Ciclismo

I cicloamatori germanici fanno i “pro” a Caldaro

Da tre anni la località dell’Oltradige ha “strappato” a Maiorca il raduno del Team Giant Alpecin di granfondo: con loro quest’anno anche Fondriest


di Maurizio Di Giangiacomo


CALDARO. Feel like a pro: mai titolo fu più azzeccato. Perché, ospiti per due giorni del Team Giant Alpecin a Caldaro, abbiamo provato proprio l’emozione di fare la vita del ciclista professionista: una bella pedalata al mattino – e, gambe permettendo, una anche al pomeriggio – pranzo da sportivi, assistenza tecnica, mezzi meccanici d’assoluta eccellenza, una ricca cena... e il tutto in un’ambientazione da sogno, tra il lago e il vicino Passo della Mendola, immersi nei vigneti.

Feel like a pro è il nome del raduno organizzato anche quest’anno a Caldaro – con base all’Hotel Haus am Hang di San Giuseppe, dal Team Giant Alpecin. Non quello professionistico di John Degenkolb, bensì quello dei cicloamatori che prendono parte alle granfondo. Cicloamatori si fa per dire: parliamo di 50 ciclisti – otto dei quali tesserati nel 2016, a fronte di qualcosa come 1.500 domande d’iscrizione – e selezionati tra i lettori del magazine pubblicato in Germania Road Bike. Cicloamatori di alto livello – nel programma delle corse ci sono, tra le altre, Amstel Gold Race, Gran Premio di Francoforte, Maratona delle Dolomiti, l’Etape du Tour de France e Tour de Pologne, prima del cosiddetto hero-event costituito dalla durissima Ötztaler Marathon – ma anche “pedalatori” alle prime, primissime armi.

«Tra gli otto elementi che abbiano selezionato quest’anno – spiega il direttore sportivo del Team, Jörg Ludewig, ex ciclista professionista con Gerolsteiner e T-Mobile e gregario di Mario Cipollini alla Saeco e alla Domina Vacanze – ci sono anche assoluti neofiti e un ragazzo un po’ sovrappeso, ma siamo sicuri che raggiungeranno tutti i loro obiettivi. Noi pedaliamo assieme, l’importante è divertirsi. E farlo in un luogo come Caldaro, per un cicloamatore, è proprio il massimo: l’ambiente incantevole, la varietà dei percorsi, il clima favorevole, la buona cucina e, ultimo ma non ultimo, il connubio tra il ciclismo e il vino sono elementi che ci hanno spinto verso l’Oltradige».

Assieme a Ludewig si dedicano alla squadra il non-sport director Daniel Beck, l’allenatore Tim Böhme e dieci company-friends per il backstage e il problem solving. Il raduno del Team Giant Alpecin si è tenuto quest’anno per la terza volta a Caldaro, in precedenza si era svolto in ben nove occasioni a Maiorca. La località altoatesina si è rivelata una meta preferibile anche da un punto di vista organizzativo, per la gioia del presidente della locale Associazione turistica Sigi Rainer, che ha dato personalmente il benvenuto ai ciclisti tedeschi in occasione di una bella serata organizzata nella splendida cornice dell’Hotel Haus am Hang.

Il ruolo di “Cicerone” sulle strade dell’Oltradige è toccato invece al campione del mondo di Renaix 1988, Maurizio Fondriest, che è anche testimonial per l’Italia dell’azienda famosa in tutto il mondo per i suoi shampoo alla caffeina.

L’ex campione noneso ha accompagnato i granfondisti tedeschi – ma anche personaggi quali il collega Wladimir Belli, il bergamasco escluso dal Giro d’Italia 2001 dopo aver tirato un pugno ad un tifoso di Gilberto Simoni al Passo di Santa Barbara, e il caposervizio delle pagine di ciclismo della Gazzetta dello Sport Luca Gialanella – sulle strade della 16esima tappa del Giro d’Italia 2016: la Bressanone - Andalo, in programma martedì 24 maggio, vedrà infatti il plotone transitare per l’Oltradige, scalare Passo della Mendola, discendere la Val di Non fino a Denno ed al bivio per Andalo, dove comincerà il secondo Gpm di giornata, la salita a Fai della Paganella, che precede quella finale.

twitter: @mauridigiangiac

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