«Gli aguazzi sono cresciuti SotAlaZopa non si fa più» 

Primiero, clamoroso annuncio degli organizzatori del “Mountain Rock Festival” «Il gruppo storico è invecchiato e ormai ci manca il tempo per questo impegno»


di Katja Casagranda


PRIMIERO. La notizia è arriva ieri fra l’incredulità dei tanti e la solidarietà di tutti e nell’era dei social non poteva che scegliere la propria pagina Facebook da cui annunciare che il SotAlaZopa, Mountain Rock Festival, chiude i battenti.

«Gli aguazzi son cresciuti. E il SotAlaZopa non si farà più, e questo è quanto». Così inizia il lungo comunicato ufficiale di associazione Aguaz a cui fa riferimento l’organizzazione del Festival annuale che a Tonadico, portava i nomi di riferimento del mondo indie musicale nazionale a fine estate. Il SotAlaZopa, infatti, chiudeva la stagione dei Festival musicali estivi a settembre. Una scelta imposta per evitare sovrapposizioni con gli altri eventi nazionali, che negli anni si è rivelata vincente proprio per l’afflusso di ragazzi provenienti da tutto il Nord Italia e anche da oltre confine, tanto di diventare un punto di riferimento per pubblico e musicisti. Un’organizzazione dal basso attenta all’ambiente che ha saputo fra crescere il festival declinandolo su più giornate e più eventi come laboratori, musica emergente, cantautorato e poi ovviamente i grandi concerti serali dedicati al rock. Dal SotAlaZopa son passati molti artisti prima ancora che il grande pubblico e i canali ufficiali li decretassero di successo, Marta sui Tubi, Zen Circus, Baustelle e molti altri nomi che allungherebbero la lista per quei dieci anni di attività che ieri ha annunciato la fine.

«Il gruppo che ormai quasi 10 anni fa diede vita all'associazione Aguaz non c'è più, o meglio, molti dei suoi componenti, fondatori e chi è entrato un po' più tardi in questo bellissimo mondo, ci sono ancora, ma non sono più gli studenti spensierati, appena maggiorenni. Quel gruppo è cresciuto, ora lavora, qualcuno ha messo su famiglia, qualcun altro vive lontano. Arriviamo quindi al primo fattore contro il quale negli ultimi anni abbiamo provato a resistere: il tempo». Non poco, infatti, quello da dedicare alla confezione, organizzazione e allestimento di un festival come il Sot AlaZopa che non ha visto un ricambio generazionale all’interno dell’associazione tale da garantire la continuità del festival. Ma non solo «senza dire poi che dieci anni fa il mondo era un altro mondo, in particolare quello della musica, trasformatosi così rapidamente che quello nuovo, noi ancora giovani ma a cavallo dei trent'anni (chi qualcuno in più, chi qualcuno di meno) facciamo fatica a fare totalmente nostro, o magari non ci sforziamo abbastanza, forti della nostra promessa di un festival rock ad ingresso gratuito che ogni anno raduna alcune band di rilievo nel panorama “alternative” italiano nella più bella arena concerti naturale di sempre. L'alternative e il rock sono sicuramente ancora in buona salute, ma è evidente che il futuro guarda da un'altra parte, e non siamo altrettanto sicuri di riuscire a fare la nostra parte in maniera così efficiente e competente come fatto in questi anni, non essendoci dentro del tutto».













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