 1998, davanti a 80.000 spettatori. Ma la serata è una grande festa, che i Coldplay animano con gli effetti della realtà virtuale, con enormi sfere gonfiabili che rappresentano meteore e pianeti, per portare tutto il pubblico a viaggiare nello spazio oltre che nel tempo, cantando "Something just like this" sul palco con maschere di alieni, prima che cominci una grande e lunga coreografia proiettata nei due enormi maxischermi in cui Chris Martin sembra nel virtuale correre in un lungo corridoio spazio-temporale. E lancia messaggi anche sulle sue t-shirt, da quella con la scritta "Everyone is an alien somewhere" e poi quella finale "We are all one in the universe". Uno sguardo al cielo che al Maradona viene illuminato dai fuochi d'artificio, mentre sul palco si accendono grandi fiammate e il pubblico balla "Sky of full stars" nella calda serata napoletana. Il concerto funziona, i Coldplay per i brani finali attraversano il terreno di gioco e vanno su un piccolo palco sotto la curva affollatissima, per tre pezzi acustici aperti dal violino di Davide Rossi. Poi si torna sul palco centrale per chiudere alla fine il concerto sulle note di "Biutyful", per il congedo da una città che la band ha visitato nei giorni scorsi, godendosi Castel dell'Ovo e la pizza sul lungomare, ma anche l'antichità ancora viva di Pompei. "Grazie per farci sentire così sul palco, siamo in questa città incredibile e ora posate le videocamere e sentite i vostri sentimenti", dice Martin, in una serata in cui anche il sindaco di Napoli Manfredi, il presidente del Napoli De Laurentiis e il tecnico campione d'Italia Luciano Spalletti si godono la nuova magia dello stadio. Raccolta differenziata e rispetto per l'ambiente i messaggi lanciati nel corso della splendida serata che si ripete stasera per altri 45.000 che hanno acquistato i biglietti un anno fa. (ANSA).









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