Dolomiti Unesco, Mountain Wilderness prepara il libro nero

«Tutte le province e le regioni stanno approvando progetti che ledono l’integrità dei paesaggi della montagna»



TRENTO. «Tutte le provincie e regioni» dell'area Dolomiti Unesco «stanno approvando e sostenendo progetti che ledono l'integrità di zone ancora libere e insistono nel promuovere, con nuove infrastrutturazioni, l'ulteriore antropizzazione e il consumo di territorio e paesaggi dell'alta montagna». Lo afferma il consiglio direttivo di Mountain Wilderness che annuncia la preparazione di un «libro nero» sulla gestione dell'area dichiarata patrimonio naturale dell'umanità. Parlando di «contraddizioni e incoerenze inaccettabili», Mountain Wilderness cita tra gli esempi negativi in Trentino Alto Adige i collegamenti funiviari Moena - Passo di Costalunga e Monte Elmo - Croda Rossa; la strada di Antersacs e «l'assalto al Latemar».

In provincia di Belluno vengono invece citati il «ripristino e recupero dell'area delle Tre Cime di Lavaredo, la devastazione dei corsi d'acqua con il proliferare delle centrali idroelettriche, il collegamento stradale 'leggerò Cadore-Comelico fino al confine con l'Austria, con traforo sotto il monte Cavallino, il prolungamento della A27 fino a Pieve di Cadore». «Costruiremo su queste ed altre iniziative una dettagliata documentazione che sarà portata a Parigi in tempi utili prima della nuova visita della commissione che dovrà valutare l'efficacia e la coerenza dei piani di gestione di Dolomiti Unesco», annuncia Mountain Wilderness.













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