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Valerio Lundini, in tv fuggo la monotonia

di Daniela Giammusso (ANSA) - ROMA, 28 MAG - "L'ansia di essere 'uno che fa ridere' è terribile. Perché poi, appena sei in un momento giù di morale, la gente dice 'ah, e questo dovrebbe simpatico?'. Ecco io non voglio avere questa ansia da prestazione. Parafrasando la serie Boris, 'io voglio essere Gifuni'". Ascoltare Valerio Lundini che si racconta è venire inondati da un fiume di parole, citazioni, battute nascoste tra le parole, non sense surreali quanto esilaranti, autoironia e sterzate improvvise. Un po' come lo abbiamo conosciuto su Rai2 in Una pezza di Lundini, programma ormai cult (anche sul web) condotto con Emanuela Fanelli. E come è in teatro, in queste settimane, nel suo one man show Il mansplaining spiegato a mia figlia" (prossime date, dal 31 maggio al 4 giugno al Franco Parenti di Milano, il 5 agli Arcimboldi sempre a Milano e il 14 giugno alla Cavea dell'Auditorium Paco della musica di Roma). Uno spettacolo che gira da ormai tre stagioni e continua a registrare sold out. "Farlo tante volte aiuta a miglioralo - racconta lui all'ANSA - Il problema, semmai, sarà il nuovo spettacolo. Dovrei fare decine di repliche di nascosto per farlo funzionare così bene, ma come si fa?". Dal debutto a oggi, sono cambiate molte cose. "A livello sociale, si: guerre, carestie, la pandemia. Ma di quelle spero di non dovermi ritenere responsabile. Non ho tutto questo potere - dice serio - Nello show, invece, ho tolto, aggiunto. È una versione teatrale di quello che potrebbe accadere in un concerto: un susseguirsi di situazioni, gag, trovate, monologhi e anche un paio di canzoni. Sono varie storie, legate fra loro da una follia surreale. Quest'estate dovrei alcune date anche con I VazzaNikki, band con cui suoniamo da 15 anni". Cresciuto a pane e Adriano Celentano in coppia con Renato Pozzetto, ma anche Totò e Nino Manfredi, "è con Leslie Neilsen e Una pallottola spuntata che alle elementari ho scoperto quale era il tipo di comicità che amavo", racconta. Lui, invece, al cinema ha preferito scegliere un ruolo diverso accanto a Sergio Castellitto ne Il più bel secolo della mia vita, film diretto da Alessandro Bardani. Una "commedia agrodolce", distribuita nella prossima stagione da Lucky Red, che in un viaggio Bassano Del Grappa-Roma porta sul grande schermo la legge tutta italiana che impedisce ai figli non riconosciuti di sapere l'identità dei genitori naturali se non al compimento dei 100 anni. Proprio l'età di Castellitto nel film. "Dopo quattro ore di trucco al giorno, non sembrava neanche di recitare accanto a lui - racconta Lundini - Se fosse stato un ruolo comico non so se avrei accettato. Non mi fido di come fanno ridere le altre persone. La popolarità? Se davvero l'ho raggiunta, ho avuto la fortuna che è accaduto quando ero già grandicello. Oggi, purtroppo mi vivo le cose più strane. Una volta mi è entrata un'ape in bocca mentre ero sul monopattino. Ho cominciato a sputare per buttarla fuori e non mi sono accorto che davanti a me c'era un signore che mi aveva riconosciuto e mi fissava inorridito. Ecco, certe figuracce, un tempo, quando nessuno mi conosceva, le avrei fatte più serenamente". Ma la tv? "Tornerò, ma non è previsto con lo stesso programma - risponde - Di tanti ospiti accolti nessuno mi ha detto mai di 'no'. Quando mi è venuto in mente che sarebbe stato interessante avere Roberto Saviano, lui è venuto. J-Ax, che mi aveva citato in una sua canzone, mi ha risposto 'sicuro, che voglio venire'. Certo, il Papa non è venuto, ma non gliel'ho mai neanche chiesto - prosegue - Ho sempre pensato di fare una cosa che avremmo visto in cinque, invece non era così. Ma ho preferito fermarmi, per non cadere nella monotonia del 'già visto'. Meglio tornare con qualcosa di diverso. E sto già scrivendo alcune cose". (ANSA).

Roland Garros:Kostyuk non stringe mano Sabalenka, la capisco

(ANSA) - ROMA, 28 MAG - Niente stretta di mano tra l'ucraina Marta Kostyuk e la bielorussa Aryna Sabalenka al Roland Garros. Kostyuk si è rifiutata di salutare la sua avversaria in quanto bielorussa per protesta contro l'invasione dell'Ucraina da perte della Russia fiancheggiata dalla Bielorussia. Già agli Us Open l'ucraina aveva scelto di non salutare un'altra bielorussa, Victoria Azarenka, preferendo toccare la racchetta dell'avversaria. E anche oggi non ha voluto salutare la Sabalenka (che ha vinto il match 6-3 6-2), attirando i fischi del pubblico. "Non importa se mi odia - ha detto Sabalenka - Per quanto riguarda la mancanza di una stretta di mano, posso capirlo", ha aggiunto. (ANSA).

Playoff Nba,White salva Celtics,la serie con Miami a gara-7

(ANSA) - ROMA, 28 MAG - Un canestro a rimbalzo offensivo di Derrick White a un centesimo di secondo dalla fine regala a Boston una incredibile vittoria in gara-6 (103-104 e serie 3-3), dopo che tre tiri liberi di Jimmy Butler avevano suggellato la rimonta di Miami fino al +1 a 3 secondi dal termine. Boston sbanca Miami vincendo la terza partita consecutiva al termine di una partita selvaggia, che i biancoverdi hanno dominato a lungo salvo farsi sorpassare nell'ultimo quarto da un parziale di 12-2 dei padroni di casa negli ultimi tre minuti di partita, suggellati da tre tiri liberi di Jimmy Butler arrivati in modo rocambolesco. Boston diventa così la quarta squadra nella storia della NBA a forzare gara-7 dopo essere stata sotto 0-3 nella serie: la partita decisiva nella notte tra lunedì e martedì alle 2.30. (ANSA).

Il Papa, non chiudiamo le porte all'altro per false paure

(ANSA) - ROMA, 28 MAG - Papa Francesco invita a non chiudere le porte all'altro per la paura, "e anche le porte della Chiesa". Lo ha detto al Regina Coeli. "La paura blocca, paralizza. E isola: pensiamo alla paura dell'altro, di chi è straniero, di chi è diverso, di chi la pensa in un altro modo. E ci può essere persino la paura di Dio: che mi punisca, che ce l'abbia con me… Se diamo spazio a queste false paure, le porte si chiudono: quelle del cuore, della società, e anche le porte della Chiesa! - ha sottolineato il Papa - Dove c'è paura, c'è chiusura. E non va bene. Il Vangelo però ci offre il rimedio del Risorto: lo Spirito Santo. Lui libera dalle prigioni della paura", ha concluso il Pontefice. (ANSA).

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La cronoscalata decide il Giro: A Roglic penultima tappa e maglia rosa

Lo sloveno Primoz Roglic ha vinto la penultima tappa del Giro d'Italia, una cronometro da Tarvisio a Monte Lussari lungo 18,6 chilometri, conquistando anche la maglia rosa di leader della classifica generale. Lo sloveno, oro olimpico della crono a Tokyo, oggi ha corso in 44'23" e preceduto di 40" il gallese Geraint Thomas, dal quale aveva un ritardo in classifica di 26" e al quale ha quindi tolto il simbolo del primato. Al terzo posto nella tappa di oggi, a 42", il portoghese Joao Almeida (foto Ansa)

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F1: Monaco; Verstappen in pole, poi Alonso e Leclerc

Max Verstappen su Red Bull ha ottenuto la pole del gran premio di Monaco che si corre domani sul circuito di Montecarlo. Al fianco Fernando Alonso su Aston Martin. Seconda fila per la Ferrari di Charles Leclerc, quarto tempo per Esteban Ocon (Alpine). Quinto tempo e terza fila per la Ferrari di Carlos Sainz, sesto Lewis Hamilton. Per Verstappen è la prima pole in carriera a Montecarlo. Nel Q1 Perez a muro alla Santa Devota e Red Bull danneggiata: il messicano partirà ultimo (foto Ansa)

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