TRENTO

Torre civica, una «gita» domenicale piena di poesia

Un viaggio nella storia di grande suggestione salendo a quota 43 metri. Impagabile la vista sui tetti della città, molto apprezzata dai turisti


di Claudio Libera


TRENTO. Metti una uggiosa domenica di fine aprile, in attesa del 1° maggio; metti di decidere di “affidarti al cielo”, con la mostra degli ex voto nell’arte e nella devozione a Montagnaga di Pinè, ospitata al pianterreno del Museo Diocesano Tridentino. E di scoprire che, come quarta domenica del mese, alle 11, c’è la possibilità di salire sulla Torre di Piazza o Torre Civica. E ti metti in fila dopo aver firmato liberatorie varie, insieme al manipolo condotto da Javier Spinella, guida di Cuneo, mamma argentina, che per amore di una ragazza di Brentonico, dopo la laurea breve in beni culturali a Ravenna, si è trasferito a Trento. Ed ora, la seconda e quarta domenica al mese, alternandosi con altri colleghi, fa da guida agli 8 visitatori che possono accedere, arrampicandosi sull’edificio che domina “la piazza più bella del mondo”, come qualcuno l’ha definita.

Trento vista dalla Torre civica

Le immagini della visita guidata organizzata ieri. Leggi l'articolo

Con Javier, che ora farà la specialistica in storia dell’arte a Verona, salgono Elisa, appassionata d’arte di Bologna; Monica, una ragazza rumena, residente a Torino, in visita a Trento; quindi Maria, insegnante di tedesco qui ai Salesiani, che vorrebbe con sé la sua “scalmanata” classe. Poi Giovanni e Gilda, trentini doc, attenti come scolaretti al giorno della verifica in storia.

Si inizia dall’esterno con una panoramica naso all’insù e poi si penetra, transitando dalla biglietteria del Diocesano e sbirciando gli ex voto, silenziosi testimoni del tempo che fu. E così si sale, avendo lasciato borse e bagagli, viste le ridotte dimensioni di alcuni passaggi; alla fine, dopo essere transitati per stanze fredde un tempo adibite a celle, si arriva al X livello, quello campanario. Sopra impossibile, per motivi di sicurezza. E la vista, filtrata dalla rete blocca piccioni, è stupenda, con la luce che accarezza i tetti di Trento, mostrando a fianco dei campanili e delle torri, le ciminiere dell’Italcementi, stagliate sulla roccia. L’aria frizzante fa apprezzare l’ingombrante cappotto, come consigliato da Javier. L’essere lassù, a 43 metri d’altezza, non dà vertigine ma senso lieve di appartenenza ad una dimensione diversa, dove odori e suoni arrivano vellutati e rarefatti, dispersi sopra i merli del palazzo e dei suoi camminamenti segreti. I visitatori, incuriositi, ammirati, a tratti estasiati, nemmeno si accorgono della salita che faticosa lo diventa meno, viste le ripetute soste ai vari livelli, compreso l’ottavo, quello più ostico, con la ripida scala lignea che porta al meccanismo dell’orologio per arrivare al decimo con la cella campanaria che ritmava i tempi della vita cittadina e non quelli della vita religiosa.

Due le campane di cui si ha traccia storica, “della renga” e quella minore, detta “della rason”, che regolava le funzioni giudiziarie di palazzo. Poi si scende e si finisce il giro di un’ora alla Porta Veronensis ed alla via romana, segnata da calzari e ruote di carri.

Visite guidate si diceva, due al mese, che nel 2014 hanno visto salire quei gradini 400 persone; il numero è forzatamente ridotto perché le occasioni sono poche. Purtroppo la torre non si presta ad esser visitata in autonomia e l'accordo con il Comune prevede un'apertura con molte limitazioni, sia nel numero di partecipanti, che nell’età dei minori. Comunque, anche se la si potesse visitare in autonomia, necessiterebbe di una sorveglianza in loco e si torna alla questione economica. Senza polemiche, ovviamente: il Diocesano fa ciò che può con le risorse a disposizione, offrendo a sue spese un'apertura che, seppur minima, è sempre meglio di niente, usufruendo della guida di ragazzi e ragazze che non si improvvisano ciceroni. Allo studio, una proposta che, da giugno a settembre, potrebbe offrire una visita guidata alle 17, il sabato, la domenica ed il lunedì. Perchè il Museo di piazza Duomo, chiude al martedì.













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