Confidi e Cassa Rurale in aiuto agli operai Gallox

L’azienda (in crisi di liquidità) è in ritardo di mesi nel pagamento degli stipendi Olivi e sindacati al lavoro per salvaguardare i 120 lavoratori (di cui 45 donne)


di Nicola Filippi


ROVERETO. La Provincia, attraverso l'assessorato all'industria e Trentino sviluppo, sta seguendo passo a passo la delicata vicenda finanziaria che ha investito l'azienda Gallox. E aiuterà i lavoratori in difficoltà anticipando, attraverso Confidi e la cessione del credito con la Cassa Rurale di Rovereto, il corrispettivo degli stipendi non pagati dall'azienda. Una manovra suggerita ed elaborata con i sindacati. «Stiamo lavorando in sinergia con Provincia e azienda da un anno e mezzo per trovare una soluzione alla crisi e mantenere tutti i posti di lavoro», spiega Anna Damiano, segretario generale della Fim Cisl. Ma «la situazione economica è gravissima», conferma. Come denunciato ieri sul Trentino dai due rappresentanti Cobas, Antonio Mura e Giovanni La Spada, la storica azienda roveretana di lavorazioni dell'alluminio, guidata dal gruppo Zandonai, è in ritardo con il pagamento delle retribuzioni. Ora 120 operai (di cui 45 donne) sono in fibrillazione e temono per il futuro del proprio posto di lavoro. Mura e La Spada hanno subito chiesto l'intervento della Provincia. Denunciando – a detta loro - il mancato rispetto dell'accordo per accedere al “fondo Olivi” e dei vincoli legati all'operazione di leasing immobiliare dei capannoni produttivi. L'assessore all’industria Alessandro Olivi ci ha spiegato gli interventi messi in campo dalla Provincia per aiutare i lavoratori. «Siamo a conoscenza delle difficoltà che sta attraversando la ditta e mi sto impegnando personalmente per individuare la migliore soluzione per tutelare tutti i posti di lavoro – spiega - la situazione aziendale è monitorata da tempo da Trentino sviluppo, attraverso incontri periodici con i vertici aziendali e con i sindacati. E, assieme al mio assessorato, stiamo cercando di gestire la situazione di profonda difficoltà». Damiano conferma: «Ogni passaggio è studiato assieme alla Provincia e all’azienda per mantenere il livello d’occupazione stabile. Capisco che i lavoratori siano all’esasperazione, ma purtroppo la situazione economica è gravissima».

Due sono stati gli strumenti che la Provincia ha messo in campo per difendere l’occupazione di una ditta con forte valenza sociale: il fondo Olivi e, attraverso Trentino sviluppo spa, l’accesso al leasing immobiliare per l’acquisto dei capannoni. Lo stesso Olivi conferma che «nel 2009 e 2010 il fondo ha esaurito il proprio compito e lo ha fatto molto bene - spiega - la Gallox ha mantenuto tutti i posti di lavoro». La crisi economica mondiale invece ha avuto ulteriori riflessi sulla Gallox. «Per aiutarla a mantenere il livello occupazione abbiamo acceso un leasing immobiliare per fornire un sostegno finanziario. Fra le clausole, il mantenimento del livello occupazionale e il mantenimento della governance dell’ente beneficiario in Trentino. E finora questi presupposti sono stati mantenuti».Ora la crisi di liquidità interna impedisce all’azienda di pagare gli stipendi. Ecco un nuovo intervento straordinario, «perché sono molto preoccupato - conclude Olivi - personalmente ho inviato una lettera alla Cassa Rurale di Rovereto, banca di riferimento territoriale, in ragione della forte valenza sociale della Gallox, per una richiesta di collaborazione per intervenire con la liquidità necessaria attraverso la cessione del credito, che garantirebbe ai lavoratori di superare questa situazione estrema. Se non basterà, saremo pronti a mettere in campo anche il Confidi».

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