Stalking dalla Romania, condannato

Perseguitava una moldava a Trento e poi ha proseguito, via telefono, tornato in patria. Vittima anche un conoscente di lei


di Luca Marognoli


TRENTO. Non contento di avere perseguitato di persona l'amata che lo rifiutava, ha iniziato a molestarla telefonicamente anche dalla Romania, dove era tornato per evitare il processo. Ieri l'uomo, 47 anni, è stato condannato per stalking in contumacia dal giudice Marco La Ganga a 1 anno e 2 mesi, con pena sospesa. Le vittime, in realtà, erano due: oltre alla donna di cui si era invaghito, una moldava, anche il figlio dell'anziana signora presso la quale la prima faceva la badante, temendo che potesse “rubarle” l'oggetto del suo desiderio.

I fatti contestati al rumeno sarebbero stati commessi dal 2010 al 2011. La moldava, 35 anni, era arrivata da poco in Italia e tramite un'amica era stata presentata all'imputato, che l'avrebbe aiutata ad inserirsi in città. Stando all'accusa, l'uomo – difeso d'ufficio dall'avvocato Giuseppe Benanti - si sarebbe innamorato follemente della donna, fino a trasformare la sua vita in un incubo. Le attenzioni soffocanti che le rivolgeva non avevano sosta: la seguiva ovunque, si appostava sotto l'abitazione dell'anziana dove lei prestava servizio per attenderla, tirava sassi sui vetri per richiamare la sua attenzione, la tempestava di chiamate assillanti. E l'incubo non era finito quando la 35enne aveva trovato lavoro in un negozio, dove era stata assunta a tempo indeterminato. Anzi: appostamenti e chiamate persecutorie erano continuate, a un ritmo e con un'intensità tale da spingere la donna dell'Est a lasciare Trento per “rifugiarsi” in un'altra città del centro Italia. Un sacrificio non da poco, visto che aveva dovuto abbandonare quel “posto fisso” oggi tanto raro quanto ambito, ma l'unica via – secondo la donna – per sparire e rifarsi una vita lontano da lui. Non aveva fatto i conti con l'intraprendenza e l'insistenza del 47enne, che pur essendo ritornato in patria, era riuscito a risalire al nuovo numero di cellulare della vittima, ricominciando a perseguitarla e costringendola a cambiare nuovamente il recapito telefonico.

La seconda vittima, il figlio dell'anziana assistita dalla moldava, ha un età decisamente più avanzata di quest'ultima e dello stesso molestatore: 61 anni. Il rumeno si era però convinto lo stesso che lui potesse avere intessuto una relazione con lei e per evitare questo “rischio” si era premurato di fargli sapere, in più occasioni, che se si fosse avvicinato ancora alla donna sarebbe andato incontro a guai seri.

Inizialmente erano stati avviati due procedimenti diversi, poi riuniti in uno solo con due parti lese. Ieri è arrivata la condanna ma l'imputato resta in Romania. La donna teme che possa rintracciarla di nuovo e che, nonostante la distanza e la pena inflitta, l'incubo continui.

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