Uccide la moglie e poi si toglie la vita

Michaele Ocampo, 28 anni, pizzaiolo colombiano, ha soffocato Yuranis Jimenez, 29 anni, in casa e poi si è buttato sotto un treno


di Ubaldo Cordellini


ROVERETO. L’hanno trovata sul letto, in vestaglia, adagiata sulla schiena, gli occhi sbarrati verso l’alto. Yuranis Jimenez Cuadrado, 29 anni, colombiana nata a Cartagena de Indias ma residente a Rovereto, barista al bar Posta è l’ennesima vittima di quella violenza bestiale cui viene dato il brutto nome di femminicidio. Ad ucciderla il marito, Michaele Emmanuel Ocampo Ballestas, 28 anni anche lui, pizzaiolo nella pizzeria «Da Marco» in via Paganini. Erano sposati da 4 anni. Lui l’ha soffocata, ieri mattina, probabilmente con un cuscino nella loro casa in via Fiumi 5. Poi ha tentato il suicidio cercando di tagliarsi le vene. Non c’è riuscito. Così è scappato a piedi verso la stazione e si è gettato sotto un treno poco dopo mezzogiorno provocando il blocco della linea del Brennero. In un primo momento sembrava un suicidio, ma gli agenti della commissariato di Rovereto hanno scoperto la tragica verità solo intorno alle 18 quando sono andati a casa del giovane a dare la notizia. Nessuno ha risposto. A quel punto gli agenti, che avevano le chiavi di casa trovate nelle tasche del giovane Michaele, sono entrati. E quello che sembrava un dramma umano si è trasformato in un atto bestiale. Agli agenti si è presentata una scena a dir poco straziante. La ragazza sul letto, sotto di lei una macchia di sangue che si allargava a macchiare la coperta e le lenzuola. In terra, sia vicino a lei che nelle altre stanze vari coltelli, anche questi macchiati di sangue. Visto che a prima vista la ragazza non presentava ferite da armi da taglio, gli inquirenti ritengono che i coltelli li abbia usati il giovane per cercare di togliersi la vita. Probabilmente l’ha uccisa di mattina presto e poi è stato a lungo nell’appartamento non riuscendo a convivere con la mostruosità che aveva commesso. Sul posto, una stradina a senso unico, tranquilla, a pochi metri dalla concessionaria Dorigoni, sono subito arrivati gli uomini della squadra mobile di Trento guidati da Salvatore Ascione e il pm Fabrizio De Angelis. Gli inquirenti hanno subito steso un cordone di sicurezza intorno alla palazzina verde e bianca. I pochi residenti andavano a portare a spasso il cane osservavano la scena non sapendo se essere impauriti o curiosi. I pochi che conoscevano di vista quella giovane coppia avevano notato soprattutto lei. Una bellezza sudamericana, capelli ricci, piccola di statura. Lui non se lo ricordavano in molti. Una coppia riservata. Gli agenti hanno iniziato a sentire i vicini. Poi i datori di lavoro e i parenti sono stati convocati in commissariato e sono stati ascoltati per cercare di capire il movente. Potrebbe trattarsi di un dramma della gelosia, anche se è presto per dirlo.
Nel frattempo, sono iniziati i rilievi sul luogo dell’omicidio. In attesa dell’arrivo del medico legale da Verona, gli uomini della scientifica hanno raccolto gli altri reperti, a partire dai coltelli. Nessuno dei vicini ha sentito urla.

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