Una sala in memoria dei fotografi Paoli

Il Patt presenterà una mozione in consiglio per intitolarne una a Eduino ed Erardo, testimoni della storia perginese


di Fernando Valcanover


PERGINE. Ricordare con intitolazioni di strade, edifici pubblici, ambienti e spazi la memoria di cittadini che si sono particolarmente distinti e hanno fatto la storia di Pergine nei più svariati settori della vita sociale, è diventata un’abitudine di tante amministrazione comunali. Perché non dedicare oggi uno spazio ai fotografi Paoli, Eduino ed Erardo, che con l’arte fotografica hanno tramandato nel tempo vedute, paesaggi, situazioni, persone dell’ultimo secolo?

L’idea è venuta ad alcuni iscritti del Patt, al capogruppo Giancarlo Conci e ad Alessio Marchiori e qualche altro, che hanno pensato di presentare in consiglio comunale la proposta di intitolazione di una sala ai “Paoli fotografi di Pergine”, magari nel nuovo Centro Giovani di via Amstetten o, in alternativa in un altro edificio pubblico (e perché non il foyer del nuovo teatro?).

«L’idea merita di essere esaminata con attenzione - spiegava ieri il capogruppo Conci -, cercheremo di renderla concreta formalizzando la richiesta». L’idea è nata forse dall’eco della presentazione del libro “Mala e S. Orsola – Aichberg” di Lino Beber, Monica Paoli e Marzio Zampedri, che nel volume hanno riservato ai fotografi spazio e fotografie.

Uno dei capitoli parla infatti della famiglia Paoli, che nel 1811 da S. Orsola era scesa a Pergine, dove nel 1880 Eduino Paoli creava in via Guglielmi il primo studio fotografico, individuato col nome “Fotografia” che si nota ancora sull’architrave. Oltre a Pergine Eduino aveva anche uno studio a Roncegno, aperto d’estate per i turisti. Successivamente spostò lo studio in via Crivelli, e il figlio Erardo lo trasferì poi in via Chimelli, per far poi ritorno in via Crivelli. L’arte di papà Eduino proseguì fino al 1923 passando poi al figlio Erardo, fino al 1982, avendo come collaboratori la moglie Amabile e la figlia Carla. Erardo studiò fotografia a Bressanone e iniziò poi a lavorare assieme al padre. Nel 1910 lo studio fotografico fu trasferito in via Chimelli. Non c’è angolo del perginese che non sia stato immortalato dall’abilità e precisione dei loro scatti fotografici. Le foto delle famiglie al gran completo, i matrimoni, le prime comunioni e le cresime, gli scolari e i grandi eventi sono stati colti dall’obiettivo di Erardo, e sono la memoria storica della Pergine dei tempi passati.

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