Si apre la guerra dei buoni pasto

I ristoratori protestano: accordi non rispettati



TRENTO. I gestori dei pubblici esercizi trentini sono pronti a mettere al bando tutti i buoni pasto. Le società che mettono questi tagliandi sono infatti accusate di non rispettare i contratti e di cambiare in continuazione le condizioni applicate. La denuncia arriva dalla Fiepet Confesercenti. Secondo l'esperienza del presidente Massimiliano Peterlana e di molti pubblici esercizi associati, ormai da diversi mesi le società modificano a loro discrezione le percentuali delle commissioni e le modalità di pagamento, senza rispettare il contratto in essere con il ristoratore creando grosse difficoltà di gestione. «In sostanza - dice la Fiepet -, i tempi di liquidazione e le commissioni applicate vengono cambiati senza preavviso, provocando problemi e danni per le attività economiche di bar, pizzerie, ristoranti e tavole calde.

La situazione sta diventando insostenibile per le nostre aziende. Se non si trova una soluzione condivisa e positiva siamo pronti a non accettare più i buoni pasto dai clienti. Chiediamo alla Provincia di attivare un tavolo di confronto con i rappresentanti locali delle aziende di emissione dei buoni pasto per arrivare ad un accordo che tuteli i clienti ma soprattutto le nostre imprese, che si vedono costrette a fare i conti con pagamenti in ritardo rispetto ai contratti firmati e con cambi di percentuale al rialzo a confronto di quanto pattuito». I problemi causati sono notevoli. Si va da un forte aumento delle percentuali da versare, così come il costo per la gestione del servizio e i pagamenti in ritardo mettono in difficoltà la cassa del gestore.













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