Due aerei per studiare il clima

Voleranno sulle Viote carichi di sensori, scanner e macchine fotografiche


Maddalena Di Tolla


TRENTO. Fotografare il futuro per prevenire gli effetti del cambiamento del clima, o almeno poterli prevedere: in un certo senso questa è la missione di due aerei molto speciali che oggi (meteo permettendo, altrimenti venerdì) voleranno sul Trentino, fra le Viote del Monte Bondone e Lavarone.

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La Fondazione Edmund Mach coordina questa campagna di volo sperimentale nel contesto dell'azione europea Cost-Specnet e l'ha presentata (insieme ai due aerei) ieri mattina al Museo dell'Aereonautica Gianni Caproni.  Il primo velivolo impiegato nelle ricerche è un Cessna 182 di fabbricazione statunitense, il secondo è invece un Tecnam Mma, di produzione italiana, adattato per voli sperimentali dall'azienda austriaca Airborne Technologies, specializzata nel settore della strumentazione per rilievi aerei.

Le domande a cui si cercherà di rispondere sono cruciali nella lotta al global change: come e quanto la vegetazione può assorbire le emissioni di anidride carbonica? Quanto cambierà questa preziosa capacità della vegetazione a causa dello stress ambientale prevedibile con il cambiamento del clima?  Il Cessna è dotato di camera iper-spettrale, capace di misurare la cosiddetta "riflettanza" della superficie in tante lunghezze d'onda e di un raffinato e costoso sistema a scansione laser, capace di ricostruire con grande accuratezza la struttura tridimensionale del territorio (cioè topografia, sistemi urbani, edifici ma anche i boschi).

Il secondo velivolo, il Tecnam, monta invece strumentazione a banda ottica per riprese fotografiche. I ricercatori raccoglieranno anche ulteriori dati da terra, con metodi classici. I rilievi aerei e quelli da terra saranno integrati e confrontati, per capire il futuro dei metodi di indagine del territorio e affinare le tecniche di investigazione nel campo.

La campagna di volo e ricerca è parte di una Summer School in programma fino a martedì prossimo alle Viote sul Monte Bondone, rivolta a giovani ricercatori europei, che dovrà sviluppare e testare nuovi metodi di monitoraggio ambientale. Alla conferenza stampa ieri mattina sono intervenuti la rappresentante dell'Assessorato all'ambiente della Provincia autonoma di Trento, Susanna Sieff, i ricercatori Franco Miglietta (Cnr) e Loris Vescovo (Fem) e Roberto Barbiero, coordinatore dell'Osservatorio trentino sul clima, di cui la Fondazione Mach è referente scientifico.

«La stazione del Monte Bondone - ha spiegato Loris Vescovo, chairman della Summer School - è conosciuta e apprezzata dai ricercatori di tutta Europa, perché la sua mini-torre meteo è situata a poche centinaia di metri dalla nostra sede alle Viote e si presta in modo ottimale per svolgere funzioni di laboratorio all'aperto».

Saranno inoltre allestite altre quattro stazioni di misura dei flussi di carbonio scambiati fra vegetazione e atmosfera grazie alla partecipazione di FoxLab (joint venture tra Cnr e la Fem), il Cnr-Ibimet di Firenze, le Università di Udine e Padova e organizzazioni scientifiche di primo piano che operano in ben diciotto paesi europei dalla Spagna alla Finlandia, ma anche negli Stati Uniti, in Turchia e pure in Nuova Zelanda.













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