Nel Trento ora salta la testa di Beccaria

Calcio serie D. Stasera «stati generali» della società. Dopo il mister via il ds, cambi in vista anche nell’organigramma


di Daniele Loss


TRENTO. Stati Generali questa sera in via Sanseverino. All'ordine del giorno la crisi della squadra ma, soprattutto, la riorganizzazione della società. Cosa succederà è difficile da prevedere, visto che nella stanza dei bottoni ci saranno tante teste e di conseguenza tante idee, ma quello che è certo è che l'organigramma del sodalizio aquilotto verrà modificato in maniera sensibile. E' facile prevedere che il direttore sportivo Mauro Beccaria verrà sollevato dall'incarico. Oddio, a dire la verità l'uomo mercato mantovano già da qualche giorno è ai margini della società, ma questa sera la dirigenza dovrebbe sancire ufficialmente l'interruzione del rapporto. I motivi? Sono sotto gli occhi di tutti, ovvero una campagna acquisti assolutamente non all'altezza della situazione. E' vero, il budget era quello che era, ma come è possibile che il Mezzocorona, le cui risorse erano certamente inferiori a quelle del Trento, abbia costruito una rosa ampia e, soprattutto, equilibrata? La risposta è facile: in Piana Rotaliana Orsini ha avuto le idee chiarissime sin da subito e i collaboratori del tecnico gialloverde hanno operato seguendo scrupolosamente le indicazioni del mister. Prima di tutto sono stati individuati i ruoli pià adatti agli under e sono state costruite le coppie. Alcuni esempi? A sinistra si alternano Pisetta e Maran, entrambi classe '94, l'interno di destra di metà campo è Tait e l'alternativa e il coetaneo Andrea Grassi. Sempre a metà campo opera Ciaghi ('92) con Pasquetti (stessa annata) quale sostituto naturale e in avanti ci sono Barbetti, Fantasia e Bacher per un posto. Della serie: se ne manca uno, ce n'è un altro subito pronto e la struttura rimane quella. Al Trento, invece, le cose sono molto diverse. A destra si è puntato su Wang (94) e Talloru (93) con Rossi (92) quale terza alternativa, giocatori di annate diverse, mentre gli esterni giovani di sinistra sono Corradini (94) e Sambataro (93). A metà campo è arrivato im extremis Sekyere, giocatore che ha caratteristiche molto diverse rispetto a Braga (93, ma è una punta esterna) e La Torre (95). Per non parlare di Rama (93), ancora acerbo per la categoria. Traduzione: se un giovane non rende bisogna stravolgere almeno due reparti per far quadrare il conto degli under in campo. Una follia, sportiva s'intende, che è alla base del rendimento deficitario della squadra. Se a questo aggiungiamo che solamente un paio di over arrivati in estate (Mazzetto e, in parte, Lionetti) sta rendendo secondo le aspettative il gioco è fatto. E il Trento si ritrova in fondo alla classifica. Di chi le colpe? Della società, che si è fidata ciecamente dell'operato del direttore sportivo (qualcuno aveva avanzato dubbi già a luglio, ma perché non parlare a suo tempo?), dello stesso Beccaria e dell'ex allenatore Melone, che ha avallato la campagna acquisti valutando in maniera errata i giocatori. Stasera il confronto sarà diretto e, facile prevederlo, a tratti acceso. Gianni Petrollini resta alla finestra e spera in una “richiamata” da parte di Belfanti e Moser. Il presidente e una parte della dirigenza trentina vorrebbero rimetterlo sul ponte di comando, ma difficilmente la componente mantovana accetterà tale condizione. Una cosa è certa: durante il mercato di dicembre la squadra verrà rivoltata come un calzino. Stasera, intanto, qualche testa cadrà.













Scuola & Ricerca

In primo piano