La Charly Gaul raddoppia e diventa internazionale

Al Castello del Buonconsiglio vernissage con i campioni olimpici: cronometro venerdì 20, per domenica 22 si punta a superare i 2.000 partecipanti


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Palcoscenico da vip per una gara che punta sempre più in alto. È stata presentata nella sala grande del Castello del Buonconsiglio la settima edizione della granfondo Charlie Gaul del 22 luglio prossimo, che quest’anno raddoppia (perché venerdì 20 sarà preceduta da una cronometro) e si apre al mondo, grazie all’inserimento nel World Cycling Tour, una sorta di Coppa del Mondo delle granfondo.

Un parterre davvero “de roi” per il vernissage di ieri: accanto alla presidentessa del comitato organizzatore (e direttrice dell’Apt di Trento), Elda Verones, c’erano il questore Giorgio Iacobone, il rappresentante dell’assessorato provinciale allo Sport Sergio Anesi, l’assessore allo Sport del Comune di Trento Paolo Castelli, il grande Aldo Moser, il presidente della Federciclismo trentina Giuseppe Zoccante ma soprattutto gli olimpionici Stefano Baldini, Cristian Zorzi, Antonio Rossi e Jury Chechi, che con il loro Team Sportful fanno il giro delle granfondo più prestigiose, a testimoniare il livello raggiunto dalla manifestazione trentina.

I numeri de “La leggendaria Charly Gaul”, del resto, parlano da soli: gli iscritti, ad oggi, sono già quasi 1.600, ma gli organizzatori puntano a superare quota 2.000. «L’inserimento nel World Cycling Tour ci ha permesso di raccogliere iscrizioni anche dall’estero - ha detto orgogliosa Elda Verones - e questo è molto importante per la valorizzazione del territorio. Ma puntiamo molto anche sull’indotto indiretto garantito dalla comunicazione».

Concetti ribaditi nei loro interventi anche dall’assessore Castelli e da Sergio Anesi, mentre Zoccante ha dato alla signora Verones il benvenuto nella famiglia della Federciclismo, girando un po’ il coltello nella piaga dell’Udace, abbandonata dalla Charly Gaul.

Poi, per fortuna, s’è parlato anche di ciclismo. Merito del questore Iacobone, che ha ricordato che più che per Gaul, lui tifava per Aldo Moser. Questi ha rievocato la tappa da tregenda del Giro d’Italia ’56, con il lussemburghese che volava sui pedali e qualcun altro che superava... in macchina. «Se mi avessero passato una borraccia di brulè caldo...», ha sospirato Moser.

Allora i chilometri erano 280, domenica 22 un po’ meno: 53 per il percorso corto (con 2.060 metri di dislivello), 68 per il medio (2.203) e 138 per il lungo (4.014); a illustrarli, il consulente “rosa” Gilberto Simoni e gli amatori Antonio Corradini e Silvano Janes. Come già accennato, venerdì 20 la novità della cronometro Campo di Lasino - Vason di 6 km, in programma alle 18.

Elda Verones e soci hanno avuto una bella trovata anche per la serata del sabato: una vigilia in musica, in centro alle 21, con uno spettacolo dei Tetes de Bois dal titolo “Palco a pedali”, alimentato appunto da 128 pedalatori.

Poi la scena è stata tutta per i campioni olimpici del Team Sportful, moderati (o stuzzicati?) dall’affascinante ex sciatrice azzurra Claudia Morandini. «Stiamo valutando quale percorso fare», ha detto Chechi. «Viste le caratteristiche - ha aggiunto Rossi - direi che Zorzi farà il lungo, Baldini il medio, Chechi il corto e io... la crono e i ristori».

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