Femminicidio

Giulia Cecchettin morta dissanguata. Turetta: «La volevo solo per me»

L’autopsia durata 14 ore, martedì a Padova il funerale della 22enne uccisa dall'ex fidanzato. Lui interrogato per nove ore dal pm: «Non accettavo che fosse finita». Lutto regionale in Veneto, Zaia: «Giulia poteva essere nostra figlia, sorella, nipote, amica. Ora serve un segnale forte»



VENEZIA. L’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, verrà dato martedì 5 dicembre alle 11 nella Basilica di Santa Giustina a Padova. Il nulla osta della Procura al rilascio della salma alla famiglia, dopo l'autopsia di ieri, è atteso in queste ore.

E' durata in totale 14 ore l'autopsia sul corpo di Giulia.  Una durata, si spiega, dovuta alla complessità e al gran numero di accertamenti tramite i quali i periti hanno risposto ai quesiti della Procura. Le cause della morte di Gulia - viene sottolineato dalle fonti - vanno riferite in ogni caso alla lesività delle coltellate ricevute dalla giovane, non tanto al numero dei fendenti o ai traumi, come quello cranico, riportato da Giulia cadendo a terra nella zona industriale di Fossò. La morte è avvenuta per dissanguamento.

Turetta al pm: 'La volevo per me, omicidio terribile'

"L'amavo, la volevo per me, non accettavo che fosse finita". E' questo il senso delle parole che avrebbe detto al pm Filippo Turetta nel corso dell'interrogatorio di ieri (1 dicembre) durato nove ore. Il 21enne, come già fatto nelle dichiarazioni al gip, avrebbe affermato di voler "pagare e scontare la pena per le mie responsabilità di un omicidio terribile".

Lutto regionale in Veneto

“Martedì, per le esequie di Giulia, chiedo all’intero Veneto un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere. Una giornata che diventi indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più. Lo dobbiamo a Giulia, nel cui ricordo - e nel ricordo di tutte le donne uccise senza un perché - continueremo a lavorare stretti gli uni agli altri nel combattere la violenza di genere”. Lo dice il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, annunciando la pubblicazione, oggi, dell’ordinanza a firma del presidente stesso con cui viene decretato il lutto regionale per la giornata di martedì 5 dicembre.

“Esprimo nuovamente, anche avvicinandosi ai funerali, la mia vicinanza alla famiglia di Giulia e a tutti coloro che le vogliono bene. La vicenda di questa ragazza ha segnato nel profondo l’intera comunità; poteva essere nostra figlia, sorella, nipote, amica. È una triste pagina che ha portato il Veneto e l’Italia a identificarsi con questo dramma. Serve un segnale forte, anche dal punto di vista simbolico: invito tutte le istituzioni a porre le bandiere a mezz’asta e i cittadini a indossare fiocchi rossi, e ad esporli sulle porte e sulle finestre delle proprie case. Chiedo anche alle attività economiche di osservare, durante le esequie, un momento di pausa nelle attività. L’auspicio è che da questa tragedia nasca un movimento che con voce alta, corale, forte, esprima ogni giorno al mondo un messaggio contro la violenza sulle donne”.













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