Al Don Guetti la campanella suonerà per 450 studenti 

Tione. Domani riprendono le lezioni per metà degli iscritti dell’Istituto superiore. Il dirigente: «Le classi divise in due gruppi che si alterneranno settimanalmente in presenza e a distanza»


Walter Facchinelli


Giudicarie. Domani l’Istituto di Istruzione Lorenzo Guetti di Tione accoglierà circa 450 dei 950 dei suoi studenti, seguendo le indicazioni provinciali e nazionali della presenza contemporanea del 50% degli allievi.

All’Istituto Guetti rimangono confermate le disposizioni del “Protocollo di prevenzione e contenimento della diffusione del Covid 19” che il 14 settembre scorso permise il rientro in classe. Tra queste vige l’obbligo della mascherina, di usare ingressi differenziati e tenere il distanziamento nelle aule, nonché la sospensione di tutte le uscite e viaggi di istruzione.

Modalità del ritorno in classe

La “ripresa” della didattica in presenza degli studenti dei nove indirizzi tra licei e tecnici, sospesa dal 9 novembre 2020 «segue una precisa organizzazione scolastica settimanale -afferma il dirigente scolastico Alessandro Fabris - con parte delle classi in presenza e parte a distanza, divise in due gruppi che si alternano». Il “Gruppo 1” è composto dalle classi quinte e terze di tutti gli indirizzi e gli studenti delle classi 4SA, 4SB, 4SM, 4APA, 4UA e 4LA. Il “Gruppo 2” con le classi prime e seconde di tutti gli indirizzi e gli studenti dalle classi 4TL, 4CA, 4FM, 4TR.

Nei giorni dal 7 al 9 gennaio saranno in presenza gli studenti del “Gruppo 1” mentre il “Gruppo 2” seguirà la Didattica Digitale Integrata (DDI) a distanza, viceversa dall’11 al 16 gennaio. Nelle settimane successive verrà mantenuta la medesima turnazione.

Tra le 7.30 e le 8 gli studenti entrano al Guetti da ingressi differenziati, alcune classi terminano le lezioni alle 12.30 altre alle 13.20. Le classi in DDI a distanza seguono l’orario in ore sincrone e asincrone come da calendario.

Le lezioni dei 30 studenti delle quattro classi dei corsi culturali serali è in presenza col solito orario.

Le difficoltà del momento

Il dirigente Alessandro Fabris sottolinea «le istituzioni scolastiche e formative hanno una mission delicata, cruciale per la crescita equilibrata della società. Aver dovuto mettere al centro del nostro impegno, sia materiale e logistico che di riflessione, una serie di modalità volte a gestire l’emergenza sanitaria ci preoccupa in merito all’efficacia del pieno raggiungimento degli obiettivi più alti del nostro lavoro di questo periodo». Tuttavia, al di là della preoccupazione e della gestione delle continue incertezze, Fabris ha la speranza che «la centralità della scuola nel dibattito pubblico, indotta dall’interruzione della didattica in presenza, possa stimolare la crescita di pensieri su quello che la scuola deve perseguire e sugli strumenti, anche normativi oltre che metodologici, di cui la società si deve dotare per poterlo fare».

Gli sviluppi futuri

La priorità, in questo momento, ci conferma Alessandro Fabris è «lavorare al meglio delle nostre capacità per garantire agli studenti dei percorsi formativi all’altezza», nonostante tutte le difficoltà e la straordinarietà del periodo. Però aggiunge «ci sono molte tematiche recentemente oggetto di dibattito che sono state lasciate in sospeso o per lo meno non hanno avuto un terreno di confronto opportuno rispetto alle aspettative dell’epoca pre-Covid». Si tratta di temi importanti come l’educazione civica e alla cittadinanza, il potenziamento linguistico, le carenze formative, l’alternanza scuola lavoro, il significato di innovazione didattica «che è necessario vengano quanto prima rimessi al centro delle priorità».













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