Tariffe, sindacati in allarme «Autobus, così non va»

Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente al sindaco. Loro: «Il mezzo pubblico costa più di un’ora di sosta, non è concorrenziale. Aumentare i ticket parcheggi»


di Chiara Bert


TRENTO. La manovra di tagli e aumenti tariffari annunciata dal Comune di Trento per chiudere il bilancio 2013 preoccupa i sindacati. Che chiedono di aprire subito un tavolo di trattativa per seguire e discutere passo passo le proposte che saranno presentate dalla giunta per far quadrare i conti. All’appello mancano 9,2 milioni di euro. «Un’enormità», l’ha definita lunedì il sindaco Alessandro Andreatta, che tra gli orientamenti per recuperare risorse per i servizi ha prospettato l’aumento del biglietto dell’autobus e il rincaro della retta massima degli asili nido per i redditi più alti (indicativamente sopra i 4-5 mila euro). Più in generale, il sindaco ha avvertito che le tariffe aumenteranno «per lo meno del tasso di inflazione programmata», ma che in alcuni casi «sarà necessario andare oltre».

Notizie che allarmano i sindacati. «Annunciare aumenti tariffari senza aver consultato i rappresentanti di chi di questi aumenti si dovrà far carico, ossia i lavoratori residenti a Trento, non ci pare un buon viatico - avverte Claudia Loro, della segreteria della Cgil - la giunta comunale deve fornirci dati chiari sugli aumenti per gli asili nido, un servizio insostituibile per promuovere l’occupazione e permettere la conciliazione delle esigenze familiari e di lavoro. Soprattutto dovrà chiarire su chi dovrebbero gravare questi rincari». Ma è sulla politica del trasporto pubblico che la Cgil è più critica: «Crediamo che il Comune debba adottare una volta per tutte un piano della mobilità che parta dalla promozione del trasporto collettivo. Tagliare le corse e aumentare il biglietto non va certo nella direzione auspicata». E da via Muredei avanzano una controproposta, che di fatto riprende ciò che l’assessore alla mobilità Marchesi aveva annunciato mesi fa: rivedere le tariffe dei parcheggi blu. «Oggi - osserva Loro - una corsa urbana costa più di un’ora di sosta. Andrebbe quindi verificata la possibilità di una revisione delle tariffe dei parcheggi anche per garantire alle casse comunali risorse adeguate a promuovere la mobilità alternativa».

Sulla necessità di «rilanciare un servizio efficiente in un momento di crisi in cui molte più persone usano l’autobus» insiste anche il segretario della Cisl Lorenzo Pomini: «L’aumento del biglietto fino a 1,20 euro ci può stare, il rincaro era già stato concordato due anni fa al tavolo tariffe provinciale tenendo conto della situazione dei bilanci dei Comuni. Ma ci preoccupa che a fronte di questi aumenti ci sia un trasporto pubblico che è stato recentemente ridimensionato, con conseguenze negative per gli utenti e un sacrificio di 30 posti di lavoro in meno per gli autisti». Analogo ragionamento per i nidi: «Un aumento della retta di 50-70 euro per i redditi sopra i 5 mila euro al mese è sostenibile - dice Pomini - ma il problema sono i posti negli asili nido, ancora insufficienti».

Per il segretario della Uil Ermanno Monari «la realtà è che i soldi si vanno a prendere sempre dov’è più facile trovarli. Questo non è certo il momento migliore per aumentare le tariffe, sugli asili nido vogliamo capire cosa si intende esattamente per fascia alta di reddito. Chiediamo un confronto che non sia solo informativo. Prima di toccare i servizi, quello che oggi serve, anche al Comune di Trento, è un cambio di passo nella spesa della macchina burocratica. Ed è ora che si dia un segnale chiaro anche sui tagli ai consiglieri e alle circoscrizioni».

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