L’opera

La Ciclovia del Garda arriva in Parlamento

Dopo l’esposto depositato la Procura regionale della Corte dei Conti di Trento e firmato dal Coordinamento per la tutela del Garda, la protesta approda in parlamento con l’interrogazione di Fontana dei 5 stelle

LA CONSIGLIERA. Lucia Coppola contro l'opera
IL COMITATO. Italia Nostra chiede l'intermodalità
LA PROTESTA. La ciclovia alla Corte dei Conti


Daniele Peretti


LIMONE. La contestazione al progetto della ciclabile del Garda ormai è a tutti i livelli. Dopo l’esposto depositato la Procura regionale della Corte dei Conti di Trento e firmato dal Coordinamento per la tutela del Garda del quale fanno parte anche Wwf, Italia Nostra e Legambiente, la passeggiata manifestazione di domenica, la protesta approda in parlamento.

Ilaria Fontana parlamentare del Movimento 5 Stelle ha depositato un’interrogazione con la quale si chiedono ulteriori specifiche specialmente sulle reali potenzialità nell’ambito della valorizzazione del territorio del quale dovrebbe contribuire alla valorizzazione.

Obiettivo dovrebbe essere anche quello di creare un sistema di intermodalità di trasporto auto- treno -autobus- bicicletta e battello, tenendo nella massima considerazione la conformazione naturale dei siti. Sotto accusa e soggetto di una specifica domanda al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, la parte trentina che prevede lunghe tratte a sbalzo su rocce con quasi cinque metri di sporgenza dalle pareti.

Una realizzazione che oltre ad essere considerata troppo costosa, è valutata anche pericolosa e dai costi di manutenzione difficili da prevedere.

Alla posizione del Coordinamento per la tutela del Garda si contrappone con decisione il presidente della Comunità Montana Parco che raggruppa i comuni da Salò a Limone, Davide Pace: «E’ una follia protestare contro un’opera del genere che rappresenta il futuro del Lago di Garda. Sono convinto che non si tratti di buttare via dei soldi, ma di investire su una tipologia di accoglienza unica al mondo che credo possa essere il futuro del comprensorio. A livello nazionale si buttano via tanti soldi per opere che hanno ricadute sui territori molto inferiori. In Europa ogni chilometro di ciclabile turistica è in grado di generare un indotto annuo tra i 110 ed i 350 mila euro».













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