In 130 a confronto con gli esperti di cyberbullismo

Pergine. Hanno parlato di bullismo e di cyberbullismo con i 130 ragazzi e ragazze delle sei classi terze della scuola media “Ciro Andreatta”. Sono stati gli esperti del Moige (Movimento italiano...


Roberto Gerola


Pergine. Hanno parlato di bullismo e di cyberbullismo con i 130 ragazzi e ragazze delle sei classi terze della scuola media “Ciro Andreatta”. Sono stati gli esperti del Moige (Movimento italiano genitori) che stanno girando le scuole d’Italia, oltre 400, per combattere questo fenomeno e le sue conseguenze negative. Tra l’altro, le “Andreatta” sono state le uniche scuole del Trentino ad essere visitate. Ed è emerso un quadro per certi aspetti preoccupante proprio per la facilità e anche l’incoscienza con le quali i tredicenni (erano appunto studenti di terza media) “giocano” con il cellulare.

Punto di riferimento era la psicologa Ambra Minetti con altri esperti. Alla presentazione, nell’aula magna (gli studenti hanno partecipato in due turni) innanzitutto la dirigente Daniela Fruet; con lei il sindaco Roberto Oss Emer, la vice Daniela Casagrande, l’assessore Franco Demozzi (in veste di presidente del consiglio dell’istituzione) e il comandante la stazione carabinieri, Antonio Ferrandino. Dopo l’illustrazione dell’iniziativa da parte della dirigente, un breve intervento della vicesindaco Daniela Casagrande sulle analoghe iniziative portate avanti dal Comune attraverso il centro Kairos; poi Demozzi, a esortare i giovani a confidarsi con l’adulto di riferimento: genitori, insegnanti, allenatori...

Ragazzine e ragazzini si sono visti porre domande dalla psicologa Minetti. Miravano a stimolare ragionamenti appunto sui pericoli generati dall’uso improprio di internet. Da qui appunto la descrizione di comportamenti che possono generare atti di cyberbullismo. Anche perché spesso, i genitori non conoscono l’uso del cellulare nei reconditi meandri di internet in generale, e in particolare di Istagram o facebook, con tutti i risvolti spesso negativi. Ci sono state anche ammissioni poco confortanti: troppe ore sulla tastiera, uso di giochi, spesso proibiti, falsi profili pubblici e privati per accedere; ma anche le conseguenze di post, tracce, foto eccetera. La psicologa Minetti con opportuni esempi ha portato i giovani a riflettere sulle conseguenze negative di un uso scorretto, attraverso anche dei filmati con protagonisti appunto vittime, bulli, spettatori, deterioramento di relazioni, conseguenze tragiche. Filmati che contenevano anche l’illustrazione dei reati cui si poteva andare incontro.

Un successivo incontro con altra esperta ha portato gli studenti a illustrare situazioni anche personali. L’azione di Moige si è conclusa nel pomeriggio con l’incontro con i genitori proprio per coinvolgerli in quest’opera di sensibilizzazione contro i pericoli di internet.R.G.













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