È morto Fossati Bellani, papà delle Funivie di Campiglio

Aveva 98 anni e dal 1959 al 1986, negli anni ruggenti, fu il protagonista assoluto dello sviluppo impiantistico e turistico della località regina dello sci e della montagna



MADONNA DI CAMPIGLIO. Gian Vittorio Fossati Bellani, classe 1914, si è spento sabato nella sua dimora milanese, dopo una lunga vita attiva e in salute. Fossati Bellani era un magnate a tutto tondo, una persona affabile garbata entusiasta, come sapevano essere certi capitani di industria del bel tempo che fu. Imprenditore milanese del tessile, una autentica passione per l’ambiente alpino e per gli sport invernali. Alla sua visuale lungimirante e avveniristica Madonna di Campiglio deve molto. Presidente della Società Funivie Campiglio dal 1959 al 1986 fu protagonista dello sviluppo impiantistico e turistico della località negli anni in cui la ski area campigliana andò a realizzare e completare tutto il parco impianti così come si presenta oggi, sui quattro versanti del Grostè, di Pradalago, del Monte Spinale, e dei 5 Laghi.

Direttore tecnico della Nazionale di sci Alpino, fu il fondatore dello Sporting Club Campiglio e colui che promosse Madonna di Campiglio come sede unica della 3Tre, la storica tappa di Coppa. Instancabile promotore di una località dalle caratteristiche fortemente dedicate alla fruizione da parte di una clientela amante del comparto agonistico, conosceva uno per uno i più promettenti atleti dello Sporting Club, con i quali si intratteneva durante le premiazioni, alle quali non mancava mai, partecipando con un coinvolgimento a tratti commovente. «Ogni estate, al suo compleanno veniva in Società - ricorda Marcello Andreolli, attuale presidente delle Funivie - e amava festeggiarlo con noi, chiamava a raccolta dirigenti, dipendenti e maestranze, una dimostrazione di vicinanza e affetto che rimarrà indelebile nella nostra memoria». (e.b.b.)













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