Sci di fondo

Marcialonga, la neve spazza via le polemiche

Corradini: «Pochi centimetri, ma bastano per l’occhio e per chi non ama la pista artificiale»


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Due settimane alla Marcialonga – in programma domenica 29 gennaio – e, finalmente, sulle valli di Fiemme e Fassa è caduta la neve. Niente che possa alleggerire il bilancio degli organizzatori alla voce innevamento programmato, ma anche l’occhio vuole la sua parte: sciare in uno scenario completamente imbiancato, c’è poco da fare, è un’altra cosa. E allora, in attesa di precipitazioni più sostanziose, sorride il presidente della “regina” italiana delle granfondo, Angelo Corradini, confidando che la nevicata di ieri possa spazzare via anche le polemiche delle ultime settimane sulla (troppo?) precoce preparazione della pista in Val di Fassa, che disturberebbe chi, in quei luoghi, ama passeggiare.

Corradini, quanto ha nevicato in Val di Fiemme e Val di Fassa?

«Pochi centimetri – spiega il presidente della Marcialonga – A noi non risolvono certo i problemi d’innevamento, ai quali abbiamo già fatto fronte, ma bastano a soddisfare l’occhio e quindi, per quanto non ci facciano risparmiare un solo euro, sono sicuramente ben accetti».

La neve caduta dal cielo dovrebbe però spegnere la polemica scoppiata in Val di Fassa, dove qualcuno ritiene che la pista sia stata preparata troppo presto e disturbi chi vuole passeggiare.

«Sì, certi personaggi si fa presto ad accontentarli – scherza Corradini – Noi prepariamo la pista per tempo sulla sinistra orografica dell’Avisio, la destra orografica è ancora libera, chi vuole passeggiare lo può fare lì, dove peraltro batte anche il sole. Noi della Marcialonga, in ogni caso, rispettiamo l’opinione di tutti».

Non le sorge il dubbio che la Marcialonga non sia alla stessa maniera nel cuore delle due vallate?

«No, direi che non c’è nessuna differenza. In passato non era così, ma adesso è cambiato, grazie anche al fatto che buona parte dei marcialonghisti soggiorna in Val di Fassa, specie gli scandinavi. I pettorali vengono ripartiti in eguale misura tra gli albergatori delle due valli, per questo motivo adesso c’è tanta gente che ama la Marcialonga anche in Val di Fassa. La componente alberghiera, del resto, è fondamentale per il nostro evento. In Fassa è sicuramente più importante lo sci alpino, ma non credo che si possa parlare di sentimenti differenti. Anche le amministrazioni comunali sono dalla nostra parte, in Alta Val di Fassa Canazei, Campitello e Mazzin si sono riuniti in un consorzio che provvede autonomamente all’innevamento della pista: evidentemente, c’è un interesse che va al di là della Marcialonga».

Ma qualche anno fa, in Val di Fassa, fu gettata della farina in pista alla vigilia della vostra gara.

«Successe a Soraga alta, credo, ma ancora oggi non sappiamo spiegarci cosa sia effettivamente accaduto, l’ipotesi che sia caduto del gesso da uno dei camion che trasportavano la neve in pista non è da escludere».

La pista attualmente in quali condizioni è?

«Abbiamo 50 chilometri in ottime condizioni, da Canazei a Molina, con qualche attraversamento stradale».

Twitter: @mauridigiangiac

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