«Abbattiamo i mostri di Gardeccia»

L'Asuc è d'accordo: «Siamo disponibili». Il Comune: «Ci stiamo lavorando»


Gilberto Bonani


VAL DI FASSA. «Abbattiamo quei mostri» scriveva in una lettera cinque anni fa l'ex presidente della sezione Sat di Moena, Giambattista Zanoner, facendo riferimento a quelle costruzioni cresciute in fretta e con poche risorse nella conca di Gardeccia. Un appello che torna d'attualità, con Claudio Bernard, presidente dell'Asuc di Pera, che dice: «Siamo disposti alla demolizione».
L'Amministrazione separata degli usi civici di Pera è la proprietaria del "mostro" realizzato negli anni Sessanta, acquistato dal privato che l'aveva edificato: «Noi siamo disponibili alla demolizione» spiega il presidente Bernard. «La pratica è ora di competenza della giunta di Pozza. L'obiettivo è quello di realizzare una nuova costruzione, anche in una zona più decentrata. Non vogliamo costruire strutture di ristorazione o quant'altro. Raccogliendo lo spirito della "Cordanza del Ciadenac" (un piano di riqualificazione dell'intera area) l'edificio potrebbe servire come centro visitatori dell'area del Catinaccio. Qui si potrebbero conservare reperti geologici e storici legati alla montagna».
La palla quindi passa al sindaco e alla giunta di Pozza. Ce la faranno a trovare la soluzione tecnica prima dell'arrivo del Giro d'Italia, previsto la primavera prossima? «Stiamo lavorando in questa direzione» spiega il sindaco Tullio Dellagiacoma. «Da parte nostra c'è la volontà politica ma è necessario utilizzare correttamente gli strumenti urbanistici. A nostra disposizione abbiamo il piano baite già realizzato dalla precedente amministrazione e su quello dobbiamo operare. Il nostro obiettivo è quello di abbattere l'edificio dell'Asuc e la dependance del rifugio Stella Alpina che appartiene a un privato».
In quell'area ogni edificio è stato fotografato e censito. Bisognerebbe quindi prevedere un intervento specifico per rendere gli edifici compatibili al cospetto della reggia di Re Laurino. Il problema più difficile sta nel demolire e poi ricostruire in altro luogo.
Nel complesso nodo urbanistico poi si inserisce il rifugio Stella Alpina, recentemente messo in vendita. Si tratta di una grande costruzione, 40 posti letto, 810 metri quadrati di superficie di proprietà di Remo Zancanaro. La valutazione (ufficiosa) è di un milione di euro. La notizia della vendita ha diffuso una giustificata apprensione che ha spinto il consigliere provinciale Luigi Chiocchetti a proporre l'acquisto dell'immobile da parte del Comun General de Fascia. Il timore è che l'edificio in vendita scateni appetiti che possano ostacolare i progetti di recupero e valorizzazione ambientale di Gardeccia. Per questo Luigi Chiocchetti ha invitato il Comun General de Fascia a valutare la questione insieme all'Asuc di Pera.
L'obiettivo primario - suggerisce Luigi Chiocchetti - sarebbe quello di evitare che la struttura arrivi in mani sbagliate col rischio di peggiorare la situazione del piccolo territorio già abbastanza violentato.
Il problema da affrontare è complesso ma la conca di Gardeccia non può aspettare. In maggio arriva il Giro d'Italia e le telecamere potrebbero dare un'immagine impietosa di un luogo tutelato dall'Unesco.
«La demolizione di quel rudere, segno di un'urbanizzazione selvaggia e senza regole - conclude Giambattista Zanoner - sarebbe il segnale importante di una ritrovata sensibilità per il nostro ambiente».

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