Trento: archeologia delle note

Al Sass incontri alla scoperta dell'orizzonte sonoro del mondo antico



TRENTO. «L'orizzonte sonoro del mondo antico: incontri di archeologia musicale», è un felice connubio tra archeologia e musica che da cinque anni si rinnova tra le vestigia ricche di fascino di Tridentum, l'antica Trento romana, al Sass sotto piazza Battisti.
L'iniziativa è realizzata dalla soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici della Provincia assieme al Conservatorio "F.A. Bonporti", alla facoltà di lettere e filosifia, alla associazione culturale ArcheoTrento. Coordinatore scientifico è Roberto Melini, docente di archeologia musicale (Archeologia classica) presso l'Università di Trento.
Continua così l'avvincente viaggio - intrapreso nel 2007 in coincidenza con l'avvio presso il Conservatorio del corso di "Archeologia musicale del mondo antico" tenuto da Roberto Melini, musicista ed archeologo - alla scoperta delle radici della musica con l'intento di illuminare aspetti inediti delle culture antiche e allo stesso tempo di comprendere meglio gli orizzonti artistici di oggi.
Nel corso degli anni l'iniziativa è andata sviluppandosi suscitando un interesse crescente e coinvolgendo numerosi e autorevoli studiosi e un numeroso
pubblico di addetti ai lavori e di appassionati che ha affollato le conferenze.
L'edizione 2011 si apre oggi alle 17.30, con «Il karnyx, tromba dei Celti: i progetti di ricerca a Tintignac e Sanzeno». Protagonista dell'incontro sarà un raro e particolarmente significativo reperto, il karnyx, la mitica tromba da guerra dei Celti. Del karnyx si aveva finora notizia dalle fonti storiche antiche e da alcune suggestive immagini restituite da particolari reperti. Verranno illustrati progetti che hanno come obiettivo anche la ricostruzione di copie fedeli del karnyx, utili alla divulgazione e alla ricerca sperimentale su come lo strumento suonasse realmente. Il secondo incontro, a cura di Gino Iannace, docente di Fisica Tecnica Ambientale presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, si terrà il 2 marzo e avrà per titolo “L’acustica dei teatri antichi”.
Partendo dallo studio di teatri di epoca imperiale tuttora esistenti, come quelli di Pompei e di Benevento, si è proceduto allo studio dell’architettura e dei materiali, realizzando poi ricostruzioni virtuali focalizzate in modo particolare sulle caratteristiche acustiche. Di alcuni teatri viene ripercorsa l’evoluzione dall’origine alla decadenza (a seguito dell’avvento del Cristianesimo e delle invasioni barbariche), al lungo letargo del Medioevo (con la cavea occupata da umili abitazioni), fino alla rinascita in epoca moderna. La rassegna prosegue mercoledì 13 aprile con l’intervento di Robert Wallace, docente di Studi Classici presso la Northwestern University (Illinois, Stati Uniti) che parlerà di “Damone e il mistero delle armonie”.













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