Solatrix, già pronta la nuova ala

Trasloco la prossima settimana, poi la vecchia casa di cura sarà abbattuta


Giuliano Lott


ROVERETO. Mancano solo gli ultimi ritocchi, qualche arredo e alcuni allestimenti, ma ormai è questione di giorni. Tra il 18 e il 19 gennaio tutti i pazienti della casa di cura Solatrix verranno "traslocati" nella nuova ala, che ospita anche la residenza per anziani. Terminato il trasferimento, il vecchio corpo di fabbrica verrà abbattuto e ricostruito ex novo.

Si compie così la prima fase del grande progetto di investimento che la Solatrix ha effettuato senza alcun ricorso a finanziamenti pubblici. La nuova residenza sanitaria, una volta a regime, sarà capace di cento posti letto. Nel padiglione in completamento, anche i nuovi poliambulatori e le sale operatorie che serviranno al reparto di chirurgia in day surgery, con specialisti di fiducia, e un parcheggio interrato. Sul coronamento del progetto iniziato ormai quasi tre anni fa - e che non ha niente a che vedere con la famosa inchiesta della procura di Verona, che portò in carcere il prorietario Giuseppe Puntin e l'allora presidente del consiglio di Rovereto Fabio Demattè - il direttore Elio Ottaviano (a lungo direttore dell'ospedale Santa Maria del Carmine) non si sbilancia. Ma una cosa la dice: «Il vecchio padiglione, realizzato all'inizio degli anni Sessanta, verrà demolito e ricostruito da capo. E' meno oneroso che ristrutturarlo».

Da un lato, oltre che a completare l'offerta sanitaria pubblica della città, la casa di cura Solatrix fornisce una risposta anche in termini di assistenza richiesta dalle famiglie con anziani, tanto più ora che il progetto della nuova Rsa di piazzale Defrancesco è rimasto bloccato da un ricorso al Tar. La Provincia, già nel marzo del 2008, ha approvato l'aumento dei posti di residenza sanitaria assistita: da 60 a 100.

Per arrivare a regime bisogna attendere che tutta la struttura venga completata, ma a partire dalla prossima settimana tutta l'attività verrà spostata nella parte nuova del fabbricato, liberando l'ala vecchia e consentendo un veloce lavoro di abbattimento. La casa di cura ha tutto l'interesse ad accelerare i tempi. Non avendo fruito di finanziamenti pubblici, ha fretta di rientrare con gli investimenti (che ammontano a 25 milioni di euro) e farà di tutto per rispettare la tabella di marcia.













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