Sui Lessini una cucciolata di lupi

L’annuncio all’assemblea nazionale dei cacciatori: sta nascendo il primo branco delle Alpi Orientali



ALA. Una presenza oltremodo discreta almeno fino ad oggi: non ci sono segnalazioni nè di danni al bestiame nè di incontri diretti con l’uomo. Ma i segni del lupo in Lessinia, e nella zona della Sega di Ala in particolare, sono inconfondibili e numerosi ormai da più di un anno. Peli, escrementi e impronte nella neve che non sono sfuggiti fin dall’insediamento del primo animale a naturalisti e appassionati di montagna che frequentano la zona. Dall’anno scorso è accertata la presenza di una coppia, un maschio di origini dinariche che gli esperti hanno chiamanto Slavc, il cui arrivo attraverso le Alpi era stato monitorato passo passo grazie ad un radiocollare. Ed una femmina di ceppo italico, individuata solo grazie alle tracce, arrivata probabilmente dalle Alpi Occidentali, dove la presenza di questi grossi carnivori si è ormai consolidata e si contano 33 branchi per un totale di circa 150 esemplari. In ossequio alla zona (in buona parte in provincia di Verona) e con un pizzico di romanticismo, la femmina è stata chiamata Giulietta.

Quello che però è stato annunciato a Bosco Chiesanuova in occasione dell’assemblea dell’Unione nazionale cacciatori zona Alpi è che i due animali stanno mettendo su famiglia. E dando vita, se tutto andrà per il meglio, al primo branco di lupi delle Alpi Orientali. A sostenerlo è Francesca Marucco, biologa dell’Università di Torino e coordinatrice tecnico scientifica del Centro conservazione e gestione grandi carnivori della Regione Piemonte. Forse la maggiore esperta di lupo oggi in Nord Italia. La certezza si potrà avere solo dopo la metà di luglio, quando i piccoli usciranno dalla tana ed inizieranno a lasciare le loro tracce assieme a quelli dei genitori. Ma il fatto che Slavc e Giulietta abbiano messo su famiglia è per lei quasi sicuro. Come certo è che si tratta di un caso assolutamente raro, visto che protagonisti ne sono due animali che appartengono a popolazioni che pur discendendo da un ceppo comune, sono state separate per secoli. Tanto che sulla Lessinia e sulla sua coppia «mista» si sta concentrando ora l’attenzione dei ricercatori di tutto il mondo.

Al di là dell’aspetto strettamente scientifico, che magari ai più può anche non destare particolari emozioni, è l’evoluzione del fenomeno che a questo punto diventa abbastanza clamorosa. I due lupi hanno eletto la Lessinia a loro territorio stabile, e questo lo dimostra la permanenza ormai come coppia da più di un anno. E lo considerano abbastanza proficuo per riprodursi. Con i cuccioli formeranno un branco, come è tipico della loro specie, fino ad un numero da 5 a 7 esemplari. Nel branco una sola coppia, quella dominante, si riproduce. Ma con le prossime cucciolate inizierà la naturale dispersione di giovani individui al di fuori del territorio controllato dal branco. In parole povere, la ricolonizzazione da parte del lupo delle Alpi Orientali sta partendo questa estate dai Lessini. E tra qualche anno i lupi in Trentino non esisteranno più solo nelle favole.(l.m)

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