Delitto dei Piani, Kevin andava sempre da lei: «Mi ha deriso e l’ho colpita»

L’omicidio è stato ripreso dalle telecamere del Centro profughi dell’ex caserma «Gorio». Montolli girava sempre con il coltello. Faceva parte della compagnia degli Schützen di Merano


di Susanna Petrone


BOLZANO. Dieci passi. Svetla Fileva è riuscita a fare solo dieci passi prima di crollare a terra. Ha lottato come una tigre. Ha lottato per la sua vita. Ha graffiato il volto al suo carnefice. Gli ha morso la mano. Ma non è servito a nulla: Kevin Montolli l’ha colpita per una quindicina di volte. Con una ferocia inaudita. Poi le ha preso la borsa ed è scappato. Questo è quello che si vede nel video in mano agli agenti della Squadra Mobile di Bolzano, che hanno acquisito le immagini dal centro profughi dell’ex caserma Gorio. Una delle telecamere di sicurezza del centro, infatti, ha ripreso l’intera scena.

L’apprendista panettiere originario di Merano, qualche anno fa aveva deciso di trasferirsi a Bolzano. Ha alle spalle una situazione familiare difficile. Un fratello più grande e troppe tensioni con i genitori. Inizia a lavorare. Si iscrive alla scuola professionale “Hellensteiner” di Bressanone. Vuole fare il panettiere. Sul suo profilo Facebook posta qualche foto. Una settimana fa, i suoi commenti sono colmi di rabbia. Comunica ai suoi amici di essere stato preso in giro. Dice di essere stanco. Agli inquirenti spiegherà che la sua fidanzata lo aveva lasciato. Che era arrabbiato. Che per questo motivo aveva deciso di andare a fare un giro in via Macello. Svetla la conosceva. Secondo gli agenti della Squadra Mobile, Kevin era un cliente della prostituta bulgara.

Ma perché si era recato ai Piani con un coltello da cucina nella tasca?

«Ha detto di essere abituato ad avere con sé sempre un coltello. Ma stiamo ancora valutando tutte le dichiarazioni del ragazzo», precisa il capo della Mobile, Giuseppe Tricarico.

Kevin Montolli, appartenente degli Schützen di Merano, durante l’interrogatorio ha raccontato cosa aveva fatto sabato sera: è uscito con gli amici, ha mangiato e bevuto qualcosina. Poi è andato a ballare e a farsi un giro in città. Infine, all’alba si è recato in via Macello a piedi per appartarsi con Svetla. Ma il ragazzo non riesce a concludere il rapporto sessuale e alle sei riaccompagna la lucciola in via Macello: «Ero stressato per via della mia ex - ha raccontato agli agenti -. Poi lei mi ha deriso. Mi sono sentito umiliato e ho perso la testa». Già..., “ha perso la testa”. La donna semplicemente si è rifiutata di restituirgli i soldi, ricordandogli che aveva perso del tempo. E il tempo, per chi vive sulla strada, è denaro.

«Abbiamo fatto l’alcoltest - prosegue Tricarico -. Aveva 0,5 per cento di alcol per litro di sangue, quindi non era ubriaco. E non aveva fatto uso di sostanze stupefacenti. Ha ribadito di avere agito perché molto arrabbiato. Una volta confessato tutto, si è reso conto della gravità dei fatti».

Oggi avrà luogo l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari. Per il momento Kevin Montolli rimane in carcere a Bolzano.

La polizia è in contatto con i colleghi bulgari, per rintracciare i familiari di Svetla Fileva.

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