Mezzacorona, l’utile supera i 3 milioni di euro 

Il bilancio. Conferimenti record per i soci: 65 milioni di euro. Fatturato a 186,6 milioni «La Brexit? Non ci fa paura. Nel Regno Unito il 5% di fatturato e su prodotti di alta gamma»


CARLO BRIDI


Mezzocorona. Assemblea annuale dei soci della Cantina Mezzacorona ieri pomeriggio, soci che hanno approvato il bilancio al 31 luglio 2019 da record: record per il valore del conferimento dei soci che ha superato i 65 milioni, resa massima ad ettaro che sfiora i 20 mila di euro, un utile netto pari a 3milioni e 150 mila euro, con un aumento dal 2011 dell’86% ed un patrimonio netto che supera i 100 milioni di euro. Sono questi i numeri record presentati ieri nell’incontro stampa pre assemblea dal presidente Luca Rigotti, dal direttore generale Francesco Giovannini e dal direttore di Nosio Stefano Fambri. Il fatturato del Gruppo nel 2018 ha avuto una lieve contrazione passando da 188.213.975 euro a 186.636.598, dovuto ai prezzi inferiori delle mele che sono incappati in un’annata di eccessi di produzione a livello europeo, mentre la resa dell’uva ha continuato a crescere. Certo, se confrontiamo il 2011 e il 2019 l’aumento del fatturato consolidato è stato superiore al 25,60%. Il prezzo medio anche se non è molto indicativo, afferma Giovannini, in quanto dipende poi di che varietà d’uva si parla si è attestato sui 120 euro a quintale, ma quello che più conta è la resa ad ettaro che è di circa 20mila euro.

L’utile lordo è in continua ascesa ed ha superato i 4,707 milioni di euro con un aumento dal 2011 del 46,60%. Nel medesimo periodo l’esposizione finanziaria del gruppo è scesa da oltre 154 milioni a poco più di 102 milioni con un calo di 52,4 milioni. Il risultato è quello che l’indebitamento dovuto agli enormi investimenti fatti negli anni, ora rappresenta solo il 42% del fatturato.

Partendo da questi numeri di bilancio anche tutti gli altri ragionamenti hanno una base di grande ottimismo. «La Brexit? Per noi non ha grande importanza sia perché in Gran Bretagna esportiamo meno del 5% del nostro fatturato sia perché si tratta solo di prodotti di alta gamma quindi anche eventuali piccoli dazi non avranno grande incidenza». La sostenibilità? È questo un tema che vede Mezzacorona antesignana ed i risultati si vedono, ad esempio la certificazione secondo il sistema SQNPI sistema di qualità nazionale per la produzione integrata del quale si fregia tutta la produzione della cantina è molto apprezzato in Germania dove la sostenibilità produttiva fa la differenza. Ora c’è grande attesa per quanto potrà accadere nel settore vino con l’entrata in vigore della nuova politica green introdotta dalla Commissione europea. Su questo tema il presidente Rigotti ha un osservatorio privilegiato in quanto è coordinatore nazionale di tutto il sistemo cooperativo vitivinicolo italiano che rappresenta oltre il 50% della produzione italiana e in quella veste siede negli organismi europei di settore. Certo è che il Trentino sul tema della sostenibilità è all’avanguardia in Italia sottolinea Rigotti. «Ma attenzione la nostra preoccupazione costante è quella che la sostenibilità ambientale e sociale non sia in contrasto con quella economica in quanto questa è fondamentale per assicurare un adeguato reddito ai nostri oltre 1500 soci». «Anche il tema delle varietà resistenti è seguito con molta attenzione - ha affermato il direttore - ma dobbiamo stare attenti che queste nuove varietà debbono avere un’adeguata sostenibilità commerciale».

Confermati in blocco i 4 consiglieri in scadenza: Paolo Carli, Alberto Fontana, Luigi Stefani e Stefano Tavernini oltre all’intero collegio sindacale.













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