Neka Crippa fa la spola dal Kenya per crescere ancora

Trieste. Dalla convocazione in azzurro ai Mondiali rinviati, sperando in un ritorno alla normalità. Tra i molti atleti che stanno maledicendo il Coronavirus c’è pure Neka Crippa. Il vicecampione...


Paolo Trentini


Trieste. Dalla convocazione in azzurro ai Mondiali rinviati, sperando in un ritorno alla normalità. Tra i molti atleti che stanno maledicendo il Coronavirus c’è pure Neka Crippa. Il vicecampione italiano di mezza maratona ha da poco concluso un periodo di ritiro a Iten, in Kenya, finalizzato inizialmente per i Mondiali della stessa distanza. Che però sono stati cancellati. Il posto in Nazionale, il trentino originario di Montagne se l’era guadagnato tutto con una super prestazione ai campionati nazionali di Verona a metà del febbraio scorso che gli era valsa il secondo posto dietro a Daniele D’Onofrio e il nuovo primato personale sulla distanza in 1h03’23”. In Polonia avrebbe formato una squadra competitiva con Eyob Faniel, vincitore della corsa di San Silvestro a Bolzano.

Il grande lavoro di Neka

«Ho lavorato tanto per questa convocazione – spiega Crippa -. Già all’inizio dell’anno ho svolto un primo ritiro con l’obiettivo di fare il massimo ai campionati italiani per centrare la qualificazione alla corsa iridata. Infatti quello da poco terminato è stato il secondo stage svolto in Kenya. Già a metà gennaio avevo fatto 20-25 giorni proprio in ottica campionato nazionale e qualificazione mondiale. Ci speravo, ho investito tempo e denaro e, anche se non si è concretizzato, sono comunque contento dell’esperienza».

Purtroppo Covid-19 ci ha messo il suo zampino e poco alla volta tutte le manifestazioni sportive in Italia e le più importanti nel mondo sono state una alla volta cancellate. I Mondiali di mezza maratona, programmati in origine per domenica 29 a Gdynia in Polonia, non hanno fatto eccezione e sono stati spostati al 17 ottobre. Un po’ troppo in là per godere dei benefici di questi due periodi in altura. Neka è rientrato la settimana scorsa alla base di Trieste dove si trova ora, ma ha ancora negli occhi il periodo keniano: «Mi sono allenato a Iten – prosegue - dove ci sono tutti i migliori campioni del Kenya. Un posto meraviglioso, a 2500 metri d’altitudine, in un camp di Gianni De Madonna, il mio manager, che ringrazio. Il massimo per correre, perché ti senti uno dei tanti in mezzo a tanta gente forte e allenarsi in mezzo ad atleti così ti aiuta a livello di morale. Questi atleti formidabili ti invogliano a fare bene perché capisci che, nonostante siano fortissimi, vogliono sempre crescere e migliorarsi».

L’impatto con Covid-19

Tornato in patria, ha trovato strade deserte e molti negozi chiusi per effetto dei decreti del presidente del Consiglio dei Ministri: «Avrei dovuto svolgere due settimane di rifinitura in vista del 29 marzo – conclude - ma ora cambia tutto. In questi giorni cerco di allenarmi stando a casa, cerco di fare quei lavori che si possono svolgere senza uscire. Fino a sabato andavo a correre nei boschi qua nei dintorni, ma ora pare non si possa più fare nemmeno quello. La situazione è molto complicata e speriamo che quest’emergenza finisca presto».

Tante gare sono state rinviate, tante sono state cancellate del tutto, Neka dovrà rivedere un po’ tutto e stare alla finestra, in attesa che l’emergenza finisca per poter riprendere l’attività consueta e un programma di riavvicinamento alle gare rimaste. Come tutti i sui colleghi dovrà districarsi e riprogrammare gli allenamenti per una seconda parte di 2020 densissima di appuntamenti, con tutti gli atleti freschi e pronti a dare battaglia, sperando in un ritorno alla normalità.

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