Trento: l'addizionale Irpef vale 3,3 milioni

Per fare cassa il Comune valuta aumenti di tariffe, vendite e tetti fotovoltaici


Chiara Bert


TRENTO. Aumento delle tariffe, dagli autobus agli impianti sportivi alla Cosap. Vendita di immobili e partecipazioni azionarie. Ricerca di sponsor. Tasse: addizionale Irpef allo 0,2% (gettito di 3,3 milioni esentando i redditi sotto i 20 mila euro), tassa di soggiorno e di scopo. Richiesta di più trasferimenti alla Provincia. Sono 22 le opzioni al vaglio del Comune per incamerare nuove risorse.
Ieri mattina la giunta ha dato il via libera al documento di lavoro che il sindaco ha presentato nel pomeriggio prima ai presidenti di circoscrizione, poi alla commissione bilancio e infine alla sua maggioranza, primo passo di un confronto che dovrà portare entro giugno a decidere una serie di provvedimenti. A luglio dovranno poi essere pronti gli indirizzi per il prossimo bilancio triennale. «L'alternativa - ha ribadito Alessandro Andreatta - è tra lo stare fermi, accontentarsi di un'ordinaria manutenzione che rischia di trasformarsi in una pericolosa stagnazione, oppure trovare nuove risorse che garantiscano la possibilità di mantenere l'attuale livello di servizi». La giunta ha scelto la seconda strada.
Tariffe. Sono possibili revisioni delle tariffe di trasporto pubblico, impianti sportivi e rifiuti e l'applicazione di una tariffa per i servizi a domanda individuale attualmente senza contributo da parte degli utenti. Potrebbe aumentare oltre l'inflazione programmata anche il canone Cosap (occupazione suolo pubblico). In generale l'amministrazione punta a rivedere il sistema di agevolazioni ed esenzioni.
Tasse. Il decreto sul federalismo fiscale ha sbloccato l'addizionale Irpef per i Comuni già dal 2011, per un'aliquota massima dello 0,4% per i primi due anni e dello 0,2% su base annua. Attualmente è prevista a bilancio dal 2013 (per 3,3 milioni di euro): sulla base dei redditi 2008, si può ipotizzare quel gettito con un'aliquota dello 0,2% (ed esentando i redditi fino a 20 mila euro). Per un reddito netto di 1500 euro mensili, significherebbe una tassa di circa 60 euro all'anno.
Tra le ipotesi da vagliare anche l'imposta di soggiorno (massimo 5 euro a notte) e l'imposta di scopo, per finanziare particolari opere. Impossibile per ora alzare le aliquote Ici fino all'entrata in vigore nel 2014 della nuova imposta municipale prevista dal federalismo fiscale, e bloccata anche l'imposta comunale sulla pubblicità.
Vendite. Il Comune valuterà possibili vendite di immobili e terreni e la valorizzazione di alcuni edifici per ridurre le attuali spese di affitto. Tra le ipotesi anche la cessione di quote delle partecipazioni societarie.
Provincia. È un capitolo corposo quello che riguarda i futuri rapporti finanziari con la Provincia. Nell'ambito del protocollo di finanza locale (la cui stipula Trento vorrebbe anticipare a settembre), il Comune chiederà un aumento dei finanziamenti per il trasporto pubblico, il passaggio alla Provincia della gestione delle scuole elementari e medie e del personale delle materne, il finanziamento provinciale delle scuole musicali e una compartecipazione per i servizi bibliotecari. Nel documento viene chiesta anche la modifica della legge che vincola i Comuni a realizzare opere d'arte per abbellire le opere pubbliche finanziate da piazza Dante (scuole, asili, centri civici).
Privati sponsor. Tra le opzioni percorribili la ricerca di sponsorizzazioni da parte di privati per la manutenzione di strade e aree verdi o sfruttando i cantieri, ma anche il ricorso alla finanza di progetto per finanziare alcune opere (un esempio fatto sono i parcheggi). Già azzerata la previsione di nuovi mutui, è stata giudicata impraticabile la rinegoziazione dei mutui esistenti, mentre estinguerli sarebbe troppo costoso.
Tetti fotovoltaici. In linea con un ordine del giorno proposto dal Pdl e approvato dal consiglio, si propone anche lo sviluppo del progetto tetti (o aree) fotovoltaici, ovvero lo sfruttamento dei tetti di proprietà del Comune per produrre energia o eventualmente venderla sul mercato.

I numeri

  • 7,8 milioni
    È il taglio di spesa corrente sul 2012 imposto al Comune dal patto di stabilità.

  • 9,8 milioni
    È l'ammontare dei mutui che il Comune dovrà ridurre nel 2012. Nel 2011 la riduzione è stata di 14 milioni. Con l'obiettivo «cassa zero» l'amministrazione non può contrarre altri prestiti per finanziare opere pubbliche.

  • 17,7 milioni
    È la spesa per investimenti che il Comune ha dovuto tagliare nella recente manovra correttiva al bilancio 2011: 13 milioni erano destinati alla Casa dello sport.

  • 1,3 milioni
    È il taglio ai contributi per società ed enti e per l'organizzazione di manifestazioni deciso dal Comune per il 2011.

  • 3,3 milioni
    È il gettito che produrrebbe l'introduzione dell'addizionale Irpef (con aliquota dello 0,2%) esentando i redditi fino a 20 mila euro. Attualmente, nel bilancio, la tassa è prevista a partire dal 2013.

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