«Turismo, tocca a Comuni e enti»

Il presidente della Rurale di Primiero e Vanoi: «La Cassa ha fatto il proprio dovere per gli impianti»


di Raffaele Bonaccorso


PRIMIERO. Gira e rigira, è sempre la questione degli impianti sciistici di Ces e Colverde - Rosetta a tenere banco nelle locali dispute economiche e amministrative. E così lo è stato anche nel corso dell’affollatissima assemblea generale dei soci della Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi, dove il presidente Maurizio Bonelli è stato esplicito.

«Il risultato economico della Cassa dopo la svalutazione registra una perdita di 4,983milioni di euro, totalmente assorbita dal patrimonio accumulato negli anni che, al netto della perdita, ammonta ora a 37,9 milioni. La voce più importante nelle svalutazioni si riferisce alla società impianti a fune di San Martino che abbiamo dovuto, nostro malgrado, svalutare quest’anno per 3,5milioni in seguito alla messa in liquidazione della società decisa dai soci nel luglio scorso. Di fatto, con la discutibile decisione di mettere in liquidazione la società, i soci sia pubblici che privati, hanno deciso di far socializzare le perdite».

In altre parole al bilancio sociale di 380mila euro e cioè quello relativo agli interventi della Cassa per iniziative di associazioni, scuole, cultura, solidarietà, sul territorio, si potrebbe aggiungere i 3,5 milioni per gli impianti.

«Il sostegno storicamente assicurato dalla Cassa a uno dei principali soggetti di riferimento per tutta l’economia del territorio (gli impianti) - ha, infatti, detto Bonelli - ha comportato delicate e pesanti decisioni. Ma in un periodo dove la forte crisi colpisce anche il nostro territorio, è sì importante il ruolo della Cassa, ma ancora di più è fondamentale il ruolo delle amministrazioni e degli enti del territorio. Lo dico con grande rispetto, ma non è più il tempo di sterili discussioni localistiche. Dobbiamo unire le forze: la nostra gente ce lo chiede, la situazione ce lo impone. Abbiamo tutti il preciso dovere, amministratori pubblici, imprenditori e comuni cittadini, di far scelte coraggiose a sostegno dell’economia, che guardano al futuro per rilanciare il Primiero e il Vanoi come unica realtà territoriale ed economica». E in questo si potrebbe leggere, fra le righe, come un appello alla unione dei Comuni di Primiero, così come è stato per le Casse Rurali.

Ed ancora Bonelli ha rincarato la dose: «Sulla partita del turismo la Cassa ha sempre fatto il proprio dovere, ma negli anni, da parte delle amministrazioni, degli enti locali e degli imprenditori privati, sono mancate scelte importanti o che hanno rallentano e complicano la situazione. Ora non si può più rimandare e le decisioni vanno perseguite con forza e, soprattutto, in maniera unitaria. Noi facciamo la banca: ad altri le decisioni strategiche e di indirizzo che devono essere prese con coraggio, ricordando che il Primiero basa la propria economia sul turismo, estivo ed invernale, che si ripercuote su tutti gli altri settori economici come l’artigianato ed il commercio. Ad oggi, per il turismo invernale, alternative allo sci non sono state individuate, considerando che un euro investito sugli impianti di risalita crea un indotto fino a 8 euro».













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