i dati

Sulle ciclabili due milioni di bici, ma quanti pedoni

Ecco i passaggi del 2015, con oltre 300 mila persone a piedi: la sfida della convivenza. Nell’Alto Garda la pista più utilizzata



TRENTO. Quasi 2 milioni di ciclisti sulle piste ciclabili del Trentino, ma la vera sorpresa sono i pedoni: 300 mila, solo contando quelli “registrati” dalle fotocellule, che non sempre sono state installate nei luoghi più frequentati dalle persone a piedi. Chiaro che un problema di convivenza (e di educazione all’utilizzo di queste infrastrutture) si pone.

Ad esempio a Lavis, dove la pista ciclabile lungo gli argini dell’Avisio ha registrato un alto numero di passaggi pedonali (quasi il 40 per cento dei passaggi totali). Ma anche in valle di Fassa dove sono tanti i turisti che utilizzano la ciclabile per lunghe passeggiate nel verde da un paese all’altro: nel 2015 ogni tre biciclette è passato un pedone.

Discorso analogo in Val Rendena e a Calceranica al Lago, dove è stato necessario intervenire con la segnaletica orizzontale per regolare il passaggio di bici e pedoni. Tra le zone meno battute dai pedoni c’è invece il tratto che collega il lago di Garda e Mori attraverso il lago di Loppio che è fuori dal circuito delle passeggiate locali. Si tratta di dati raccolti dal servizio provinciale che si occupa delle piste ciclabili e vengono considerati attendibili, nonostante siano possibili margini di errore dovuti al sistema di rilevamento.

Per i pedoni (anche sulle piste ciclabili) vale la regola del codice della strada che prevede (in assenza di marciapiede) l’obbligo di camminare vicino al bordo sinistro della carreggiata (in modo da vedere in anticipo i veicoli che arrivano in senso contrario) e in fila indiana.

I dati che riportiamo sono relativi al 2015 e confermano l’alto utilizzo degli oltre quattrocento chilometri di piste ciclabili realizzate in Trentino (somma che comprende solo le piste ciclabili di interesse provinciale). Il percorso più utilizzato è di gran lunga la pista ciclabile dell’Alto Garda dove nelle belle giornate estive si superano ampiamenti i mille passaggi per ogni senso di marcia.

Al secondo posto c’è la ciclabile della valle dell’Adige dove i passaggi (quasi 300 mila all’anno) sono misurati all’altezza di Nomi (Bicigrill). A penalizzare le piste ciclabili delle valli (in particolare le valli Fiemme e Fassa, la val Rendena e la valle di Sole) c’è il basso utilizzo durante la stagione invernale.

Attorno alle ciclabili c’è anche la possibilità di completare l’esperienza con il trasporto pubblico. In particolare in treno lungo l’asta dell’Adige, del torrente Noce (valli di Non e Sole) e in Valsugana. Ma anche con i bicibus che consentono tra le Giudicarie e l’Alto Garda e nelle valli di Fiemme e Fassa di allungare la distanza da percorrere con la possibilità di effettuare il ritorno (o l’andata) con un bus attrezzato per trasportare anche le biciclette. E sempre attorno alle ciclabili (in particolare nelle zone più turistiche) sono partite numerose attività di noleggio biciclette

 













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