TRENTO. Nuovo blitz, ieri mattina, nella sede di Taxibus a Gardolo da parte della Guardia di Finanza. Le fiamme gialle sono ritornate per acquisire nuova documentazione, dopo i sequestri fatti venerdì scorso. Un segnale che indica come la Finanza stia tenendo in grande considerazione le ipotesi di cattiva gestione dei soldi pubblici svelate dal nostro giornale.

Intanto venerdì scorso è andata in scena la consueta cena di Natale del Cta, in un momento non proprio felice per il Consorzio autonoleggiatore. Il clima esterno di tensione si è riflettuto anche sull’incontro.Su 120 aziende, infatti, un’ottantina hanno disertato la cena organizzata dal presidente Lorenzo Laner e dalle alte sfere del Cta. Un messaggio chiaro mandato dai consorziati ai dirigenti del gruppo e ai politici locali di disapprovazione per quanto sta emergendo in questi giorni attorno al mondo dei trasporti trentini, pubblici e privati. E non è vero, come ha dichiarato al Trentino domenica scorsa l’assessore ai trasporti Mauro Gilmozzi che "si tratta di fatti che risalgono al periodo compreso tra il 2003 e il 2008". Colui che era amministratore delegato di Taxibus in quegli anni, oggi è direttore marketing di Trentino Trasporti e gestisce quel servizio skibus che poche settimane fa è stato vinto da un’azienda di Roma, la Trotta bus.

Azienda molto legata alla Almici di Brescia con la quale proprio Plotegher faceva affari in quegli anni (si veda il Trentino degli scorsi giorni). L’appalto, però, più che vinto da Trotta è stato perso clamorosamente dal Cta di Lorenzo Laner, che oltre a presentare un’offerta al ribasso dello 0,01% (niente) ha avanzato anche un’offerta tecnica non adeguata al servizio. Mancavano, infatti, una serie di mezzi al Cta per essere in regola con l’appalto e le carenze provenivano essenzialmente dal stesso presidente Laner che l’anno scorso s’era visto fermare due veicoli skibus per mancata revisione. Sull’attuale conduzione di Taxibus "c’è una gestione che ritengo corretta" ha aggiunto domenica Gilmozzi. Ebbene non è così. L’azienda, di proprietà di Marco Peterlini è in grossissime difficoltà: spesso non paga i dipendenti, come loro stessi hanno lamentato anche pubblicamente, costringe a turni di guida oltre i limiti di legge i suoi autisti e ha avuto moltissime sanzioni in questi mesi per la mancata sicurezza dei suoi mezzi. Lo stesso dirigente di Trentino trasporti (nelle inchieste condotte dal nostro quotidiano a fine settembre) Roberto Andreatta ha dichiarato che è stata anche depositata una segnalazione alla Procura per inadempienze sui servizi commissionati alla Cta e che soprattutto dalle aziende legata alla famiglia Peterlini (c’è Taxibus ma anche altre ditte di proprietà dei fratelli Peterlini) "si sono riscontrate condotte anomale e ingiustificate". Le cose si tengono. Gli autotrasportatori chiedono chiarezza e discontinuità con il passato ed è per questo che molti di loro hanno disertato la cena di venerdì scorso. Ma se da un lato la politica minimizza, dall’altro legittima l’attuale establishment riempiendo le sedie lasciate vuote dai diretti interessati. Il senatore Franco Panizza, che a cavallo del 2008, sul finire della vicenda Taxibus, è stato contemporaneamente assessore provinciale all’artigianato ed ai trasporti (ovvero referente sia degli artigiani membri del Cta che di Trentino trasporti, l’ente che dava gli appalti per la gestione di diversi servizi di trasporto pubblico proprio ai privati del Cta) non ha mancato, infatti, di partecipare alla cena di Natale del Consorzio di venerdì. E allo stesso modo s’è comportato il presidente della motorizzazione civile Elio Grossi, colui che per l’ente pubblico dovrebbe controllare e fermare i mezzi degli autotrasportatori del Consorzio. Da loro, purtroppo, nessun segnale di discontinuità.