Garda: stop alla pesca di «aole» e carpioni

Tre anni di moratoria per cercare di strappare le due specie all'estinzione



RIVA. Il lago di Garda non ce la fa più. Assediato da turisti e sportivi anche in primavera, quando si riproducono gran parte dei pesci che lo popolano e minato da mutamenti ambientali, non è in grado di rigenerare le popolazioni dei suoi pesci più importanti. Per questo in attesa di un regolamento più restrittivo sulla pesca, una prima misura di impatto: il divieto per tre anni di catturare alborelle e carpioni, i pesci in maggiore difficoltà.  Il carpione è il pesce del Garda per eccellenza, ed uno dei pesci più pregiati in assoluto. Un salmonide molto simile nell'aspetto alla trota fario, ma che si è evoluto nei secoli solo nel Garda e che ha una biologia - alimentazione, riproduzione - completamente diversa da quella degli altri appartenenti alla stessa famiglia. E' stato per secoli la preda più ambita (e remunerata) dei pescatori di professione. Ora da una decina di anni la quantità di pesci catturati è crollata, tanto da farne temere l'estinzione.  L'alborella è il pesce foraggio per eccellenza di laghi e fiumi. Nel Garda era presente in quantità fino ad una drastica e rapidissima riduzione le cui cause non sono ancora certe. Oggi è quasi scomparsa. Prolifica come è, sarebbe in grado di ripopolare rapidamente il Garda se le condizioni che ne hanno determinato la falcidie venissero rimosse, ma intanto rischia di estinguersi definitivamente.  Partendo da queste considerazioni in una riunione a Desenzano amministratori ed esperti delle provincie di Verona e Brescia hanno deciso di varare una moratoria della pesca di queste due specie, per un periodo di almeno tre anni. Una decisione presa, anche se non ancora formalizzata, e che sarà adottata anche dalla provincia di Trento, che con veneti e lombardi gestisce le acque del lago. Questione di settimane, dicono a Verona. Ci vorrà più tempo, per la necessità di arrivare ad una proposta organica da sottoporre ai consigli regionali, per la revisione complessiva del regolamento della pesca, vecchio di 12 anni. Alzerà le misure minime per luccio (da 40 a 50 centimetri) e trota (da 30 a 40) ed estenderà il periodo di divieto stagionale della pesca al luccio fino al 15 aprile.













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