hockey

Tutti protagonisti con l’Hc Trento

Il sodalizio da un anno ha cambiato rotta e dopo aver rinunciato alla prima squadra e alla serie B oggi investe ogni risorsa per i suoi 120 “under”


Luca Pianesi


TRENTO. In un anno tutto è cambiato: sono arrivati 48 nuovi bambini, è scomparsa la prima squadra degli adulti che giocava in serie B e sono stati organizzati dei mega eventi come il Torneo del Cucciolo (con 250 giovani partecipanti provenienti da tutta la regione), il raduno della nazionale di sledge hockey (con gli atleti paralimpici) e quello della nazionale di Stefan Mair che lunedì sarà al PalaTrento per un amichevole in vista degli ormai prossimi mondiali di Polonia.

In un anno l’Hockey Trento si è letteralmente trasformato per diventare una società a misura di bambino dove ogni risorsa è investita per far crescere i circa 120 giovani che compongono le quattro squadre del sodalizio (l’under 8, l’under 10, l’under 12 e l’under 14), per dotarli di tutti gli strumenti di gioco, per organizzargli trasferte, tornei e incontri di lusso (come quelli, negli spogliatoi, con i campioni della serie A del Fassa e del Bolzano) e soprattutto per pagare i loro allenatori. «Dei veri professionisti – spiega il presidente del sodalizio Maurizio Riganti – e vanno scelti con grande accuratezza. Il rischio, infatti, è che i tecnici si “prestino” alle giovanili per farsi il curriculum e per poter, poi, aspirare ad altri lidi. Per fare questo devono necessariamente puntare al risultato e quindi a vincere i campionati e i tornei e così cominciano a fare selezione, a tenere fuori i bambini meno bravi e a puntare, al contrario, su quelli più forti e competitivi. Il che è l’esatto opposto della nostra filosofia: il nostro motto è che “tutti hanno il diritto di fare sport” e preferiamo sacrificare il risultato alla possibilità di veder giocare i nostri ragazzi con passione e spensieratezza potenzialmente fino alla maggiore età. E c’è un dato che dice tutto: quest’anno abbiamo avuto il 94% di presenze agli allenamenti tra tutte le categorie».

Ed è così che nell’Hockey Trento, fino all’Under 12, i tecnici verificano ad ogni incontro che tutti i bambini giochino lo stesso numero di minuti e che solo a partire dall’under 14 si comincia a fare qualche “timida” differenziazione benché anche in questa categoria (che gioca già con le regole della Serie A e non più dei più piccoli) tutti vengano sempre e comunque convocati. «Con gli Under 14 il nostro tecnico, Adriano Daldon, ha fatto un lavoro eccezionale - prosegue il presidente Riganti nominato alla guida del sodalizio dal luglio scorso e protagonista in prima persona di questa “rivoluzione” in casa Trento -. Tutti i ragazzi si sentono partecipi di un gruppo che nel tempo si sta trasformando in una grande famiglia. Per esempio, quest’anno mai nessun adulto è entrato nel loro spogliatoio. I ragazzi si sono totalmente autogestiti sul piano organizzativo e non è una cosa da poco perché negli spogliatoi dell’hockey ci sono bambini che girano a piedi nudi mentre altri si spostano coi pattini, hanno attrezzature e materiali molto ingombranti e pesanti. Eppure Daldon è riuscito a responsabilizzarli al massimo».

E poi ci sono i dopo partita: spaghettate in compagnia delle squadre avversarie, mangiate di torte e dolci cucinati dai genitori dei ragazzi, uno spirito di gruppo che mese dopo mese ha cementato rapporti e amicizie, «tanto che molte famiglie dei nostri ragazzi poi si ritrovano per andare in ferie insieme - aggiunge Riganti - e che per le trasferte spesso non serve nemmeno che noleggiamo il pulmino perché quasi tutti i genitori hanno piacere a seguire i loro figli e ad accompagnarli per passare la domenica con la squadra». Ma per arrivare a questo punto c’è voluto molto impegno e fatica. A settembre, quando è stato il momento di rivitalizzare la società, l’Hockey Trento è entrato nelle 9 scuole elementari della città e a presentato lo sport agli oltre 500 alunni che le frequentano.

«Abbiamo fatto delle giornate di “porte aperte” al Palazzetto - completa il presidente - ci siamo dati da fare moltissimo sul piano promozionale e anche i nostri under si sono offerti per volantinare, con tanto di divise della squadra, in giro per la città». Uno sport che si declina anche al femminile: nella società di via Fogazzaro ci sono, infatti, anche 20 bambine divise in tutte le diverse under. E anche uno dei coach è donna: Elisa Pavan dopo aver giocato in serie A e aver disputato 38 partite in Nazionale ha deciso, infatti, di dedicarsi alla causa dell’Hockey Trento. «E dal prossimo anno a fianco dei nostri ragazzi avremo anche un’arma in più - conclude Riganti -: la squadra di serie A del Fassa ha accettato di venire a Trento a disputare alcune partite della massima serie. Avere la possibilità di seguire una grande prima squadra da vicino aiuterà le nostre giovanili a crescere ancora di più».













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