Ex Malgara, Bertagni rilancia la fabbrica 

L’azienda vicentina ha investito quattro milioni per rinnovare le linee produttive. «Entro l’estate ci lavoreranno in 35»


di Alberto Tomasi


AVIO . Grazie all’intesa fra la vicentina Bertagni 1882, azienda leader nella produzione di pasta fresca, e Trentino Sviluppo torna a vivere lo stabilimento a Borghetto di Avio. Con ben nove linee produttive, trentacinque occupati per linea per tre turni giornalieri, si riaccendono dunque le speranze per gli ottanta operai dell’ex Malgara rimasti senza lavoro e che, in base al patto fra azienda e Provincia, saranno progressivamente assorbiti nella nuova proprietà. Ma in prospettiva le possibilità occupazionali potrebbero essere anche migliori. Nel corso della visita allo stabilimento, Enrico Bolla amministratore delegato dell’azienda con sede ad Arcugnano, accompagnato dal vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e da Sergio Anzelini di Trentino sviluppo, ha illustrato le direttive del piano industriale. «Facciamo una fabbrica all’interno della fabbrica, abbiamo svuotato il vecchio stabilimento di tutto quello che c’era dentro, compresi i vecchi macchinari perché non più idonei per la produzione di pasta fresca, mancava anche un sistema di scarichi per la produzione di prodotti freschi». I nuovi macchinari più performanti per capacità e qualità produttiva sono in corso di installazione e la prima linea di produzione sarà pronta fra poche settimane. Nel giro di un mese, dopo il rodaggio, entrerà a regime e si prevede che entro l’estate vi lavoreranno circa trentacinque persone. Ma i tecnici sono al lavoro per fare posto ad altre quattro linee, il che fa capire la serietà delle intenzioni della nuova proprietà. Finora l’azienda vicentina ha investito 4 milioni di euro, destinati a salire a 8, che si sommano ai quattro stanziati dalla Provincia. Ma le buone notizie vengono soprattutto dal fronte occupazionale. Quattordici operai specializzati, tutti ex dipendenti Malgara, sono già stati assunti e stanno completando la fase di formazione nella sede di Arcugnano - «sono persone già molto esperte ma che devono imparare a fare il ripieno» precisa Bolla - assieme a tre tecnici manutentori, impegnati in questi giorni nella sostituzione dei vecchi macchinari. Nella fase iniziale l’azienda di Borghetto dovrà inevitabilmente appoggiarsi alla casa madre: «Ma lo stabilimento di Avio deve vivere di vita propria - ha sottolineato al riguardo Bolla - ci stiamo preparando per fare meglio di quello che già facciamo, e le nostre intenzioni sono di camminare con le nostre gambe il prima possibile». Intanto è previsto che l’azienda occupi solo una parte del fabbricato che si estende su oltre 12 mila metri quadrati. La parte ristrutturata sarà poi suddivisa in quattro aree, che ospiteranno le quattro fasi della produzione della pasta: pastorizzazione, asciugatura, raffreddatura e di confezionamento. Le nove linee entreranno a regime progressivamente, in base alle esigenze produttive, - «un numero elevato garantisce più flessibilità nella produzione» ha spiegato Bolla - una delle quali dedicata esclusivamente ai prodotti privi di allergeni. Tutto procede alacremente, e nonostante un po’ di ritardo per gli imprevisti, come la rimozione della copertura in eternit del vecchio tetto, entro marzo prenderà il via la produzione.

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