Ciclismo

Trentin, festa in bici a Borgo: «Dal 2017 voglio ancora di più»

Il professionista della Etixx Quick Step punta in alto: «Scontento della prima parte dell’ultima stagione»


di Luca Franchini


TRENTO. La scorsa settimana, Matteo Trentin è tornato nella “sua” Borgo Valsugana, dove è stato accolto da tifosi e membri del fans club: una pedalata tutti assieme, accompagnata da un momento di festa per brindare a una stagione che, secondo il corridore borghigiano, è andata «bene ma non benissimo».

Trentin ha chiuso il 2016 con tre vittorie all'attivo, tra cui spicca quella conquistata nella 18esima tappa del Giro d’Italia con arrivo a Pinerolo, dove il valsuganotto beffò il cembrano Moreno Moser proprio sulla linea d’arrivo grazie a una splendida (e astuta) rimonta. Poi le affermazioni nella quarta tappa del Giro di Vallonia e nella prima frazione del Tour de l’Ain, tra la fine del mese di luglio e l'inizio di agosto, un periodo in cui il valsuganotto è riuscito a mantenere un altissimo standard di rendimento. I rimpianti però non mancano, vuoi per un pizzico di sfortuna, vuoi per qualche errore di natura tattica.

«La stagione è stata abbastanza positiva, ma non sono soddisfatto al 100% – spiega il 27enne borghigiano della Etixx-Quick Step – La vittoria di tappa al Giro vale di per sé molto, ma dalla prima parte di stagione mi aspettavo di più. Nelle gare di un giorno ho raccolto meno di quanto sperassi, a volte per vicissitudini legate allo sviluppo della corsa, a volte per errori miei, altre volte per la sfortuna. Alla Harelbeke, ad esempio, ho dormito in piedi: sono arrivato a tre metri da Sagan e Kwiatkowski nel momento decisivo della corsa e, se li avessi agganciati, mal che fosse andata avrei chiuso terzo. Invece ho chiuso “milionesimo”. Alla Amstel Gold Race, invece, ho bucato quando eravamo rimasti in una cinquantina al comando e stavo davvero bene. Vincere è sempre difficile, ma qualcosa di più potevo davvero raccogliere».

Matteo, d’altronde, conosce il proprio indubbio valore. «Le vittorie stagionali sono tre e sono sintomo della buona condizione che mi ha accompagnato per tutto l’anno, principalmente nel periodo tra fine luglio e metà settembre, quando ho raccolto anche due quarti posti al Munsterland Giro e alla Parigi-Tours. Forse ho capitalizzato poco, sia in quel periodo che a inizio stagione. Vero che Sagan e Cancellara in primavera erano superiori a tutti, ma anche qualche terzo posto e piazzamento in più non avrebbero fatto male».

Dal suo 2017 il borghigiano vuole di più, non più di quello che pensa di valere. «Ogni anno che passa sento di andare sempre più forte, ma vale anche per gli altri, non solo per me – aggiunge Matteo – Sto migliorando progressivamente e nel 2017 voglio qualcosa di più rispetto all’annata appena conclusa. Voglio arrivare e stare dove penso di poter arrivare e stare. Il mio programma? È ancora chiuso nella busta e per i prossimi dieci giorni non lo guarderò nemmeno. Ora voglio liberare un po’ la testa, ma il programma rimarrà più o meno il solito: la prima parte di stagione sarà focalizzata sulle Classiche, poi si vedrà».

Trentin ha ancora un anno di contratto con la Etixx-Quick Step, che non ha ancora ufficialmente confermato di voler proseguire la propria avventura nel mondo del ciclismo professionistico anche dopo il 2018. «Un motivo in più per andare forte – commenta a proposito Matteo – So che posso fare di più».

Il corridore valsuganotto ha recentemente trascorso una settimana nella sua Borgo Valsugana, dove ha festeggiato insieme ai suoi tifosi. «I ragazzi del mio fans club hanno organizzato una pedalata, un pasta party e una lotteria – conclude Trentin – È stata una giornata stupenda: alla pedalata eravamo più di cento».

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