«Bitumcalor tosta ma la mia Chieti non teme nessuno»

Basket. Parla Domenico Sorgentone, coach della matricola terribile giunta con Trento alla finalissima


di Luca Colellla


CHIETI. Splendida storia sportiva quella della Bls Chieti in finale a dispetto di chi ad inizio anno la dava per spacciata. Uno degli artefici di questo miracolo è l’esperto tecnico rosetano Domenico Sorgentone. Che qui si racconta.

Coach, come ci si sente ad essere a tutti gli effetti la rivelazione del campionato?

Come quelli che ottengono giustizia e sono felici e carichi a mille per questo. Noi abbiamo prodotto gioco e consumato energie psicofisiche pari a 42/44 punti in stagione regolare. Abbiamo dominato partite poi perse per insufficienza di rotazione dovuta ad una serie di infortuni impressionante. Raschi e Feliciangeli all'inizio, Gialloreto, Raiola e di nuovo Feliciangeli poi, di nuovo Raiola, ancora Feliciangeli e Gialloreto nella sconfitta di Ferentino prima dominata e poi persa al supplementare. Poteva bastare qui non credete? Invece no, il tendine di Picchio e le emorroidi di Rossi sono arrivati quasi a sbeffeggiarci. Non abbiamo voluto arrenderci e desideravamo e desideriamo dimostrare a tutti quelli che parlano di formula ingiusta e di girone sud est ridicolo che così non è e che bisogna sempre andare oltre le apparenze quando si danno giudizi ricavati dai freddi numeri.

Finale durissima con Trento, come giudica i suoi prossimi avversari?

Trento è squadra forte, quella che ci ha fatto faticare maggiormente per batterla in stagione regolare. Ritengo che abbia il miglior pacchetto difensivo di esterni e che conti sul terzetto di lunghi più atipici del campionato. Pazzi è il centro più multidimensionale che io conosca, capace realmente di giocare spalle a canestro su entrambe le mani e di andare a 8 metri dal canestro per tirare da tre come uno specialista; Santarossa è Santarossa e si è vista tutta la sua esperienza e bravura quando in gara uno a Napoli ha tenuto di forza la sua squadra nella partita. Pascolo, con le sue braccia infinite e le sue soluzioni imprevedibili è tra i lunghi di maggior efficacia della lega. Se a loro si aggiungono esterni del talento di Conte e Forray e tre under come Negri, Fiorito e Spanghero il mosaico è completo. Una brutta gatta da pelare anche perchè a condurli è un coach bravo e motivato che ha saputo creare equilibri molto solidi e dotare la squadra di validi strumenti tattici come le zone e le miste che spesso mettono in campo con cognizioni di causa.

Cosa invidia a coach Buscaglia e cosa teme dei suoi prossimi avversari?

Per forma mentis non invidio, non temo nessuno e rispetto quelli che meritano rispetto. E' il caso di Trento sia come squadra sia come sommatoria di individualità. Hanno lavorato bene e questo si vede nel gioco e nel modo in cui stanno in campo. Ma rispetto tantissimo anche i miei giocatori, sono stati bravi ai limiti dell'eroismo per 10 mesi e, sono certo, hanno ancora una fame infinita di successi, un orgoglio smisurato ed un rifiuto totale di darsi per vinti.

Analizzando l'intero anno, non sarà semplice trovare ulteriori stimoli per i suoi giocatori, già protagonisti di un'impresa. Qual'è il segreto di coach Sorgentone?

Ulteriori stimoli? Quindi la Lega2 non sarebbe uno stimolo? Dire io ho vinto il campionato non è un ottimo motivo per dare anche quello che non si ha? Non posso crederci. Io invece sono convinto che ognuno di loro la pensi in modo diametralmente opposto.

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