FESTE VIGILIANE

Toncati Itas, sindaco, questore e Baratter

Il consigliere del Patt incassa il bis e l’ ironia del giudice Mario Cagol: «Speriamo non si ammali a forza di entrare e uscire dalle acque dell’Adige»



TRENTO. Una Tonca affollata. Sono stati ben sei i trentini che, per decisione del giudice Mario Cagol e del suo tribunale di Penitenza, ieri sera hanno dovuto virtualmente affrontare le poco rassicuranti acque del fiume Adige.

Una coppia, un terzetto ed un singolo . E quest’ultimo, parola del giudice togato, si sarebbe anche voluto salvare «per evitare che si ammalasse a forza di entrare e uscire dall’Adige». A chi si riferiva? Ma al consigliere del Patt Lorenzo Baratter che torna in effetti per il secondo anno di fila nella prosa dialettale al veleno di Cagol e, di conseguenza, dentro il fiume. A fargli compagnia la coppia questore d’Ambrosio e sindaco Andreatta per come è stata gestita, anzi il verbo andrebbe al presente, perchè la faccenda è tutt’altro che risolta, la questione Piazza Dante.

Super pronosticata alla vigilia, ed in effetti presente anche ieri sera dopo la nomination, la questione giudiziaria che ha tenuto banco per settimane, quella dell’Itas con presidente Di Benedetto, ex direttore Grassi ed ex dirigente Gnesetti tutti calati dentro l’Adige.

Cagol ha ricordato subito che Lorenzo Baratter era stato coinvolto nella medievale punizione anche nella scorsa edizione: «Quest'anno però el sior Lorenzo Baratter el torna en auge per la scelta della “Messa alla prova” astuto percorso entrato in vigore nel 2014 per evitarse la condanna e salvaguardar, en de sto caso la poltrona da consigliere. Penso che sarìa veramente ora de finirla de g'aver en politica zent che va for e dentro dai tribunai en de sta maniera» ha chiosato il giudice.

«Per carità, la messa alla prova l'è n'opportunità prevista dala legge...vorìa saver chi che l'ha enventada. Tanto per farve capìr i altri doi che ha firmà (perché questi “assi del tramaccio” i l'ha fat su carta e controfirmà l'accordo), Corona e Daprà i è stadi condannadi a 5 mesi e 10 giorni. Aveven quasi pensà de salvarlo perché la difesa la s'ha espressa en de 'sti termini: “Vara che el me se mala quel putèl a forza de su e zo da l'Ades!”, ma questo l'è sta forse el sassolino che ha spostà l'ago della bilancia, perché el giovine el deve farse la scorza, la tempra, dura come quela dele braghe dei so amati Shutzen». Morale? «Dopo la “Messa ala prova nel sociale”, ecco la “Messa ala prova en l'acqua”, dai Lorenzo tranquillo che me par che el governatore al sia dala tua!».

Alla seconda questione Cagol ha dedicato in queste ore uno spassoso filmato su You Tube che, parafrasando Piazza Grande, se la prende con la coppia toncata: «Questo è il caso che personalmente sento con più trasporto, quello della nostra piazza Dante e l'assurda situazion che li s'è nà a creàr. Noi sen en popolo fondamentalmente de persone buone, magari sbaién n'attimo, brontolén, ma l'è difizile che tachen a morder. Ecco allora la proposta de tonca per el sindaco Andreatta assieme al questore D'ambrosio perché ormai l'è anni, non giorni, che la situazione en quell'area la ven trattada con leggerezza e i risultati i sten vedendo en de sto periodo. La quantità de responsabilità de uno e dell'altro le è insignificante, l'è un problema che va affrontà da encazzadi, unendo le forze. Quindi per quanto riguarda la prolungata, mai risolta e estremamente preoccupante situazione della nostra piazza dante se procede a 'na tonca doppia con el questore Massimo D'ambrosio e el sindaco Alessandro Andreatta così entant che i se rinfresca en l'acqua i pol confrontarse per trovar 'na soluzione definitiva» ha scabdito il sindaco.

Gran finale, prevedibile, con la questione Ita: «E qui scatta la tonca a tre: El presidente Itas Giovanni di Benedetto e 'na serie de motivazioni, fra le quali la scelta del nuovo direttore generale senza tor en considerazione le richieste pu che motivade de tutto el comparto lavorativo dell'azienda trentina. Ha scelto personalmente Raffaele Agrusti e ha dit che gh'era sol altri 4 possibili candidati con la stessa levatura morale: Winnie The Pooh, Il Tenero Giacomo, Papà Pig, Tinky Winky dei Teletubbies.

La signora dirigente Alessandra Gnesetti che no l'ha digerì la question del so licenziamento secondo ela ingiustificato e per questo l'ha envià via en polveron che se stenta a vederghe zo ale Albere».

Il terzo nome? «E’ l'ex direttore generale Ermanno Grassi che se podo usàr 'na frase riassuntiva “el l'ha fatta for dal vaso!” El firmava le mail con lo pseudonimo de Zeus! Se i riusciva a far acquisti per milioni de euro, e a nascorzerse gh'è volù anni, vol dir che en girava banane! Perché gh'è aziende dove i se nascorze subit anca se manca 'na cambretatrice».

Prima di chiudere un omaggio ad un figurante che per sapere di essere toncato non deve nemmeno attendere la domenica sera: «Na tonca “al merito però” L'è quela per el Giorgio Vianini, toncato per tradizione! Dal 1987 su e zo da l'Ades, questa l'è la 21° volta che el va zo nel fiume, in alcuni anni anca “pien de melma” per usare un termine elegante».(g.t).













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