Variante al Prg e le soffitte non saranno più fantasma

Quelle abitabili non sono nuova consistenza ai fini della «superficie utile lorda» Il tecnico comunale: «I lavori già realizzati rappresentano un recupero edilizio»


di Roberto Gerola


PERGINE. Parola fine con un pratico “colpo di spugna” alla vicenda delle “soffitte fantasma”? La nuova amministrazione comunale guidata da Roberto Oss Emer, sembra aver trovato la soluzione al problema esattamente a 4 anni dal suo avvio. Almeno dal punto di vista normativo e sarà attuato con una “variante” normativa al Prg vigente. L’indicazione è venuta dalla Provincia, con i suoi tecnici che si sono incontrati con amministratori (e tecnici) perginesi. Ovviamente, la soluzione dovrà passare attraverso l’esame del consiglio comunale prossimamente.

La soluzione è stata spiegata dall’ingegner Loris Moar, dirigente in Comune a Pergine, che insieme ai tecnici Miorelli e Franzini hanno seguito la vicenda. In sostanza, si tratta di una “presa d’atto” della situazione esistente fino al giorno dell’approvazione da parte del consiglio comunale della “variante” al Prg. Finora la situazione presente a Pergine era quella “censita” nel 2002, anno, nel corso del quale si era provveduto ad approvare il Prg con la famosa formula relativa alla “Sul” (superficie utile lorda). Da quel momento a oggi sono state 316 le concessioni edilizie per nuove abitazioni. Tutte, sia queste 316 sia quelle precedenti, ricadranno sotto le nuove norme a partire dalla data di approvazione da parte del consiglio comunale. In pratica, con le nuove norme, le “soffitte” potranno essere abitate se avranno i requisiti indispensabili, altrimenti nulla sarà possibile in fatto di viverci dentro.

«Quelle abitabili non rappresentano nuova consistenza ai fini della “sul” (superficie utile lorda) - ha spiegato Moar -, ma rappresentano un recupero del patrimonio edilizio». Ha anche spiegato che «non si dovranno pagare oneri di urbanizzazione perché sono già stati versati al Comune» e che i casi di abitazioni con le “soffitte” in questione, potrebbero essere «al massimo una sessantina considerando anche quella ventina per la quale erano stati avviati procedimenti davanti alla magistratura amministrativa». Procedimenti che hanno avuto gli esiti più diversi: casi con obbligo di ripristino, casi con il Comune perdente, casi con il Comune vincente. Non c’era stata una linea comune nell’esprime giudizi e le sentenze emesse avevano provocato ancora più incertezza. L’unico risultato chiaro era stato che il Comune di Pergine aveva fatto una sostanziale pessima figura con quella norma risalente al 2002, perché fonte di molta confusione. E la situazione era rimasta sopita per 7 anni. I primi “rumori” provocati dalla norma risalgono ai primi di ottobre del 2009, quando erano partiti i controlli a tappeto con l’impiego della polizia municipale insieme ai tecnici comunali (prima) e dei soli tecnici, poi. I casi sollevati erano stati una ventina provocando polemiche, anche politiche e discussioni a non finire in sede consiliare. La passata amministrazione (circa 3 anni fa) aveva messo ripiego alla vicenda, modificando le norme per bloccare la costruzione delle cosiddette “soffitte fantasma”, che oltre a investire la magistratura avevano provocato anche anomalie nelle compravendite di alloggi con soffitte più o meno fantasma. Ora il mercato immobiliare è molto ridotto. C’è da capire che risvolti potrà avere sul mercato appunto questa “variante” al Prg che di fatto cancella qualche situazione.

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