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Bombe e terrore a Trento: il sacrificio di Foti e Martini resta impunito

Trento, settembre 1967: i due agenti della Polfer muoiono nell'esplosione di una valigia recuperata sul treno Alpen Express. I sospetti convergono sull'esponente neofascista Franco Freda, ma alla fine il caso verrà archiviato
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TRENTO. È il 30 settembre del 1967, un sabato di fine estate molto tranquillo in una Trento che si appresta a vivere la serata conclusiva del Festival del Film della Montagna. Alle 14,44, alla stazione dei treni, esplode una bomba devastante: 12 chilogrammi di donarite, contenuti in una grossa valigia che, poco prima e in seguito a una segnalazione pervenuta da Bolzano, era stata prelevata da uno scompartimento dell’Alpen Express. L’avevano trovata due agenti della Polfer di Trento: il brigadiere Filippo Foti, 51 anni, e l’agente scelto Edoardo Martini, 44 anni. Per loro non c’è scampo. La matrice del terrorismo sudtirolese è la prima ad affacciarsi, ma sono anche gli anni delle stragi, della strategia della tensione, delle tante ombre che avvolgono molti settori dello Stato.

Terrore alla stazione è uno degli episodi raccontati da Luigi Sardi nel libro «Delitti e misteri in Trentino» edito da Curcu & Genovese e che adesso è diventato un podcast grazie all'intensa interpretazione di Mario Cagol in «Il suono delle pagine».

In questa seconda parte, Mario Cagol racconta le indagini, che alla fine non condurranno all'individuazione dei colpevoli, e la beffa del risarcimento alle famiglie dei due agenti.

Ma ecco il podcast di Mario Cagol:

Ascolta la prima puntata del podcast:













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