Trento: il Torrione diventa spazio espositivo

Accordo tra Fondazione Crosina e Provincia. Al piano terra una pasticceria


Chiara Bert


TRENTO. Niente appartamenti di lusso, il Torrione di piazza Fiera diventerà sede di un percorso espositivo dove sarà ricostruita la storia recente della città. Una funzione pubblica, dunque, curata da Provincia e Museo storico. «Restituiremo quel bellissimo palazzo alla città», annuncia l'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza. Al piano terra aprirà un'elegante caffetteria. La Fondazione Crosina Sartori, proprietaria dell'immobile, realizzerà i lavori di ristrutturazione e poi affitterà alla Provincia l'edificio ad esclusione del piano terra. Nei giorni scorsi Panizza ha incontrato Claudio Tasini, presidente della Fondazione, e insieme ai vertici del Museo storico è stato raggiunto un accordo per garantire all'edificio una funzione pubblica. «Sarà uno spazio di prestigio dedicato alla storia recente della città, pensato in particolare per i giovani - spiega l'assessore - uno spazio per le mostre e per esporre l'enorme patrimonio di fotografie di Trento, dall'alluvione agli sviluppi più recenti».Un tentativo, quello per preservare una funzione pubblica per il Torrione, che Panizza si era impegnato a fare all'indomani dell'annuncio della proprietà, lo scorso gennaio: dopo due bandi per la realizzazione di un garnì andati deserti, l'edificio rischiava di diventare sede di appartamenti di lusso. Una soluzione che la Fondazione in primis voleva evitare.«Stiamo raccogliendo idee - aveva spiegato il presidente - ormai sembra difficile poter realizzare il garnì, non abbiamo raccolto interesse. Preferiremmo qualcosa di pubblico, ma ormai l'immobile è fermo da troppi anni e per noi è un mancato incasso. Si può pensare ad un utilizzo abitativo, e in quel caso, vista la collocazione, saranno alloggi di rango e non certo a canone concordato com'è nostra tradizione, oppure a un cambio di destinazione d'uso virando sul commerciale». Il Torrione, costruito nel'500 come torre a guardia della porta sud della città, nella sua storia ha ospitato una caffetteria, poi negozi e abitazioni. L'idea di trasformarlo in un prestigioso garnì da 37 posti letto venne lanciata nel 2007: bando di gara da 2 milioni di euro per la ristrutturazione e la gestione, concessione di vent'anni. Il progetto prevedeva anche di riportare alla luce le antiche cantine nel piano interrato. Nelle intenzioni della proprietà, i lavori sarebbero dovuti partire nel 2008 e la città a quest'ora avrebbe già il suo nuovo albergo in pieno centro storico. Non è andata così. Ora l'accordo con Provincia e Museo prevede che la Fondazione realizzi i lavori di ristrutturazione e poi ceda i locali in affitto alla Provincia. Il piano terra invece in mano alla Fondazione, destinato a caffè e pasticceria. Sotto le mura.

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