Serso e Viarago, le Asuc alle urne

Sul tappeto tagli di piante, difesa delle tradizioni e gestione di immobili


Roberto Gerola


PERGINE. Asuc alle urne in ottobre. Sono i comitati d'amministrazione dei beni usi civici di Serso e Viarago. Due Asuc accomunate dalla consapevolezza di agire per la tutela dei beni silvo-pastorali oltre che immobili e per tener vive le tradizioni (festa comunitaria a malga Pec e festa al «Lac Rèstel»). Operano a titolo quasi gratuito (Viarago ha un gettone di 25 euro lordi a seduta). I rispettivi comitati eletti nel 2006 sono in scadenza per fine mandato e la situazione finanziaria in entrambi i casi è modesta.

In sostanza, se non ci fossero i contributi della Provincia, avrebbero già "chiuso". A Viarago, la presidenza è affidata ad Aldo Paoli. Il bilancio annuale si aggira sui 15.000 euro. Le entrate sono limitate: nessun introito per la vendita delle "part" e un contributo provinciale di 3.000 euro. L'Asuc Viarago è proprietaria di due beni immobili: malga Pec (sul confine con Palù del Fersina), che non ha animali all'alpeggio e viene affittata a privati per dimora o feste campestre, e le ex elementari in centro al paese. Il discorso relativo all'immobile è sempre stato delicato, specie sull'ipotesi di alienarlo. Era sede delle elementari anche per Serso, dove invece c'era ed c'è la sede della materna. Poi, accorpamento (con polemiche) degli scolari a Canezza e immobile vuoto. Ora è in comodato d'uso gratuito al Comune e solo in parte utilizzato.

L'Asuc Serso è affidata ad Adriano Fontanari. Anche in questo caso un bilancio da 15.000 euro, con 3.000 di contributo provinciale, ma anche vendita delle "part": 180 euro la prima volta e poi 30 euro. C'è stata una polemica sulla proprietà dell'ex asilo, poi risoltasi a vantaggio del Comune: il vecchio edificio è stato demolito e il nuovo ospita materna e sedi delle associazioni locali. Il territorio catastale comprende alcune vie (e quindi capifamiglie) di Pergine (via Regensburger e qualche laterale).

In entrambi i casi si è dovuto redigere il piano economico per i tagli annuali di piante: 200 mc all'anno per 10 anni, salvo eventi atmosferici catastrofici (come nel 2003). Entrambi i documenti sono stati elaborati da Carmelo Anderle. Sulla spesa (4.910 euro per ciascuno) è intervenuta la Provincia con il 50%.













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