Progettone, rivoluzione per le età di accesso

Uomini a 53 anni, donne a 49: via libera dal primo di febbraio



TRENTO. Nuove misure per i lavoratori in difficoltà, in particolare nuove regole di accesso al Progettone. E' quanto deciso dalla Commissione provinciale per l'impiego, riunitasi in Provincia alla presenza del presidente Lorenzo Dellai. La Commissione ha approvato la nuova disciplina, che entrerà in vigore con il 1 febbraio 2012. La novità più significativa riguarda i requisiti per l'ingresso, in particolare l'età anagrafica, che deve essere, al momento del licenziamento, di almeno 49 anni per le donne e 53 per gli uomini, contro rispettivamente i 45 e i 50 del regime preesistente

«E' anche questo - ha detto Dellai - uno dei segnali attraverso quali costruire quell'antidoto alla solitudine di cui abbiamo parlato nell'elaborazione della manovra finanziaria 2012. L'intesa che abbiamo raggiunto rilancia la nostra politica sui lavori socialmente utili. Abbiamo concordato l'adozione di regole più selettive, orientate a dare questo servizio a persone che hanno effettivamente bisogno».

Per accedere al sistema dei lavoratori socialmente utili il soggetto interessato deve essere in possesso dei seguenti requisiti: 1) essere iscritto in lista di mobilità, ed aver goduto per l'intero periodo di permanenza del relativo sostegno al reddito; 2) essere residente e domiciliato in provincia di Trento da almeno 5 anni continuativi immediatamente antecedenti il licenziamento o da 10 anni nel corso della vita purchè residente e domiciliato da almeno un anno in provincia di Trento al momento della domanda; 3) avere un'età anagrafica, al momento del licenziamento, di almeno 49 anni per le donne e 53 per gli uomini; 4) avere, al momento del licenziamento, un'anzianità contributiva minima contemplata in una specifica tabella e comunque non inferiore ai 15 anni.

La nuova regolamentazione vale per tutti coloro che sono stati licenziati a partire dal 1º febbraio 2012. Per l'ingresso nel Progettone l'interessato deve aver stipulato, ove proposto, durante il periodo di permanenza in lista di mobilità, un patto di collaborazione con l'Agenzia del lavoro e deve aver adempiuto a quanto in esso previsto.

Il rapporto di lavoro nell'ambito dei lavori socialmente utili viene garantito fino al raggiungimento del diritto al percepimento della pensione di anzianità o di vecchiaia. Tra le priorità di impiego saranno infine considerate le esigenze tecniche ed organizzative; il minor periodo mancante al raggiungimento del diritto alla erogazione della pensione; dall'anno 2013, maggiori periodi di prolungamento della permanenza in mobilità a seguito di sospensione per rapporti di lavoro a termine.













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