Fca, titolo ai massimi storici a Piazza Affari 

L’industria automobilistica sta vivendo un momento d’oro: ieri ha chiuso con +6,35% a 17,92 euro



MILANO. Un mercato dell'auto vitale grazie alla solida crescita globale, l'azzeramento del debito nel 2018, le attese per una grande alleanza industriale, il taglio delle tasse negli Usa che vale, parole dell'amministratore delegato Sergio Marchionne, un miliardo di utili in più. Mentre il mercato si interroga sui motivi dello spumeggiante rally di Fca in Borsa, gli investitori continuano a dare la caccia al titolo, che anche oggi chiude in testa a Piazza Affari: +6,35% a 17,92 euro, nuovo massimo storico, dopo il +8,6% di ieri e un 2017 da incorniciare. Una spinta è arrivata da un report di Jp Morgan che vede rosa per tutto il comparto e che ha alimentato gli acquisti sui titoli sia dei grandi costruttori (+2,4% l'indice Dj Stoxx), che su quelli della componentistica, come Pirelli (+2,45%) e Brembo (+2,57%). Ma Fca è solo la stella di più sfolgorante di un firmamento borsistico che continua a splendere in questo inizio d'anno, animato dalla ripresa globale, in particolare americana e dalle aspettative per il taglio delle tasse Usa. Tokyo ha ritoccato i massimi da 26 anni e New York i record storici dei suoi tre indici (Nasdaq, S&P e DJ) mentre l'economia a stelle e strisce ha creato altri 148 mila posti di lavoro a dicembre e il tasso di disoccupazione si è mantenuto al minimo storico del 4,1%. Gli effetti di questo clima di euforia, sono stati cavalcati anche dalle Borse europee, con Milano salita di un altro 1,11%. «Ci aspettiamo che il 2018 sia un anno di 'torò per il mercato dell'auto supportato da una solida crescita globale dei volumi e da prezzi relativamente stabili», scrive Jp Morgan nel report con cui ha alzato a 21 euro il target price di Fca e promosso il titolo a 'overweight'. Inoltre «in assenza di grandi notizie negative sulla vicenda del diesel Volkswagen, e sulla scorta di una cauta transizione verso i veicoli elettrici e a guida autonomia, riteniamo che l'atteggiamento degli investitori tornerà rialzista sul settore», che beneficerà anche della riforma fiscale di Trump. Ma le cose per Fca non vanno bene solo Oltreoceano. «La produzione di Fca Italia nel 2017 è aumentata nel settore auto del 4,2%, e le ore di cassa integrazione sono scese a 5,8 milioni dai 32 milioni del 2013. Inoltre le produzioni di alta gamma sono ora il 64% del totale contro il 20% del 2012, con un capovolgimento ha prodotto redditività e aperto ai mercati di Usa e Cina», ha affermato il segretario nazionale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano. «Il 2017 ha dato al gruppo Fca buoni risultati di produttività e redditività, si può dire che in Italia si è ripreso un settore che rischiava di sparire. Ora però serve che l'azienda dia seguito agli investimenti che aveva annunciato e che ha poi fatto slittare» ha detto Iuliano chiedendo di puntare «alla piena occupazione», obiettivo che «pur essendo vicino, non verrà raggiunto» nel 2018 a causa del mancato completamento degli investimenti per i nuovi modelli.













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