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Le esplorazioni lungo la via Claudia Augusta, passaggi in Alto Adige

In bici da Roveré della Luna verso Caldaro, Merano e Rablà, paese dove fu rinvenuta una delle uniche due pietre miliari di questa antica strada romana venute alla luce: in loco è visibile una copia, l'originale è esposto al Museo civico di Bolzano. Rablà ospita anche il museo Mondotreno, dove sono conservati oltre ventimila pezzi ferroviari in miniatura

1 - NATURA A zigzag tra Vallagarina e altopiano della Lessinia
2 - IL CIPPO In una villa troviamo una rara pietra miliare militare


ZENONE SOVILLA


Le nostre esplorazioni ispirate dalla via Claudia Augusta oggi ci portano in Alto Adige, area in cui fra l'altro si trova una delle due pietre miliari - datate 47 d. C. - di questa antica strada romana finora venute alla luce. Il cippo fu rinvenuto nel 1552 a Rablà di Parcines, vicino a Merano e oggi è visitabile al Museo civico di Bolzano, mentre un ristorante di Rablà (Hanswirt) ne espone una copia.

Rablà si trova lungo la linea ferroviaria della val Venosta, un servizio prezioso anche per i cicloturisti. Proprio qui c'è Mondotreno, dove sono esposti oltre ventimila pezzi ferroviari in miniatura, accanto a una ricostruzione dei paesaggi sudtirolesi. In questo periodo, inoltre, è allestita la mostra temporanea «Trasporto ieri e oggi, da 1 cv a 1.000 cv. Tracks di tutto il mondo», dedicata a storia e sviluppo del traffico merci sui camion. Sono esporti circa 600 modelli dettagliatissimi e diorami in 1:87, la metà dei quali fatti a mano, collezionat da Stephan Samper e Walter Altmannshofer, due passionati di modellismo.

Fra natura e storia, dalla Rotaliana a Rablà sulle tracce della pietra miliare

Nuova tappa delle nostre esplorazioni e divagazioni ispirate dall'antico tracciato della via romana Claudia Augusta: in Alto Adige c' una delle uniche due pietre miliari finora venute alla luce, fu rinvenuta nel 1552 a Rablà di Parcines, vicino a Merano e oggi in loco c'è una copia mentre l'originale è visitabile al Museo civico di Bolzano. Nelle immagini le suggestione dei panorami lungo il percorso dalla Rotaliana a Merano, con divagazioni sulle colline che sovrastano la zona di Caldaro - QUI L'ARTICOLO [foto Z. Sovilla]

Ma anche in epoca romana si snodavano lungo la vallata i traffici commerciali e i trasporti militari da e per il nord. La Claudia Augusta fu completata nel 47 d. C per collegare la Baviera (Augsburg e il Danubio) e l'area adriatica.

Malgrado la menzionata scarsità di testimonianze dirette, appare acclarato che la via principale si dividesse in due rami, uno (Altinate) che saliva verso nord da Altino (Venezia) attraverso Feltre e la Valsugana, l'altro (Veronensis) da Ostiglia (sul Po) attraverso Verona.

A Trento si unificavano e procedevano verso la Germania passando per il passo Resia. Ma c'è anche chi ritiene, sulla scorta dell'analisi di ritrovamenti archeologici, che il percorso da Feltre avesse una diramazione verso nordest, per Belluno, Cadore, Pusteria, con valico alpino al Brennero.

Il nostro itinerario in bici ci porta da Roveré della Luna sulla Strada del vino, verso Caldaro (425 slm, possibile usufruire della pista ciclabile nel fondovalle, lungo l'Adige). Si può optare anche per un avvicinamento in auto, per esempio fino a Caldaro (passaggio all'omonimo lago e in paese), per poi proseguire sulla ciclabile da qui verso Bolzano (262 slm) e Merano, fino a Rablà (circa quaranta chilometri) che si trova all'inizio della val Venosta (626 slm).

Il dislivello del tragitto di andata e ritorno è di per sé abbastanza modesto, dell'ordine di circa 600 metri (inoltre c'è l'opzione del parziale ricorso al treno).

Gli amanti di percorsi più impegnativi una volta giunti a Merano - di ritorno da Rablà - potranno puntare verso Lana e imboccare la strada verso la valle di Non, per attraversare Fondo e Malosco prima dell'ascesa al passo della Mendola che sull'altro versante li riporterà a Caldaro.

Nella nostra esplorazione ci siamo invece spinti sulle colline che sovrastano la zona di Caldaro: un itinerario suggerito a chi è alla ricerca di silenzio e panorami affascinanti sulla valle dell'Adige e verso le Dolomiti.

Lasciata la pista ciclabile nei pressi di San Paolo, abbiamo cominciato la salita su stradine, a tratti ripide, seguendo le indicazioni per Predonico e poi per il minuscolo abitato di Gaido. Poco oltre strada finisce, mentre è possibile il trekking verso la valle dell'Adige, Sirmiano, Nalles.

Il percorso, circa 35 chilometri da Caldaro e ritorno, su strade per nulla trafficate e poi deserte nell'ultima parte dell'ascesa, è molto avvincente: sia per il quieto paesaggio rurale che attraversa, sia per le favolose vedute anche sull'area urbana di Bolzano e sulle vette, dal Corno Bianco al Catinaccio. Tuttavia, per godere di queste profonde emozioni visive - che si modificano e arricchiscono nei vari punti del tragitto - bisognerà affrontare 600 metri di dislivello complessivo, fatti anche di rampe molto dure, consigliate più alla mtb/gravel che alla bici da corsa. (3/continua)













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