Indignati, scontri a Roma: ci sono anche i trentini

Un gruppo di lavoratori e studenti trentini, a bordo di sei pullman organizzati dalla Filcams e dalla Fiom Cgil del Trentino, hanno preso parte alla manifestazione degli "indignati" a Roma. Numerosi gli scontri



TRENTO. Un gruppo di lavoratori e studenti trentini, che hanno raggiunto stamane la capitale con i pullman organizzati dalla Filcams e dalla Fiom Cgil del Trentino, hanno preso parte alla manifestazione degli "indignati" a Roma.

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A confermarlo è la Cgil del Trentino, attraverso una nota, in cui ricorda come la manifestazione nazionale si collochi "nell'ambito di una giornata internazionale di mobilitazione, contro le politiche di austerity e di taglio alla spesa pubblica varate da molti governi occidentali per far fronte alla crisi del debito sovrano".

In tutto, a Roma sono scesi stamane sei pullman anche dal Trentino, tra cui quelli organizzati dalla Filcams e dalla Fiom.

I segretari generali dei due sindacati della Cgil del Trentino, Roland Caramelle e Roberto Grasselli hanno preso immediatamente le distanze dagli atti di violenza messi in atto anche nella manifestazione di Roman dai famigerati black bloc. «Il corteo - ricordano i due sindacalisti - ha allontanato questi facinorosi ogni qualvolta questi hanno provato a condizionare il tragitto dei manifestanti, per la stragrande maggioranza composto da giovani, precari e lavoratori che nulla hanno a che vedere con la violenza. Gli atti di vandalismo e le violenze di questi teppisti non fanno parte della cultura democratica di chi chiede una svolta anche radicale del sistema economico e sociale e non fermeranno quindi il cambiamento che le migliaia di partecipanti al corteo di Roma reclamano a gran voce».

«Sarebbe comunque sbagliato ed ingiusto - continuano Caramelle e Grasselli - che le violenze idiote di pochi venissero strumentalizzate per occultare e tacere le ragioni che hanno portato nella capitale centinaia di migliaia di persone». Al di là dell'amarezza per gli episodi che hanno funestato il corteo di Roma, c'è infatti la certezza che il movimento degli "indignati" ha ancora molto da dire al Paese e al mondo. «Il sistema economico - sostengono i segretari di Filcams e Fiom - rischia il collasso e a pagarne il conto sembrano essere solo i giovani e i più deboli. Per loro il futuro si fa buio. Per questo eravamo così tanti a Roma oggi. Cresce infatti la consapevolezza che è una contraddizione in termini pensare di poter continuare a procedere per sottrazione - dei diritti, della dignità, del salario, della sicurezza sociale - nell'intento di essere tutti più competitivi, più sviluppati, più ricchi. La verità è che l'effetto è l'opposto: la torta della ricchezza si restringe e la fetta si fa più piccola per la maggioranza dei cittadini».

A fine giornata, per il segretario della Filcams, Roland Caramelle, va segnalato il comportamento a volte poco sensato delle forze dell'ordine. «Comprendiamo la concitazione del momento - dichiara Caramelle - ma alcuni manifestanti hanno denunciato il fatto di essere stati colpiti dai mezzi delle forze dell'ordine che si muovevano nel corteo e in piazza san Giovanni senza alcuna attenzione verso chi manifestava pacificamente».

"Il mio pieno sostegno va alle ragioni della manifestazione pacifica degli 'indignati' italiani e di tutto il mondo, insieme alla ferma condanna per gli atti di violenza di qualche gruppetto, che si è inserito in una manifestazione pacifica, a detrimento delle motivazioni condivisibili di tutti gli altri". Ad affermarlo è la deputata trentina del Pd Laura Froner, dopo i disordini a Roma.

"I manifestanti pacifici - ha aggiunto - esprimono uno stato di malessere, in reazione a ciò che viene fatto dagli Stati, che è non sufficiente per tutelare la coesione sociale e i bisogni. Questo senso di malessere deve essere colto dalle istituzioni e dagli Stati. Ma episodi di violenza come quelli avvenuti a Roma rischiano di compromettere la buona riuscita della manifestazione e farne passare in secondo piano le ragioni condivisibilissime, di strumentalizzarle".













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